Gustavo Raffi: "Grande Oriente d’Italia, istituzione trasparente" - QdS

Gustavo Raffi: “Grande Oriente d’Italia, istituzione trasparente”

Grazia Ippolito

Gustavo Raffi: “Grande Oriente d’Italia, istituzione trasparente”

sabato 26 Ottobre 2013

Forum con Gustavo Raffi, Gran Maestro Massoneria Grande Oriente d’Italia

Qual è il principale contributo che Lei ritiene di aver dato alla Massoneria in qualità di Gran Maestro?
“Ritengo di essere stato il Gran Maestro che, per primo, ha sdoganato la Massoneria. Ho dato voce a un’idea condivisa da molti, ma che nessuno ha portato avanti per timore di porsi al di fuori dell’ortodossia: la necessità di una nuova legittimazione presso l’opinione pubblica, che passasse attraverso una maggiore apertura nei confronti del mondo”.
Da cosa trae origine, in Italia, la necessità di una nuova legittimazione?
“L’opinione pubblica ha sempre condiviso l’idea che la Massoneria abbia avuto, nell’Italia pre-repubblicana, un ruolo di grande importanza, contribuendo alla diffusione dei grandi valori che hanno permesso la nascita e lo sviluppo di un Paese democratico. La nascita della Repubblica, e quindi la realizzazione di quel grande progetto di libertà e democrazia che la Massoneria aveva sostenuto, contribuisce a mettere in discussione il ruolo che la stessa Massoneria poteva continuare ad avere. In una società in cui i valori di democrazia, giustizia ed eguaglianza erano ormai diffusi e condivisi appariva superato il ruolo di un’Istituzione che continuasse a battersi per affermare gli stessi valori”.
Perché la Massoneria, per tanto tempo, ha mantenuto la segretezza?
“Ci sono stati momenti storici in cui la Massoneria è stata costretta a mantenere l’assoluta segretezza, non per scelta ideologica, ma per la necessità dettata dalle situazioni contingenti: mi riferisco ai tempi in cui regimi liberticidi ed autoritari impedivano l’associazionismo e la libera circolazione delle idee. A partire dall’Unità d’Italia la Massoneria inizia gradualmente ad aprirsi al mondo, si diffondono le prime pubblicazioni e molte personalità della politica e delle istituzioni non fanno più mistero della loro appartenenza alle Logge. “Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”: si diffonde la necessità di una pedagogia civile la cui finalità si sposa pienamente con gli ideali che la Massoneria già da tempo perseguiva. Per diversi decenni, più che una vera e propria segretezza, la Massoneria ha mantenuto una forte riservatezza intorno al suo operato. In molti casi, l’appartenenza della singola persona veniva rivelata solo dopo la sua morte. La prima classe dirigente del secondo dopoguerra era ancora fortemente legata a modelli del passato, poco ricettiva alle sfide del mondo moderno, in cui la comunicazione è diventata fondamentale. Solo nei decenni successivi l’apertura e la condivisione delle idee verso l’esterno diventano, anche per la Massoneria, imprescindibili dalla realizzazione degli obiettivi di miglioramento dell’individuo e della società”.
Quali sono i tratti che contraddistinguono l’uomo massone?
“L’uomo massone ha una spiccata propensione al dialogo. è un uomo che vive nel dubbio, che cerca la verità nel confronto e nella relazione con l’altro, senza darla mai per acquisita in maniera definitiva. è disposto a mettere in discussione anche ciò in cui ha sempre creduto. Considera la scoperta dell’errore una conquista e non una sconfitta. Il massone è testimone di un’etica della responsabilità. Si distingue da colui che, al contrario, incarna un’etica della verità che lo porta, attraverso un ragionamento deduttivo, a ricondurre tutta la conoscenza a una verità assoluta e già acquisita. Il massone condanna colui che, rimanendo per tutta la vita apparentemente coerente con se stesso, non ha il coraggio di riconoscere l’errore. Molti mali del nostro tempo sono riconducibili alla mancanza di dialogo: il dialogo non si instaura se  mancano l’apertura mentale, la predisposizione a mettere in discussione se stessi, la volontà di cercare soluzioni condivise. Tutte cose che presuppongono la tolleranza e il rispetto dell’altro. Bisogna credere fermamente alle proprie idee, senza esserne succubi. Solo liberandosi dal culto di se stessi, mettendosi in gioco, si acquisisce la conoscenza. La saggezza consiste nella conquista dell’ironia e, meglio ancora, nella conquista della capacità di autoironia da parte dell’individuo”.
 
