Obama prepara il raid "Limitato e proporzionato" - QdS

Obama prepara il raid “Limitato e proporzionato”

redazione

Obama prepara il raid “Limitato e proporzionato”

mercoledì 04 Settembre 2013

Crisi in Siria: eseguito test missilistico congiunto Israele-Usa nel Mediterraneo

WASHINGTON – ”Non è l’Iraq, non è l’Afghistan. Stiamo parlando di un raid limitato, proporzionato, che è un messaggio non solo ad Assad, ma anche ad altri che potrebbero pensare di usare armi chimiche anche in futuro”. Così Barack Obama che ha chiesto al Congresso un voto in tempi rapidi per dare il via libera al raid in Siria. Il presidente americano ha auspicato che Capitol Hill dia il suo via libera al raid in Siria già ”all’inizio della settimana prossima”.
La situazione in Siria, ha aggiunto, ”rappresenta una grave minaccia per la sicurezza nazionale per gli Stati Uniti e per la regione. Di conseguenza Assad deve essere ritenuto responsabile. Per questo motivo abbiamo in programma audizioni al Congresso a cui chiediamo un voto in tempi rapidi. Questo – ha ribadito – non è l’Iraq, non è l’Afghanistan. Si tratta di un intervento limitato e proporzionato che invierà un messaggio non solo al regime di Assad, ma per altri Paesi che potrebbero essere interessati a violare queste norme internazionali. Un modo per dire loro che in quel caso ci sarebbero conseguenze”.
Infine, ha risposto positivamente alla domanda se fosse certo che sì del Congresso. In un incontro con alcuni parlamentari alla Casa Bianca Obama ha spiegato che l’azione militare Usa in Siria ha lo scopo di ridurre la capacità del regime di Assad di usare armi chimiche e si è detto ”convinto che dovremmo attaccare, ma credo che saremo più forti se agiamo assieme, uniti come nazione”.
Ad avallare la tesi che siano state le truppe di al Assad a lanciare i razzi con il gas Sarin è il capo dei medici legali di Aleppo che ha disertato dal regime di Assad. Lo afferma l’opposizione siriana, affermando che ha le prove del coinvolgimento del regime nel presunto attacco chimico su Aleppo di marzo.
L’Iran, intanto, ha sostenuto di aver passato agli Stati Uniti informazioni sull’introduzione in Siria di gas nervini già otto mesi fa, attraverso un traffico che ha preparato gli attacchi chimici attribuiti da Teheran ai ribelli siriani. La rivelazione è stata fatta dal ministro della Difesa, il generale di brigata Hossein Dehqan, il quale ha detto che ”la minaccia di un attacco militare col pretesto dell’uso di armi chimiche in Siria arriva dopo che gli Usa hanno ignorato gli avvertimenti dell’Iran circa gas Sarin che veniva portato in Siria otto mesi fa, praticamente spianando la strada per attacchi chimici in Siria”. Senza fornire altri dettagli, almeno nelle sintesi in rete, il ministro iraniano ha sostenuto quanto sia chiaro che ”gli Usa vogliono lanciare limitati attacchi per risollevare l’abbattuto morale dei terroristi in Siria” e, fra l’altro, ”indebolire le capacità operative delle Forze armate siriane”.
Intanto Israele ha annunciato di avere effettuato nel Mediterraneo un test missilistico congiunto con gli Usa. "Il ministero della difesa israeliana in cooperazione con gli Stati Uniti ha lanciato con successo e tracciato sui radar un missile obiettivo Sparrow": lo scrive Ynet spiegando così l’informazione venuta da fonti russe sull’individuazione nel Mediterraneo di due missili.
Secondo il comunicato riportato dall’agenzia russa, i missili sono stati individuati dal radar di Armavis (nella Russia meridionale), e risultati lanciati alle 10:16 dal Mediterraneo centrale verso il Mediterraneo orientale.

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