Decreto della Giunta regionale simile a quello adottato dal presidente Lombardo nel maggio del 2008, poi ritirato. Il presidente considera nulli gli atti sui termovalorizzatori: “Bisognerà rifare il piano dei rifiuti”
PALERMO – “Saranno i sindaciscelti all’interno del loro ambito di competenza, che saranno nove più uno per le isole minori, a occuparsi della gestione del servizio. è una gestione che dovrà allineare la percentuale di raccolta differenziata raccolta in Sicilia a quella delle regioni italiane più virtuose. Non potevamo continuare ad avere un servizio che costa più che in altre regioni e che continua a produrre debiti”. Parole di Raffaele Lombardo. Potrebbero essere ripescate dall’archivio del maggio 2008, quando il presidente della Regione, appena eletto, decretò la riduzione delle società per azioni che si occupano di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Invece sono parole dettate sabato scorso.
Ato rifiuti: si ritorna a 17 mesi fa, all’epoca del “Lombardo I”. Il “nuovo” decreto della Giunta prevede un ambito per provincia, più uno che avrà competenza per le Isole minori. Come si ricorderà, il primo decreto venne ritirato sull’insistenza dell’Urps (Unione delle province siciliane) che non voleva mollare un ruolo nella gestione delle società. Quindi, con la firma dell’ex assessore all’Ambiente Pippo Sorbello, venne varato un ddl che nella competente commissione all’Ars passò con i voti di Mpa e Pd, ma non del Pdl. Non è mai arrivato in aula.
Con questa manovra, Lombardo oltrepassa il Parlamento siciliano e impone la sua linea originaria, senza gli ostacoli che gli alleati (fino a un certo punto) gli hanno posto davanti. Su questo punto, Lombardo ha detto che “in Assemblea si è perso troppo tempo, abbiamo dovuto assistere ad atteggiamenti, da parte di qualcuno, oltremodo ostruzionistici che certo non vanno nell’interesse dei siciliani e che ci hanno costretti a procedere per via amministrativa. Sono sicuro, tuttavia, che una larga maggioranza dei deputati condividerà le misure adottate dalla Giunta di Governo”.
Sul personale delle Ato e la loro situazione finanziaria, il presidente dei siciliani ha precisato che. “non ci sarà alcun licenziamento per i dipendenti a tempo indeterminato, per i quali occorrerà pensare ad una migliore redistribuzione ed utilizzazione”. “Siamo sicuri – aggiunto – che il nuovo sistema porterà ad un servizio che avrà un bilancio quanto meno in pareggio, anche se noi riteniamo che potrà produrre utili contribuendo alla diminuzione del debito esistente; sappiamo bene, del resto, che anche col sistema attuale alcuni Ato hanno funzionato a dovere. Sono esperienze vanno valorizzate. Per il deficit pregresso, comunque, potremmo anche decidere di avvalerci di istituti di credito che anticiperanno i fondi, occupandosi poi di recuperare i tributi non pagati”.
La giunta regionale siciliana ha poi ritenuto nulli gli atti che dipendono dalla gara di realizzazione dei termovalorizzatori nell’Isola, dichiarata illegittima dalla Corte di Giustizia Europea. Il bando per la loro costruzione è scaduto a fine agosto e all’Agenzia per i rifiuti, nei giorni scorsi, non è arrivata alcuna offerta, nemmeno da parte dei gruppi Falck e di Waste Italia che nel 2003, quando la giunta era presieduta da Totò Cuffaro (Udc), si erano aggiudicati i lavori dei quattro inceneritori (Palermo, Paternò, Augusta e Casteltermini). Le procedure erano state sospese dopo che la Corte di giustizia europea aveva dichiarato la gara irregolare per la scarsa pubblicità data ai bandi e per l’errato sistema adottato. Era saltata la cosiddetta procedura negoziata con il metodo della trattativa privata. Deserta anche a giugno la gara pubblica, aperta a chiunque avesse voluto partecipare.
La giunta regionale inoltre ha deliberato “di rimettere all’agenzia regionale dei rifiuti la scelta degli atti consequenziali al fallimento dei due tentativi di gara e alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che, dichiarando l’illegittimità delle gare precedenti, ha messo in discussione la validità degli atti collegati”. “Bisognerà ripensare a un nuovo piano dei rifiuti”, ha sentenziato Lombardo.
Termovalorizzatori colpiti e affondati.
Kalat Ambiente: è qui il centro integrato più importante
CALTAGIRONE (CT) – “Gestiamo il più importante centro integrato del settore pubblico in Sicilia. Ora vorremmo fare un passo in avanti, progettando un Polo del riciclo, attorno al quale creare un distretto industriale incentrato sul recupero di materia dai rifiuti”. L’ha detto Vittorio Digeronimo, presidente di Kalat Ambiente. La società che gestisce l’Ato Rifiuti Ct5 ha annunciato l’insediamento del Comitato scientifico che dovrà seguire lo sviluppo di una filiera dei rifiuti – una squadra di 14 persone tra giuristi, economisti, esperti di ambiente, ingegneri, tecnici di impianti – e il convegno “Rifiuti: risorse per un nuovo sviluppo sostenibile. Proposte per il nuovo Piano regionale dei rifiuti”. “L’Ato CT5 – ha aggiunto Digeronimo – si è caratterizzato per la trasparenza e l’efficacia amministrativa, chiudendo il bilancio 2008 con ricavi per 17 milioni e un utile di circa 28 mila euro”.