Sistri, tre anni di speculazioni - QdS

Sistri, tre anni di speculazioni

Rosario Battiato

Sistri, tre anni di speculazioni

sabato 31 Agosto 2013

Tracciabilità dei rifiuti, nell’aprile scorso l’ultimo scandalo su cui ha indagato la Procura di Napoli. L’avvio del sistema è passato attraverso nove provvedimenti e tre governi

 ROMA – Ci sono voluti anni di dibattito e discussioni conditi da indagini della magistratura e speculazioni all’italiana. Alla fine, però, la data ufficiale dell’avvio del Sistri, contenuta nel decreto ministeriale 20 marzo 2013, è stata rispettata: dal primo ottobre il sistema di tracciabilità dei rifiuti sarà operativo. Un decreto del ministro l’ha revisionato e semplificato con un provvedimento adottato lo scorso 26 agosto, ma a un mese dall’avvio ufficiale i dubbi non sono del tutto dissipati.
 
“L’obiettivo del provvedimento  è una significativa semplificazione del sistema che partirà con alcune incisive modifiche alla disciplina di regolamento, in una prospettiva di riduzione progressiva dei costi per gli utenti, senza intaccare il necessario meccanismo di controllo”.
 La nota del ministero dell’Ambiente sottolinea le modifiche sostanziali apportate al sistema che consistono nel circoscrivere il Sistri solo ai produttori e ai gestori di rifiuti pericolosi. Si abbassa così la quota dei soggetti interessati che dai 70 mila inizialmente previsti passeranno ai 17 mila che trattano i rifiuti a maggior rischio.
 
Per gli altri la data è posticipata al 3 marzo 2014, un tempo utile per affinare alcuni meccanismi e consentire altri affinamenti del sistema. Non si esclude nemmeno un’ulteriore proroga di sei mesi, quindi per settembre 2014, qualora le semplificazioni non dovessero essere operative per quella data. 
 
L’avvio del sistema non può che essere di buon auspicio, soprattutto per quelle realtà come la Sicilia, dove una buona fetta della gestione dei rifiuti e del loro smaltimento sono legati a doppio filo con la criminalità organizzata. Lo ricordano le relazioni della commissione Pecorella sul ciclo dei rifiuti in Sicilia e anche del ministero degli interni sullo stato della criminalità organizzata dove si legge che “l’infiltrazione negli appalti pubblici, così come nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, costituisce, altresì, fonte di arricchimento e diventa funzionale all’approccio con imprenditori formalmente estranei al mondo criminale, stabilendo con essi un rapporto di reciprocità”. 
 
Il pericolo però resta dietro l’angolo per un’operazione durata circa tre anni e passata per tre governi e nove provvedimenti normativi. Una realtà che ha permesso la lievitazione dei costi e che non ha risparmiato i meccanismi speculativi ribaltando l’idea originaria del Sistri che avrebbe dovuto mettere ordine e legalità nel sistema di gestione dei rifiuti. Nel 2009 il ministero dell’Ambiente aveva affidato, senza gara d’appalto, la progettazione e la gestione alla società Selex Service Management, controllata di Finmeccanica, per un affare da 400 milioni di euro (parte dei quali già incassati dalle aziende) nonostante il sistema non sia mai entrato in funzione. Nell’aprile scorso è stata la Procura di Napoli a mettere le mani dentro un sistema speculativo che ha portato all’arresto di 22 persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di false fatture, truffa aggravata, riciclaggio. Oltre 10 i milioni sequestrati e personaggi assai noti nel mirino degli inquirenti tra cui Carlo Malinconico, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria, Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato della Selex, e Fracesco Paolo Di Martino della società Eldim Security, che assieme alla Wise aveva costituito un’associazione temporanea d’impresa per lavorare con la Selex nell’allestimento delle usb del sistema Sistri.
 

 
Wwf: “Monitoraggio severo e continuo sul percorso”
 
ROMA – Anche il Wwf, dopo aver salutato benevolmente l’avvio del nuovo sistema, ha ricordato che è necessario che venga avviato un suo monitoraggio severo e continuo “per verificare il corretto ed efficace funzionamento di uno strumento che ha mostrato nel tempo dei gravi difetti”. L’associazione del Panda è intervenuta con una nota in seguito alla decisione del Consiglio dei ministri.

 "Dopo un dibattito così lungo e investimenti così consistenti, spesso lievitati in modo strumentale – si legge – la verifica sul Sistri potrà essere fatta solo nella sua operatività. Giusto partire a ‘step’ successivi iniziando dai rifiuti pericolosi il cui traffico è ancora un vero e proprio scandalo per l’Italia". Il messaggio del Wwf è chiaro: il Governo deve assicurare la trasparenza e l’efficacia di tutte le operazioni di gestione e movimentazione dei rifiuti. "Questo modo di procedere, dovuto ai difetti di funzionamento del Sistema ha creato incertezza in un settore dove è forte il condizionamento dei traffici illeciti dei rifiuti". (rb)

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