Ars, abbuffata di Ddl a Sala d’Ercole - QdS

Ars, abbuffata di Ddl a Sala d’Ercole

Raffaella Pessina

Ars, abbuffata di Ddl a Sala d’Ercole

martedì 05 Novembre 2013

Dopo 4 mesi senza legiferare, tutto in una volta e a ridosso del bilancio. Modifiche statuto, editoria, Tpl e born in Sicily

PALERMO – Iniziano oggi alle 12 i lavori del Parlamento siciliano con al primo punto dell’ordine del giorno lo “Schema di progetto di legge costituzionale le da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2 dello Statuto recante ‘Modifiche dello Statuto della Regione siciliana aventi ad oggetto disposizioni in materia di ripudio della mafia a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, delle libertà civili, politiche, economiche e sociali’.” (n. 223/A). A seguire vi sarà la discussione dei ddl sulle “Norme per la promozione ed il sostegno delle imprese dell’informazione locale” (nn. 304-8-280/A); “Condizioni di trasporto pubblico locale e sanzioni amministrative” (n. 275/A) e “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche ‘Born in Sicily’ per l’agricoltura e l’alimentazione” (n. 351/A).
Intanto dovrebbe riunirsi alle 11 la commissione Bilancio dell’Ars per esaminare la variazioni di bilancio. La riunione si sarebbe dovuta tenere ieri mattina ma è stata disdetta. I lavori dell’Ars dovrebbero seguire l’iter stabilito in conferenza dei capigruppo la scorsa settimana: un finestra legislativa per esaminare alcuni disegni di legge ritenuti urgenti, tra i quali quello per l’accoglienza agli immigrati che sbarcano sulle nostre coste, quindi l’apertura della sessione di bilancio, che dovrà concludersi con la approvazione del documento finanziario entro la fine di dicembre. Dietro l’angolo c’è però la polemica che ruota attorno alla vicenda che coinvolge la struttura Humanitas di Catania e l’assessorato regionale alla Salute.
 
Il vicecapogruppo del Pdl Marco Falcone sulla vicenda che assegna un extra budget di 10 milioni di euro al polo oncologico di Catania ha chiesto: “L’assessore Borsellino venga subito in Aula a riferire su una vicenda dai contorni sicuramente ambigui, per evitare che, in un momento di contenimento di costi, possano essere posti in essere azioni ad personam e comunque rivolte al singolo, in assenza di una programmazione complessiva che guardi ad un piano sanitario, in una strategia d’insieme”.
 
Ma la vicenda soprattutto rischia di mettere in crisi l’alleanza fra il presidente della Regione Crocetta e uno dei suoi partiti alleati, l’Udc. Quest’ultimo ha convocato una riunione del gruppo all’Ars per domani. Crocetta assicura di essere “sereno” e accusa il governo Lombardo: “Abbiamo ereditato la vicenda e il conseguente iter dal precedente esecutivo e ora abbiamo incaricato l’ufficio legale di fare approfondimenti in merito al progetto che prevedeva 80 posti in libera professione e 20 convenzionati. L’Udc faccia pure le proprie valutazioni”. In merito alla vicenda l’assessore alla sanità Lucia Borsellino chiarisce con una nota: “Faccio presente che la delibera con la quale il Governo ha apprezzato lo schema di Accordo tra l’Assessorato Salute e la medesima struttura non è in atto stata resa esecutiva.
 
L’apprezzamento espresso dal Governo su un programma di ampliamento della struttura, già riconosciuta dalle precedenti amministrazioni a partire dal 2009 quale Dipartimento oncologico di III livello e accreditata e contrattualizzata con il Servizio Sanitario Regionale già dal 2007, è al momento oggetto di ulteriore approfondimento da parte dello stesso Governo che, come anche comunicato in sede di audizione in VI Commissione legislativa che ha condiviso, ne ha deciso in unità d’intenti, il necessario inquadramento nell’ambito della rete ospedaliera regionale complessiva di prossima definizione.
 
E’ chiaro che qualsiasi ampliamento di posti in regime di accreditamento ed eventuale contrattualizzazione in discipline per le quali sussista elevata domanda sanitaria non potrà che essere valutato nella sede opportuna del più ampio quadro di rimodulazione della rete regionale di posti letto ospedalieri, tenuto conto dei nuovi standard dettati dalla legge nazionale”.

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