Graziano Fiorelli: "Assofranchising Giro d’affari in crescita" - QdS

Graziano Fiorelli: “Assofranchising Giro d’affari in crescita”

Monica Basile

Graziano Fiorelli: “Assofranchising Giro d’affari in crescita”

sabato 30 Novembre 2013

Forum con Graziano Fiorelli, Presidente Assofranchising e fondatore Mail Boxes Etc.

Assofranchising, è stata fondata nel 1971, lei è Presidente da diversi anni, com’è cambiata la vostra funzione negli ultimi anni?
“Da manager di azienda ho intrapreso l’attività d’imprenditore nel 1993 con Mail Boxes Etc. e sono Presidente dell’Assofranchising da 11 anni.
Abbiamo visto fino al 2008 uno sviluppo anche a due cifre dettato dallo sviluppo esponenziale del format che anche di fronte alla crisi economica del 2008 è riuscito a mantenere una certa stabilità con un quadro generale degli ultimi 5 anni comunque positivo sia in termini di giro d’affari (+4,4%) che di punti vendita (+1,6%), d’insegne attive in Italia (+ 14,1%) e soprattutto in termini di occupazione (+4,6% ).
Nell’attuale situazione di rallentamento, ma non di tracollo, si può auspicare una ripresa che potrà venire solo grazie ad un aumentato potere di acquisto dei consumatori oltreché al riaffermarsi del ruolo sociale dell’imprenditorialità e dalla rimozione dei vincoli di sistema che scoraggiano chi vuole fare impresa. Gli imprenditori indipendenti a causa della forte competizione e la relativa lotta sui prezzi hanno sofferto molto di più mentre il format del franchising, oltre ad agevolare sul fronte della burocrazia, permette economie di scala dal lato della fornitura così come nel marketing . È fondamentale il gioco di squadra che come in ogni team permette di raggiungere il risultato voluto solo se ogni giocatore ha piena coscienza del proprio ruolo e si seguono con disciplina e spirito di squadra le indicazioni del coach”.
Possiamo evidenziare alcuni dati del settore nel mercato italiano in base all’ultimo Rapporto Assofranchising e capire come e perché si differenzia nelle diverse zone?
“Le attuali 904 reti con sede legale in Italia sono ancora per lo più concentrate nel Nord con una percentuale del 56,4% contro il 22,3% del Centro ed il 21,2% del Sud – Isole con la Sicilia con 33 franchisor con sede legale nel territorio siciliano ma al terzo posto per numero di punti vendita franchisee, ben 4.524, subito dopo la Lombardia ed il Lazio dimostrando e confermando l’interesse  del mercato per questa formula imprenditoriale. Da non dimenticare che tra gli addetti occupati – ben il 38% – risultano donne.
Il giro d’affari è pari a 23.262 milioni di euro in 30 settori censiti dal Rapporto Assofranchising  con grosse variazioni per incidenza e crescita ma non con rilevanza territoriale se non la naturale graduale espansione che inizia dalla regione di origine del Franchisor”.
Quest’anno Mail Boxes Etc. ha festeggiato i 20 anni di presenza in Italia anche con un importante iniziativa a vantaggio dei franchisee, possiamo brevemente ricordarla?
“Mail Boxes Etc. è stata introdotta in Italia nel 1993 quando abbiamo acquisito dal gruppo americano MBE la licenza esclusiva del marchio per l’Italia a cui sarebbe seguita nel 2009 l’acquisizione del marchio per tutto il mondo (escluso Nord America). Oggi l’Italia conta 563 affiliati (di cui 42 in Sicilia) su un totale di 1.400 nel mondo.
L’incentivazione decisa da MBE consiste nella riduzione del 50% del canone di affiliazione (o fee d’ingresso) per il periodo dal 1° giugno al 31 dicembre 2013 per donne e uomini fino a 30 anni di età e per tutti i disoccupati (in questo caso non ci sono limiti d’età) che desiderino diventare imprenditori ed aprire un Centro Servizi MBE in franchising sul territorio italiano”.

A questo proposito nell’ambito dei consumi hanno un ruolo determinante i centri commerciali: come il format ha cambiato le abitudini del consumatore?
“Anche i centri commerciali o gli ipermercati risentono della contrazione dei consumi in quanto si è vista una contrazione anche nel passaggio nelle gallerie dei centri commerciali in cui sono presenti soprattutto negozi con brand in franchising, infatti le persone sempre di più cercano di comprare nel punto vendita sotto casa per evitare ‘tentazioni’: si entra per comprare 5 cose e si  esce con 7 prodotti.
In questo ambito molto rilevante – il food-alimentare pesa sul dato nazionale per ben il 30% con i prodotti e servizi specialistici solo al secondo posto con il 9,5% – da luglio abbiamo deciso di lasciare Federdistribuzione che rappresenta soprattutto il settore della Grande  Distribuzione Organizzata ed entrare in modo diretto in Confcommercio in quanto il Franchising è trasversale a tutte le forme distributive, ma il totale dei negozi è in grandissima parte formato da piccole e medie superfici.
Inoltre siamo l’unica Associazione che fa parte della EFF (European Franchise Federation) in quanto oggi non si può più prescindere dall’Europa e dalle scelte internazionali”.
Ma dal punto di vista legislativo vede la necessità di attuare delle modifiche alla legislazione attuale?
“La legislazione è quella del 2004 alla quale abbiamo partecipato attivamente e che copre in modo corretto tutti gli aspetti precontrattuali non entrando con alcuna ingerenza nell’ambito contrattuale.
Le problematiche sono i vincoli ai quali tutte le pmi sono sottoposte e che è necessario rimuovere per agevolare l’autoimpiego, l’internazionalizzazione e il sistema del credito. In quest’ultimo ambito sono attive delle agevolazioni tramite un accordo con UBI Banca oltre al sistema di finanziamento tramite Confidi che cercheremo di promuovere il più possibile”.
 
Quali sono le valutazioni conclusive della fiera virtuale on line Web Franchising Expo e del suo sistema di matching?
“Storicamente il sistema fieristico risultava estremamente vincente per aumentare i contatti con i potenziali nuovi affiliati, e fino a 5 anni fa tutte le aziende utilizzavano il format della fiera e la comunicazione attraverso la stampa per aumentare i propri franchisee. Io personalmente ricordo che nel 1992 in una fiera si potevano avere fino a 1.500 contatti mentre i dati recenti danno come media un numero al di sotto dei 100 contatti per brand.
Tutti i principali franchisor hanno sviluppato dei siti non solo a supporto della propria struttura esistente ma soprattutto per rispondere all’esigenze dei potenziali affiliati .
Ci siamo resi conto che serviva uno strumento che seguisse lo stesso iter anche nell’ambito fieristico e abbiamo creato una piattaforma virtuale dove fare ‘matching’ tra domanda e offerta .
La risposta è stata estremamente positiva ed abbiamo avuto oltre 180 mila visitatori unici e 15 mila utenti registrati e profilati. Questi dati positivi erano poco prevedibili vista la totale novità della proposta e anche a livello internazionale ci stanno chiedendo di poter affittare la piattaforma per fiere analoghe.
Per entrare a far parte di una rete franchising non è richiesta una particolare esperienza in un settore specifico, bensì diverse caratteristiche individuali: intraprendenza, entusiasmo, cultura del servizio, predisposizione alla vendita e, oggi più che mai, voglia di sconfiggere la crisi economica con la formula dell’auto-imprenditorialità che nell’attuale difficile contesto macro-economico può essere un’alternativa vincente”.

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