Sovraffollamento carceri in Sicilia, nessun margine di miglioramento - QdS

Sovraffollamento carceri in Sicilia, nessun margine di miglioramento

Giulia Cosentino

Sovraffollamento carceri in Sicilia, nessun margine di miglioramento

giovedì 08 Agosto 2013

Aggiornamento del ministero Giustizia sulla situazione delle prigioni: forti disagi in quelle del Sud. Nell’Isola salgono a 7.155 i detenuti, 1.658 in più della capienza regolamentare

PALERMO – Ogni anno, come di consueto in questo periodo, si sente spesso parlare del caldo opprimente in Italia, di afa, di bolle africane e di rimedi per poterlo contrastare.
 
Ogni anno, come di consueto in questo periodo, non si sente parlare del caldo opprimente nelle carceri italiane e di come i detenuti possano contrastarlo. Perché il caldo avvertito, quello nel senso proprio del termine ovvero meteorologico, si unisce all’aria rovente che si respira 365 giorni all’anno.
 
Come oramai di consueto, nelle pagine del Quotidiano di Sicilia, viene riportata con una certa cadenza la situazione delle carceri italiane in termini di capienza, in particolare della Sicilia. Il bilancio che ne viene fuori (attingendo sempre dal sito del Ministero della Giustizia) non varia di molto perché i numeri tendono quasi sempre a crescere, anche se a volte, come attualmente si registra in Lombardia (stando ai dati dello scorso 30 Giugno) il numero dei detenuti presenti è sceso a 9.152 rispetto al mese di marzo in cui se ne contavano 9.289. Peccato che la capienza regolamentare è sempre di 6.051 posti disponibili.
 
Ragion per cui di fatto non è cambiato quasi nulla. Campania, Lazio e Sicilia difatti si posizionano sempre ai primi posti e rispetto ai mesi precedenti vedono aumentare il numero dei carcerati. Rispettivamente: la Campania presenta in totale 8.303 detenuti , il Lazio 7.205 e la Sicilia 7.155 per una capienza di 5.497 posti disponibili nei 26 istituti presenti per un totale di 1.658 detenuti in più. Una situazione altalenante quella dell’Isola se si pensa che il numero dei reclusi, così come quello della capienza regolamentare, varia con una certa frequenza.
 
Come dimostra il nostro ultimo bilancio, effettuato lo scorso mese di marzo, la situazione siciliana registrava 7.081 per 5.559 posti disponibili. In pratica, dalla condizione stilata a giugno emerge che paradossalmente, aumentando il numero dei detenuti, cala quello dei posti disponibili. E questo, come oramai è ben noto, non fa che acutizzare le problematiche che attanagliano le carceri italiane dalla capienza regolamentare al degrado fino alla negligenza. Nemmeno la Basilicata si salva. Se difatti a marzo si distingueva rispetto al resto d’Italia come l’unica regione per avere una capienza capace a soddisfare il numero dei detenuti presenti, oggi conta 44 reclusi in più. Come a dire che si sta “adeguando” rispetto alle altre regioni.

 
Si invocano pene più pesanti per gli uxoricidi

PALERMO – Donne uccise da ex compagni, tragedie familiari verso cui si invocano misure più severe. Ultimamente sono tanti, troppi i casi di maltrattamenti o persecuzioni che spesso sfociano in crimini. Intanto resta ancora sotto i riflettori la questione che di fatto tende a modificare l’articolo 280 del Codice di procedura penale prevedendo “la custodia cautelare in carcere solo per delitti, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni” e non più quattro. Strettamente legata alla situazione carceraria è quindi “l’allarme stalker”, frutto del cosiddetto “svuota carceri”. Chi è accusato di stalking, infatti, rischia un massimo di quattro anni di pena, un anno in meno dei cinque per i quali è prevista la custodia cautelare in carcere. Se la Camera non rivedrà il testo, o se non si procederà a una modifica del codice penale per portare a cinque anni il massimo della pena, l’effetto sarebbe di mettere agli arresti domiciliari persone potenzialmente pericolose. Gli stalker non sarebbero, però, i soli a beneficiare degli effetti del decreto visto che il tetto dei cinque anni lascerebbe fuori dalle carceri giudiziarie anche chi e’ accusato di finanziamento illecito ai partiti e di falsa testimonianza.

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