Alluvioni, arriva la stagione ma non c’è prevenzione - QdS

Alluvioni, arriva la stagione ma non c’è prevenzione

Rosario Battiato

Alluvioni, arriva la stagione ma non c’è prevenzione

martedì 24 Settembre 2013

Eventi come la bomba d’acqua del fine settimana nel catanese destinati a ripetersi e il rischio si moltiplica. Allarme dei geologi: “Non siamo pronti per le piogge autunnali e invernali”

PALERMO – L’ennesima alluvione dei giorni scorsi nel catanese ha riaperto il dibattito, mai del tutto sopito, sull’impreparazione del territorio isolano a calamità di questo genere. Il disastro di Acireale, che fa il paio con la bomba d’acqua su Catania del febbraio scorso, è l’ennesimo segnale di avvertimento di una realtà che ad ogni scroscio di cielo deve prepararsi a contare danni, dispersi e potenziali vittime.
 
I consigli per una migliore gestione del rischio sono arrivati dall’ordine dei geologi di Sicilia.
Sono riprese all’alba di ieri le ricerche di Giuseppe Castro, il disperso in contrada Anzalone di Capo Mulini, frazione marinara di Acireale, nel Catanese. Sabato l’uomo era stato travolto dall’acqua del torrente Lavinaio Platani durante un violento acquazzone mentre era su uno scooter. Un altro caso tragico che dimostra quanto insicure siano le strade in caso di pioggia torrenziale. E chi dovrebbe vigilare sulla manutenzione? Ci sono responsabilità talmente condivise e frammentarie che in qualche modo è proprio questo caos di competenze a scagionare tutti.
“I 400 mm di pioggia caduti nella città di Siracusa l’ultima settimana del mese di agosto, rappresentano sicuramente un evento eccezionale ma ciò cui si è assistito subito dopo, con strade allagate e tombini che saltano, la dice lunga sulla pianificazione e gestione del territorio circa al rischio idrogeologico. Tutto questo, ahimè, dimostra come anche quest’anno non siamo preparati ad affrontare le piogge autunnali ed invernali e la storia ormai si ripete implacabilmente all’arrivo delle prime precipitazioni”.
 
Fabio Tortorici, presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia, non ha dubbi  sull’impreparazione delle nostre città. E i fatti lo confermano viste le conseguenze dei primi acquazzoni di questi ultimi giorni mentre cresce l’allarme in attesa dell’arrivo della pericolosa “stagione delle piogge” siciliana.
“Gli episodi come quello di sabato scorso 21 settembre che ad Acireale ha visto travolgere da un torrente in piena un malcapitato ancora disperso – ha spiegato Tortorici-  sono frutto della mancata manutenzione di canali ed impluvi che attraversano le zone urbane ed extraurbane della nostra Isola”.  Nel mirino del presidente dell’ordine c’è l’incuria che riguarda la gestione e la manutenzione delle opere di mitigazione del rischio alluvioni come argini e briglie.
“Il Comune di Catania – ha proseguito – la scorsa estate ha approntato importanti interventi di manutenzione del torrente Acquicella e di altri alvei dell’area di S. Maria Goretti, ma una goccia nell’oceano non fa testo”. Le operazioni, infatti, dovrebbero essere guidate e coordinate da diverse autorità come gli  assessorati regionali alle Risorse Agricole, alle Infrastrutture, al Territorio ed Ambiente, al Demanio, fino ai Comuni. Tanti attori per un quadro che anziché essere composto da professionalità e competenze differenti diventa invece una giungla dove è più semplice fare da scarica barile  piuttosto che lavorare d’insieme.
 
La nota del presidente si conclude  sottolineando la gravissima carenza in organico dei geologi negli uffici pubblici “la cui presenza è davvero ridotta all’osso, per chi seriamente intende gestire il territorio di una regione in cui il rischio geologico è tra i maggiori d’Italia”.

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