Ferrovie, pendolari bistrattati - QdS

Ferrovie, pendolari bistrattati

Rosario Battiato

Ferrovie, pendolari bistrattati

sabato 19 Ottobre 2013

Nuovo appello del comitato regionale: i primi cittadini facciano pressione sulla Regione. Nei primi sei mesi del 2013 gli utenti hanno denunciato il taglio di 110 treni

PALERMO – In una Regione che continua a non firmare il contratto di servizio per il trasporto ferroviario siciliano, la situazione delle strade ferrate appare sempre più complessa. Le denunce dei viaggiatori e i dati che certificano la bassa affezione dei siciliani al trasporto pubblico e la poca fiducia attribuita al servizio sono sfociati in una nuova azione del comitato pendolari dell’Isola, che ha diffuso un lungo appello alle Istituzioni perché intervengano al fine di garantire il trasporto ferroviario in Sicilia. Un problema di settore che si aggancia al doloroso stato dei trasporti locali nell’Isola, dove spostarsi senza mezzo privato sta diventando sempre più difficile, una tendenza contraria a quanto sta avvenendo nel resto d’Europa.
“Troppi sono i disservizi e i disagi causati in queste ultime settimane ai pendolari siciliani da Trenitalia e Rete ferroviaria italiana”. Lo scrive sul sito ufficiale del comitato pendolari di Sicilia il presidente Giosue Malaponti. “Giornalmente, ritardi, treni super affollati per la mancanza di vetture, cancellazioni di treni dovute a mancanza di materiale rotabile per guasti/manutenzioni e/o a problemi alle infrastrutture ferroviarie”.
 
Il quadro, secondo i pendolari, è ovunque particolarmente preoccupante: utenti penalizzati in tutte le tratte regionali da Trapani a Palermo, da Messina a Catania a Siracusa ed in altre direttrici. Una situazione che il comitato non esita a definire “insostenibile” e che deve trovare una soluzione. “Il trasporto ferroviario regionale deve essere garantito dalle istituzioni (Regione, Province e Comuni), così come previsto dal Dlgs 422/97, in considerazione del fatto che la Regione sino ad oggi non ha ancora preso nessuna posizione in merito”.
 
Se il massimo istituto regionale non reagisce, i pendolari si rivolgono ai tanti amministratori locali, chiedendo appoggio nella loro azione. “Per questo motivo chiediamo l’intervento dei Sindaci dei Comuni serviti dal trasporto ferroviario, così come prevede il Dlgs 422/97, ad esigere dal Governatore Crocetta e dall’Assessore ai trasporti Bartolotta l’attuazione di quanto previsto dal citato decreto legislativo all’art. 16, nel garantire i servizi minimi qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini”. Altro compito richiesto alle istituzioni regionali è quello “di far rispettare e far garantire dai gestori del servizio pubblico ferroviario, Trenitalia e Rete ferroviaria Italiana, le condizioni di trasporto previste nel Contratto di servizio vigente tra il Ministero dei trasporti e Trenitalia Direzione regionale Sicilia”.
Nei primi sei mesi del 2013, stando a un monitoraggio effettuato dal comitato pendolari, sono stati soppressi 110 treni e tagliate tratte per oltre 9 mila chilometri. Anche lo stato della qualità del servizio sembra confermare i vecchi e noti problemi del trasporto ferroviario isolano. “Sul totale dei 6.538 treni monitorati, – si legge in una nota del comitato – il 53,26% dei treni è arrivato in ritardo (3.482 treni),i treni arrivati in anticipo sono 2.200 (33,65%) vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell’orario previsto e l’11,41% (746) di treni in orario”.

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