Politica energetica regionale, dal Pd bocciatura sull’eolico - QdS

Politica energetica regionale, dal Pd bocciatura sull’eolico

Giovanna Naccari

Politica energetica regionale, dal Pd bocciatura sull’eolico

giovedì 26 Settembre 2013

Conferenza stampa del gruppo all’Ars: “L’attuale programma produce sprechi e non aiuta l’ambiente”. Troppi impianti previsti nelle conferenze di servizio, presentata mozione contraria

PALERMO – Il Partito democratico contesta la politica energetica del governo Crocetta, non condividendo la ripresa delle autorizzazioni per la costruzione di impianti eolici. La Sicilia produrrebbe il 25% della propria energia da fonti rinnovabili, 5% in più rispetto a quanto previsto con i protocolli di Kyoto, ma tale produzione viene sprecata per l’inadeguatezza delle rete energetica.
Il piano energetico che il Governo regionale sta mettendo in atto, non piace al Pd i cui rappresentanti regionali hanno presentato una mozione, già calendarizzata nella conferenza dei capi-gruppo, per porre fine alla costruzione di nuovi impianti eolici nell’Isola. Il 30 agosto è stata pubblicata sulla Gurs il calendario sulle conferenze di servizio da parte dell’assessorato all’Energia per rilasciare le autorizzazioni in risposta alle richieste d’interesse manifestate da alcune imprese, ma che erano state sospese anche per una decisione dello stesso Governatore. Tali richieste, secondo i dati presentati in conferenza-stampa, ammontano a 3.285,37 Megawatt (Mw) di produzione eolica, che è pari al doppio di quella esistente.
Secondo gli stessi dati, la Sicilia produce 1.746,6 Mw che potrebbe aumentare, se il Governo non bloccherà le autorizzazioni. La Regione, però, è già la seconda a livello nazionale per energia rinnovabile prodotta e produce il 25% di energia rinnovabile rispetto al 20% massimo previsto dal protocollo di Kyoto.
 
Tuttavia, per i parlamentari democratici, questo surplus non sarebbe automaticamente trasferito nella rete a beneficio della collettività, ma andrebbe perso per l’insufficienza della rete ad assorbirla. In compenso, il paesaggio ha subito devastanti cambiamenti, a tal punto che intere zone sono state deturpate senza diminuire la dipendenza energetica dagli idrocarburi. Non a caso, la produzione di energia grazie all’uso di combustibili fossili non si è ridotta di pari passo, perciò sulla carta il protocollo di Kyoto è rispettato, ma, in pratica, con ben poca efficacia. Inoltre, la legislazione vigente prevede che solo il 10% di un terreno agricolo possa essere dedicato alla creazione di fonti rinnovabili, mentre in alcuni casi tale limite non è stato rispettato. In realtà, i parlamentari regionali del Pd lamentano uno scollamento tra l’azione del Governo e quella dell’amministrazione che concede autorizzazioni senza che lo stesso Governo le controlli.
Finora, sono state realizzate 64 conferenze di servizio, cui sono seguite 64 istanze approvate, mentre altre 10 conferenze sono previste fino a fine ottobre con almeno altre 10 autorizzazioni da esaminare. Eppure, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha dichiarato che non avrebbe più finanziato l’energia eolica, anche per evitare ulteriori speculazioni e infiltrazioni mafiose a danno della collettività. Tuttavia, l’azione dei tre assessorati coinvolti, Energia, Ambiente e Territorio, Beni Culturali e Identità siciliana, non è venuta meno e altri impianti sono stati programmati.
Il deputato regionale del Pd, Antonello Cracolici, ha affermato: "La presenza di questi dispositivi ha cambiato per sempre la natura di questi luoghi e vi è l’esigenza di un orientamento comune al fine di operare in modo uniforme sul territorio. Purtroppo, dobbiamo registrare che le azioni del Presidente Crocetta sui luoghi sono smentite drammaticamente dagli atti prodotti dall’amministrazione regionale".

 
La replica di Crocetta: “Contrari alle pale, disposto un Piano”
 
PALERMO – Anche il gruppo del Pds-Mpa all’Ars lancia l’allarme sui mancati limiti per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile in Sicilia. Secondo il partito, infatti, sarebbero assenti dei criteri validi per il rilascio di concessioni che autorizzerebbero la costruzione di strutture in aree, al momento, non definite, minacciando il territorio.
 
La stessa Terna, l’azienda che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica nazionale, ha chiesto nuove soluzioni per garantire la sicurezza del sistema elettrico, come già succede in Europa. Gli impianti in Sicilia coprono ormai più del fabbisogno indicato dai protocolli internazionali, stabilito per un massimo di 1500 MW, mentre, finora, ne utilizza 1.300 MW, di cui l’eolico non può superare i 500 MW.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, però, non ci sta alle critiche mosse dal Pd e dal Pds-Mpa e afferma: “Siamo totalmente contrari all’eolico. Tant’è che il mio governo, ha proposto una legge per impedire nuove istallazioni eoliche. Tra l’altro è già stato disposto un piano sull’eolico che non consentirà più decisioni sciagurate come quella di Petrosino. Il governo, sulla questione, ha aperto un’inchiesta e compirà tutti gli atti necessari per impedire un nuovo scempio, non escludendo neppure la proposta di un referendum popolare. Tutto ciò per fare chiarezza e per dire che non c’è alcun contrasto tra la posizione del Partito democratico e del governo".
Cracolici non perde l’occasione e controbatte: “Ma perché, allora, se Crocetta è contrario all’eolico, autorizza nuovi impianti? Perchè non risponde a questa domanda?”
Ieri sera, sull’argomento, conferenza stampa dell’assessore all’Energia, Nicolò Marino.

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