Mutuo casa, come scegliere fra tasso fisso, variabile e misto - QdS

Mutuo casa, come scegliere fra tasso fisso, variabile e misto

Lorenzo Capisani

Mutuo casa, come scegliere fra tasso fisso, variabile e misto

martedì 13 Agosto 2013

I mutui casa non sono tutti uguali. A seconda delle esigenze, può essere più conveniente stipularlo a tasso fisso, variabile o misto

L’apertura dei mutui prevede che la somma venga resistita alla banca che l’ha prestata attraverso un pagamento rateizzato. A ciascuna rata si aggiungono degli interessi determinati sulla base di tassi che corrispondono al prezzo che quella somma aveva per la banca. Chi ha necessità di stipulare un mutuo, quindi, ha di fronte a sé varie possibilità di gestire il tasso di interesse: il tasso fisso, il tasso variabile o un tasso misto. Esaminiamole.
 
Tasso fisso
Il tasso di interesse può essere concordato al momento della stipula di contratto di mutuo: si parla allora di mutuo a tasso fisso. Per calcolarlo, tutte le banche  – da Barclays a Cariparma – partono dall’Eurirs (Euro Interest Rate Swap), una sorta di tasso base, comunicato quotidianamente dalla Federazione Bancaria Europea, e fanno poi riferimento allo spread che costituisce invece il ricavo vero e proprio per gli istituti di credito.
In generale si tratta di un tasso mediamente alto che, però, fornisce una relativa sicurezza proteggendo dagli imprevisti finanziari e adattandosi meglio a chi può pianificare i pagamenti sulla base di guadagni fissi.
 
Tasso variabile
Si può anche decidere di fare affidamento all’andamento del mercato e, in particolare, all’indice Euribor o al tasso stabilito Banca Centrale Europea (MRO): si parla allora di mutuo a tasso variabile. Al variare di questi indice, sommata allo spread, corrisponde il variare della rata dovuta.
Naturalmente, il vantaggio è che il tasso iniziale è più basso di quello fisso, ma le variazioni possono portare a costi superiori rispetto alla scelta precedente. Questo tipo di tasso si indirizza naturalmente a chi sa valutare le offerte del mercato e chi ha la possibilità di assumersi il rischio dell’imprevisto.
 
Altri tipi di tassi
Data la difformità fra tasso fisso e variabile, gli istituti di credito propongo una formula intermedia: il mutuo a tasso misto. In sostanza, esso consente di muoversi tra tasso variabile e fisso e, come contropartita, esige un tasso iniziale più alto di quello variabile normale. In aggiunta a quanto appena descritto esistono ulteriori tipologia come i tassi variabili con cap (la rata è variabile, ma non può aumentare oltre una determinata soglia predefinita) e i tassi a rata costante (la rata è più bassa di quella fissa senza però mutare, ma al variare del mercato mercato si allungano i tempi di pagamento). In ogni caso, è buona norma leggere il contratto per valutare i termini di adesione e la flessibilità necessaria per affrontare uno specifico mutuo.

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