Legalità, strumento di affermazione della dignità e della libertà di fare impresa - QdS

Legalità, strumento di affermazione della dignità e della libertà di fare impresa

Patrizia Penna

Legalità, strumento di affermazione della dignità e della libertà di fare impresa

giovedì 19 Settembre 2013

Unanime la testimonianza di solidarietà e pieno sostegno da parte di tutte le associazioni di rappresentanza. Nuova offensiva mafiosa contro chi denuncia usura e racket: serve senso di responsabilità

PALERMO – Catania piange l’ennesima vittima della disoccupazione, ovvero l’operaio edile di 62 anni di Santa Maria di Licodia, impiccatosi perché non trovava lavoro.
Ma non è la disoccupazione l’unico “mostro” da combattere e contro cui confrontarsi quotidianamente.
Mentre gli onesti cittadini faticano nell’affermazione della propria dignità umana e sociale che trova la sua piena realizzazione nel lavoro, la nostra martoriata terra lotta su un altro fronte altrettanto delicato, ovvero quello della legalità.
In tal senso, assumono una rilevanza tutt’altro che trascurabile le affermazioni della Cna Siciliana: “L’allarme lanciato dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari sui pericoli di una nuova offensiva mafiosa contro chi si batte da anni per la legalità evidenzia che è necessario fare prevalere il senso di responsabilità, soprattutto fra le classi dirigenti siciliane, a partire dalle associazioni di rappresentanza. Le classi dirigenti non possono restare a guardare. Per questo la Cna Siciliana ritiene che sia tempo di rilanciare un nuovo forte movimento unitario contro la mafia”. “Assieme agli artigiani siciliani – prosegue la confederazione – riteniamo importantissimo sostenere le proposte di forte mobilitazioni unitaria contro la mafia lanciate dal segretario della Cisl e dal coordinatore del tavolo permanete regionale per la crescita e lo sviluppo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Confcommercio Trapani, Giuseppe Pace, che nel corso di un incontro tra la Camera di commercio e il numero uno di Confindustria trapanese, ha espresso la propria vicinanza nei confronti dell’imprenditore che a inizio settembre ha fatto arrestare i suoi estorsori. “Il territorio non cresce se non c’è legalità e il gesto di Gregory Bongiorno è un esempio per tutti gli imprenditori”. “L’intero sistema produttivo della provincia – ha aggiunto Pace che presiede la Camera di commercio di Trapani – vuole testimoniare vicinanza, solidarietà e pieno sostegno a Bongiorno e a tutti gli imprenditori che decidono di riaffermare la loro dignità e la libertà di fare impresa. Solo chi ha sulle spalle le responsabilità di un’azienda può comprendere il dramma che c’è dietro un imprenditore vittima del racket delle estorsioni. Ma denunciando e facendo gioco di squadra, l’intero sistema produttivo siciliano riuscirà a vincere questa battaglia, prioritaria per creare le condizioni di sviluppo e crescita”.
 
Un attestato di solidarietà che si aggiunge a quello manifestato qualche giorno fa dal presidente di Confcommercio Palermo, Roberto Helg, che, oltre a sottolineare vicinanza a Bongiorno, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del collega catanese Pietro Agen che, in un post sul suo profilo Facebook, commentava: “Chi nel 2013 denuncia il racket, dopo aver pagato fino al 2007 ed aver smesso solo perché, casualmente, avevano, allora, incarcerato gli estortori, diventa un esempio e si ha anche il coraggio di citare, senza vergognarsi, Libero Grassi che già nel 1993 scriveva un messaggio che non poteva non toccare il cuore e la mente delle persone perbene ed in possesso di un minimo di attributi: messaggio che invece, evidentemente, in quel di Trapani non era giunto”.

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