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Egitto, strage in piazza: repressione anti-Morsi

redazione

Egitto, strage in piazza: repressione anti-Morsi

giovedì 15 Agosto 2013

L’esercito spara per sgombrare i manifestanti. Le vittime sarebbero centinaia

IL CAIRO – Centinaia di morti e migliaia di feriti nelle piazze di ad al-Nahda e a Rabaa Al-Adawiya. È il tragico bilancio, non ancora chiaro perché le cifre cambiano da fonte a fonte, delle operazioni di sgombero al Cairo da parte delle forze dell’ordine.dei sit in dei sostenitori del deposto presidente Morsi. Di “oltre 200 martiri” rimasti uccisi nelle piazze di Rabaa al-Adawiya e al-Nahda al Cairo ha parlato Ahmad Aref, portavoce Fratelli Musulmani, in un’intervista ad Aki-Adnkronos International. Tra questi, anche la figlia della vice Guida Suprema dei Fratelli Musulmani Khairat el-Shater. Con lei è stata ucciso anche il marito.
Secondo Aref, raggiunto a piazza Rabaa al-Adawiya, “negli ospedali da campo allestiti dalla Fratellanza giacciono 180 corpi e molti altri ancora sono senza vita nel perimetro della piazza”. Il portavoce dei Fratelli Musulmani ha quindi sostenuto che “nonostante il massacro, che deve essere fermato, siamo intenzionati a continuare con le manifestazioni”. Aref ha infine smentito che i manifestanti pro Morsi fossero armati, malgrado il ministero dell’Interno abbia annunciato l’arresto di 150 “uomini armati” nel corso delle operazioni di sgombero.
Su Twitter la Fratellanza aveva parlato di più di 2000 feriti. Secondo quanto riportato, il numero delle vittime “aumenta ogni minuto” a causa della “brutalità dell’esercito golpista”. Il portavoce della Fratellanza ha quindi denunciato la presenza di “cecchini che sparano contro i dimostranti nel mezzo di piazza Rabaa al-Adawiya”, al Cairo, e che “le ambulanze non possono accedervi per soccorrere i feriti”.
Tra i morti, che per la tv satellitare ‘al Jazeera’ dovrebbero essere circa 300, ci sono anche una giornalista di un quotidiano degli Emirati, Habiba Ahmed Abd Elaziz, e un cameraman di Skynews, Mick Deane, per il quale ha espresso il cordoglio il premier britannico, David Cameron.
Mentre per Foad Aodi, presidente di Amsi (Associazione medici stranieri in Italia) e Comai (Comunità del mondo arabo in Italia), in base a quanto appreso da fonti mediche egiziane, i morti sarebbero più di 50 e circa 600 i feriti. Alla guerra delle cifre partecipa anche il ministero della Salute, che parla di sessanta morti e 847 feriti. Il governo egiziano ha anche fatto sapere che sei agenti della sicurezza egiziani hanno perso la vita e 66 sono rimasti feriti nel corso delle operazioni di sgombero. Cifre a parte, i Fratelli Musulmani hanno fatto appello ai propri sostenitori a scendere in piazza per fermare il “massacro” perpretrato dall’esercito.

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