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Catania – Decoro urbano, quando le regole si scontrano con il costume locale

Melania Tanteri

Catania – Decoro urbano, quando le regole si scontrano con il costume locale

mercoledì 06 Novembre 2013

Antenne paraboliche e panni stesi sui balconi: la Convenzione Ue del paesaggio approda in città. Rigorosa tutela del Parco archeologico, ma mancano i necessari controllori

CATANIA – Niente panni stesi, parabole o antenne sulle facciate dei palazzi che si trovano all’interno del parco archeologico di Catania. Il Consiglio comunale ha infatti dato il via libera alla nuova perimetrazione della vasta area nel centro storico cittadino che rappresenta il Parco archeologico greco – romano e, con questa, alle nuove regole di decoro.
Il documento era già stato trasmesso all’amministrazione comunale dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali etnea il 21 marzo del 2012, ma sulla prima proposta di istituzione di Parco archeologico il consiglio non si era pronunciato. Oggi, invece, nella nuova composizione, l’assise cittadina ha finalmente approvato confini e regole per valorizzare la zona ricca di monumenti che fa di Catania una delle città più attrattive del Paese.
“Sulla perimetrazione del Parco Archeologico Greco Romano – ha commentato l’assessore all’Urbanistica e Decoro urbano, che ha presentato l’atto in Consiglio, Salvo Di Salvo – si definiscono compiutamente gli ambiti territoriali di un’area in cui insistono siti archeologici di pregio da valorizzare, tali da renderli economicamente sostenibili, in sintonia con 1o sviluppo turistico di Catania”.
La perimetrazione, dunque, servirà a valorizzare i numerosi siti archeologici del centro storico, dal teatro romano alle terme della rotonda, all’ipogeo di via Ipogeo, accompagnata dalle nuove regole che vietano di esporre oggetti che, troppo spesso, deturpano il profilo di centri urbani italiani ed europei che, come Catania, sono riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
 
Quanto stabilito dal Consiglio comunale, infatti, ha già hanno fatto insorgere la popolazione che, nell’area del Parco Archeologico vive da tempo e che non sembra avere intenzione di convivere con la nuova regolamentazione. Non sarà facile, dunque, fare convivere i cittadini, con le loro abitudini, e i monumenti. A cominciare dalla questione dei panni e delle biancheria che, secondo la nuova normativa, non potranno più essere stesi sulle facciate dei palazzi.
“Non è possibile che ci impongano di non poter stendere i panni – hanno affermato numerosi residenti dell’area, evidentemente preoccupati – perché noi non sapremmo come fare altrimenti”.
Per questo, qualcuno, ha già pensato a raccogliere le firme per chiedere all’amministrazione un passo indietro per andare incontro alle esigenze di una larga fascia di popolazione che vede le nuove regole una limitazione alla propria libertà. Un problema che riguarda i condomini ma soprattutto le case terrane, caratteristiche della Catania antica, che spesso non hanno spazi esterni se non quelli che affacciano sulla strada, per stendere la biancheria o posizionare i motori dei condizionatori.
In ogni caso, quanto adottato dall’assemblea cittadina rispetta quanto stabilito dalla Convenzione europea del paesaggio, adottata nel 2000 e che stabilisce criteri univoci per tutelare il territorio, sia urbano che rurale, per conservarlo e farne motore di sviluppo economico. Stabilite le regole, però, adesso servirà capire chi dovrà farle rispettare: data l’estensione del parco archeologico e la penuria di Vigili urbani, l’impresa sicuramente non sarà tra le più semplici.

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