Formazione, il recupero fondi viene scaricato sui lavoratori - QdS

Formazione, il recupero fondi viene scaricato sui lavoratori

Michele Giuliano

Formazione, il recupero fondi viene scaricato sui lavoratori

martedì 12 Novembre 2013

I finanziamenti concessi con leggerezza da dirigenti ed assessori rischiano di essere pagati dai lavoratori. I sindacati: “Una procedura assurda, mirata all’autotutela, che metterà in ginocchio gli enti”

PALERMO – Come prevedibile, il recupero coatto delle somme “extra” riconosciute negli anni passati agli enti di formazione siciliani sta creando un vespaio di polemiche ma soprattutto un grave disagio agli enti stessi, costretti a fare fronte ad ammanchi che non potranno permettere l’espletamento dell’anno formativo.
 
I sindacati vanno all’attacco: “Una procedura assurda, mirata all’autotutela, che metterà in ginocchio gli enti creando nuova disoccupazione – commenta il segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Giusto Scozzaro. In quegli anni era una prassi consolidata, peraltro da noi puntualmente criticata perché faceva lievitare il sistema, i costi, e in molti casi era un modo per aggirare il blocco delle assunzioni. Riteniamo tuttavia che responsabile di tutto ciò – puntualizza – sia non chi ha chiesto, e non certo estorto, ma chi ha concesso i finanziamenti extra, cioè gli assessori e i dirigenti di quegli anni che evidentemente hanno peccato di mancanza di professionalità e competenza”.
 
Scozzaro contesta il fatto che “debbano essere sempre i lavoratori a pagare per i guasti del sistema. In questo modo – aggiunge – gli enti falliranno e ci sarà nuova disoccupazione”. Per il segretario della Flc se la procedura della Regione dovesse essere ritenuta legittima si vada nella direzione di definire almeno un piano di rateizzazione che consenta agli enti di sopravvivere.
Non più tenera la Cisl che condivide queste preoccupazioni: “La denuncia del segretario generale Patrizia Monterrosso, che per difendersi dagli errori compiuti nel passato come dirigente generale dell’assessorato alla Formazione intende recuperare le somme erogate come integrazioni negli anni passati agli enti di formazione, – ha dichiarato Giovanni Migliore, segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione – rischia di ricadere come sempre e ancora una volta sul destino dei lavoratori.
I lavoratori infatti continuano a non percepire le retribuzioni mentre rischiano di perdere il posto di lavoro perché gli enti non riusciranno di certo a reggere il recupero forzoso. L’amministrazione regionale – aggiunge Migliore – valuti se è legittima la procedura di trattenuta delle compensazioni erogate in passato agli enti, e di definire eventualmente una sorta di rateizzazione che consenta ai lavoratori di percepire le somme attese, agli enti di poter rientrare con i conti in regola nei confronti della Regione”. All’orizzonte si staglia un nuovo braccio di ferro.
 

 
Gli enti coinvolti. 6 milioni e mezzo di euro da restituire al dipartimento
 
Siamo in presenza di una restituzione di soldi già rendicontati che risalgono al 2007, per il momento. Si tratta di fondi extrabudget che all’epoca erano stati riconosciuti a 34 enti di formazione salvo poi scoprire oggi che in realtà tali finanziamenti non erano dovuti. Almeno così dice il Dipartimento regionale della Formazione professionale che vuole indietro all’incirca 6 milioni e mezzo di euro. Ad andarci di mezzo ci sarebbero non solo enti semisconosciuti ma anche sigle storiche, come lo Ial (tanto per cambiare), oppure l’Anfe, il Cefop e l’Ecap. Il problema è che, come dicevamo, si tratta di soldi già spesi e rendicontati dagli enti e questo fa precipitare la situazione. Il governo regionale, con il dipartimento, ha studiato una forma alternativa per il recupero di questi soldi: trattenere dal nuovo finanziamento che si sta erogando per i corsi della seconda annualità dell’Avviso 20 la somma non riconosciuta come dovuta.

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