In che modo l’uomo realizza se stesso nella società?
“Io sono di formazione mazziniana, dunque sostengo da sempre la necessità dell’individuo di liberarsi dal timore del potere. Ai giorni nostri non manca la libertà, mancano gli uomini liberi. Spesso l’uomo si veste da servo senza averne bisogno, per timore del potere, rinunciando così alla propria libertà. Solo nel momento in cui si libera dal timore del potere l’uomo diventa cittadino e inizia a esercitare quella critica e quell’autocritica che non appartengono alla massa, ma al popolo, che è la somma di tutti gli individui liberi. Al tema del potere è strettamente legato un altro dei grandi mali dell’Italia: il familismo immorale. Leo Longanesi affermò che “la nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: tengo famiglia” per denunciare i risvolti antisociali di certe dinamiche famigliari tipicamente italiane”.
I membri della Massoneria sono dunque accomunati da un profondo e condiviso senso civico?
“Sin dalla sua istituzione, la Massoneria ha avuto un ruolo significativo nel processo di costruzione di un’identità nazionale, a partire dalla difesa della tradizione risorgimentale.
La Massoneria vieta ai suoi membri di sostenere qualsiasi comportamento o azione in grado di compromettere la pace tra i popoli o l’ordinamento democratico su cui si fondano le società. Ogni massone deve osservare scrupolosamente la Costituzione e le leggi dello Stato in cui risiede o che lo ospita”.
 

 
Una scuola di dialogo che stimola la tolleranza
 
Quali ideali perseguite?
“I membri della Massoneria operano per l’elevazione morale e spirituale dell’umanità. La Massoneria stimola la tolleranza e promuove principi di giustizia e fratellanza universale. La piena realizzazione dei nostri ideali, per certi versi, rappresenta un’utopia. Rappresentiamo tuttavia una grande scuola di dialogo in cui uomini, di diverso pensiero politico e religioso, perseguono grandi ideali comuni, a tal punti da definirsi Fratelli. La nostra fratellanza non è strumentale, non è finalizzata alla convergenza verso una posizione o un punto di vista unitario, rappresenta piuttosto un’opportunità di formazione continua per l’individuo. Durante i momenti di confronto nessuno cerca di imporre il proprio pensiero, le idee non vengono confermate o confutate. Attraverso la discussione ciascuno giunge a una conclusione personale, alla propria personale verità”.
Avete una comune fede religiosa?
“La Massoneria non è una religione e non si occupa di temi teologici. Non si è mai costituita in Chiesa e non pretende che i suoi membri siano credenti nel senso tradizionale del termine. I membri sono liberi di avere una personale fede  religiosa ma, per far parte della Massoneria, devono dichiarare esplicitamente di credere nel Grande Architetto: un Essere Supremo, una forma di saggezza superiore a cui l’uomo tende nella vita terrena”.
Qual è il rapporto tra Massoneria e politica?
“Così come la religione, anche la politica è un fatto personale, riguarda esclusivamente la vita privata. La grandiosità della Massoneria sta nella grande capacità di far dialogare persone che, nonostante le differenti idee religiose e politiche, perseguono e testimoniano valori comuni e condivisi”.
 

 
La più antica istituzione massonica italiana
 
Quando nasce Grande Oriente d’Italia e quanti sono attualmente i membri?
“Il Grande Oriente d’Italia è la più antica istituzione massonica italiana. Nasce ufficialmente nel 1805, nonostante molte Logge fossero già operative a partire dal 1730, soprattutto a Firenze e nel Napoletano. è stata istituita da Napoleone Bonaparte contestualmente alla costituzione del Regno d’Italia: rappresentava, per individui di diversa estrazione sociale, la scuola di formazione del cittadino. I suoi membri sono attualmente circa 22 mila”.
Come siete strutturati a livello organizzativo e territoriale?
“La Gran Loggia è l’organo legislativo del Grande Oriente d’Italia, suprema autorità della Comunione Massonica Italiana. è presieduta dal Gran Maestro, garante della Tradizione Muratoria, e si riunisce una volta l’anno all’equinozio di primavera. La Giunta è l’organo collegiale esecutivo e amministrativo. Il territorio italiano è ripartito in Circoscrizioni massoniche, di regola coincidenti con le regioni: queste, a loro volta, sono ripartite in Orienti ove hanno sede le Logge. La Loggia è la sezione territoriale, corpo primario e fondamentale della Comunione; è governata dal Maestro Venerabile ed è composta dai Fratelli iscritti. La Loggia ha una denominazione ed è contraddistinta da un numero; si riunisce nel Tempio, luogo di dialogo e di riflessione. Lavora nei tre gradi di Apprendista, Compagno d’arte, Maestro. A livello circoscrizionale operano gli Ispettori (organi di controllo della regolarità dei lavori delle Logge) e i Tribunali (competenti a giudicare le azioni costituenti colpa massonica).
La Massoneria lavora mediante rituali e simboli, con i quali esprime i propri principi. Ogni membro deve prestare Solenne Promessa sul Libro della Legge da esso ritenuta sacra”.

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