L’Ars ferma (di nuovo) l’eolico. Stop a nuove autorizzazioni - QdS

L’Ars ferma (di nuovo) l’eolico. Stop a nuove autorizzazioni

Rosario Battiato

L’Ars ferma (di nuovo) l’eolico. Stop a nuove autorizzazioni

giovedì 10 Ottobre 2013

Approvata una mozione Pd che blocca le costruzioni delle fattorie. Cracolici: “Governo ne tenga conto”. La giunta di governo aveva già imposto lo stop qualche settimana fa

PALERMO – La battaglia per bloccare l’eolico ingaggiata dal deputato regionale Antonello Cracolici segna un punto decisivo dopo l’approvazione all’Ars di una mozione targata Partito democratico. Un’azione politica “apparentemente” in rottura con la giunta Crocetta che, in ogni caso, ha bloccato l’autorizzazione unica per la costruzione di nuovi impianti fino alla definizione complessiva della mappa di zonizzazione per le rinnovabili.
“Il Parlamento siciliano ha detto una parola chiara: con la mozione del Pd si ferma l’autorizzazione per nuovi impianti eolici in Sicilia. Adesso il governo non si limiti ad annunci di principio ma faccia rispettare questa precisa indicazione all’amministrazione regionale”. Il provvedimento prevede lo stop a nuovi impianti eolici in Sicilia e a questo punto il governo non può non tenerne conto, sebbene il blocco sia già stato deciso in giunta nelle scorse settimane, mentre le conferenze dei servizi, come ribadito dall’assessore Marino, dovranno proseguire.
 
“Bisogna dirlo chiaro e tondo – ha spiegato Cracolici, rivolgendosi all’assessore all’Energia Nicolò Marino, presente in aula – gran parte degli impianti eolici installati in Sicilia non servono a produrre energia, ma a utilizzare i finanziamenti pubblici per la loro realizzazione. La nostra regione, infatti, produce oggi una quantità di energia superiore ai limiti consentiti, e la nostra rete non reggerebbe ulteriore immissione di energia: mi chiedo quindi perché autorizzare impianti eolici che stravolgono il paesaggio”. “Vogliamo però – ha aggiunto Cracolici – che la volontà politica di fermare nuovi impianti abbia una conseguenza amministrativa. Visti gli interessi che ruotano attorno all’affare dell’eolico il governo non può permettersi tentennamenti”. Secondo l’esponente democratico “per troppi anni in Sicilia ci sono stati affaristi e mafiosi che volevano controllare il business legato all’acqua ed ai rifiuti, basti pensare alla vicenda dei termovalorizzatori: non possiamo permettere – ha concluso in aula Cracolici – che tutto questo si ripeta con l’eolico”.
Bocciato un emendamento del M5S alla mozione sull’eolico che voleva bloccare i grandi impianti fotovoltaici in terreni agricoli in quanto è stato definito inammissibile dalla Presidenza dell’Ars in base al regolamento parlamentare, richiamato dal deputato Pd Antonello Cracolici, perché non attinente alla materia all’ordine del giorno. L’emendamento, secondo alcuni deputati presenti in aula, avrebbe bloccato il mega impianto fotovoltaico che sarà realizzato a Gela e già autorizzato dalla Regione.
L’eolico in sé, tuttavia, non è il male assoluto e ci sono alcune precisazioni da fare. La rete elettrica regionale, entro giugno del 2015, potrà godere del nuovo elettrodotto Sorgente-Rizziconi che permetterà anche un carico maggiore di rinnovabili, mentre la questione legalità è stata superata sin dal 2006 quando furono introdotte regole più severe per l’autorizzazione alla costruzione degli impianti (le fattorie eoliche sequestrate risalgono al periodo antecedente a quella data). Resta valida comunque la necessità di nuove regole, perché l’eolico è una grande ricchezza per chi investe, principalmente i grandi gruppi nazionali e internazionali dell’energia, e sempre ben poco resta alla Regione e alle comunità locali che ospitano le enormi fattorie. Ad oggi, infatti, l’eolico produce quasi 3 mila Gwh sui 4.700 complessivi da fonti rinnovabili (dati Gse, aggiornati al 2012) che fanno il secondo dato nazionale dopo la Puglia. Resta il primo, invece, quello per potenza installata che nel 2011 ammontava a 1680,9 MW. Resta, poi, il grande problema dell’impatto paesaggistico.

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