Marina-Matteo chi convince vince - QdS

Marina-Matteo chi convince vince

Carlo Alberto Tregua

Marina-Matteo chi convince vince

mercoledì 14 Agosto 2013

Sarà difficile persuadere gli astenuti

La condanna di Silvio Berlusconi, scontata, è irrilevante sul piano politico perché egli non ha alcuna convenienza di fare saltare il banco, in quanto non è proprio sicuro che, nonostante i proclami, in caso di crisi, il Comico genovese non si metta d’accordo con Epifani per formare un altro tipo di strana maggioranza.
Dunque, si va avanti. Forse ancora per un anno, in modo da dare il tempo al Cavaliere di scontare la sua pena, verosimilmente ai servizi sociali. Riteniamo che egli preferisca questa soluzione alla restrizione della libertà presso la propria casa, perché da lì non potrebbe muoversi, mentre nel primo caso avrebbe una certa libertà di azione.
La resa dei conti con le nuove elezioni potrebbe avvenire in ottobre 2014 o, come quest’anno, in febbraio 2015. In questo periodo si decanteranno la situazione del Pdl, cui si affiancherà Forza Italia, e del Partito democratico con la discesa in campo di Matteo Renzi.

Ribadisco che ho stima nei confronti del puledro fiorentino, il quale nonostante i suoi 38 anni ha acquisito una lunga esperienza politica maturata in oltre un ventennio. Io l’ho votato alle primarie, quando si oppose a Bersani, pur dichiarando pubblicamente che non intendevo con ciò dare il mio supporto a questo Partito democratico, fortemente zavorrato a sinistra da vecchi dinosauri che hanno ancora in testa la falce e il martello.
Dinosauri che vanno a braccetto con la Fiom di Landini, con Sel di Vendola ed anche con quel movimento di Ingroia che non ha avuto successo alle scorse elezioni.
Anche il Popolo della libertà e Forza Italia avranno tempo di chiedere a Marina Berlusconi di scendere in campo. Nonostante le smentite di rito, che ricordano quelle del padre prima del 1994, sarebbe la soluzione più logica, fermo restando che gli elettori dovranno constatare l’eventuale abilità politica, la dialettica, la capacità di comunicazione e… la voglia della primogenita del Cavaliere di misurarsi in campo aperto contro Renzi.
Questa è la sfida che noi supponiamo nelle prossime elezioni del 2014 o del 2015. Due giovani che dovrebbero sovvertire il pessimo funzionamento di due partiti che hanno gravissime responsabilità di questo ventennio, nel quale complessivamente la società italiana è andata indietro sia sotto il profilo sociale che economico.

 
è auspicabile, dunque, lo scontro Marina-Matteo, solo se essi avranno ben chiaro che sono al servizio dei cittadini cui chiedono il voto per rappresentarli sotto la grande insegna dell’interesse generale.
L’interesse generale si persegue facendo riforme, riforme e riforme che abbiano l’obiettivo di tagliare i privilegi delle corporazioni e, quindi, la spesa pubblica, e di destinare le risorse che lo Stato introita, gravando pesantemente sui contribuenti, verso investimenti, opere pubbliche primarie, nazionali e locali, attrazione d’investitori e di turisti, sviluppo del brand Italia a livello mondiale.
Quel brand portato avanti dai nostri valorosi imprenditori fra cui primeggiano quelli del lusso. Ma non sono meno importanti tutti gli altri delle macchine industriali, che primeggiano nel mondo per la loro innovazione e la loro tecnica. 

In questo quadro, non vorremmo che Scelta Civica facesse la parte del vaso di coccio. Ha un anno abbondante di tempo per strutturarsi a livello regionale. Per farlo deve radunare i migliori cittadini di ogni regione cui affidare compiti di responsabilità con un obiettivo unico: andarsi a conquistare il consenso di 10 milioni di elettori pescando nell’immenso serbatoio degli astenuti.
Come fare a convincerli a tornare a votare e a votare Scelta Civica? Occorre in questo periodo una forte azione di governo che faccia capire come la pattuglia di parlamentari, di ministri, vice ministri e sottosegretari, persegua con tenacia l’obiettivo di riformare le strutture pubbliche, per dare efficienza alla macchina dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, anche in questo caso tagliando i privilegi delle corporazioni.
Insomma, un comportamento diverso, molto diverso, da quello che gli attuali parrucconi stanno usando per continuare a imbrogliare i cittadini, dicendo che tagliano la spesa pubblica improduttiva, con ciò mentendo sapendo di mentire.
Nessuno può pensare di dar fiato alla bocca ancora. Ci vogliono comportamenti seri, precisi e puntuali verso il cambiamento profondo di questa asfittica società italiana.

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