Maurizio Pirillo: "Necessario intervenire sulle infrastrutture" - QdS

Maurizio Pirillo: “Necessario intervenire sulle infrastrutture”

Francesco Sanfilippo

Maurizio Pirillo: “Necessario intervenire sulle infrastrutture”

mercoledì 11 Dicembre 2013

Forum con Maurizio Pirillo, dirigente generale dipartimento Energia Regione siciliana

Di cosa si occupa il dipartimento dell’Energia?
“Il dipartimento energia dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità ha due ambiti di attività fondamentali, uno riguarda la materia energetica che contiene vari settori quali l’energia elettrica, il petrolio e il gas. L’altro, invece, concerne la materia estrattiva e si occupa dell’utilizzazione del sottosuolo, soprattutto dell’attività mineraria quale l’estrazione dei marmi, le acque minerali, oltre a dedicarsi a quelle termali. Tuttavia, le terme non dipendono dal nostro dipartimento, essendo risorse appartenenti ai comuni come Termini Imerese e Sciacca”.
Come nasce questo dipartimento?
“Questo dipartimento nasce dall’accorpamento di una parte dell’Assessorato all’Industria con il Corpo regionale delle Miniere. È innegabile che la parte mineraria sia una costola non perfettamente coerente con quella energetica, ma si è deciso di seguire questa strada. D’altronde, l’attività di estrazione delle cave, come quella di Custonaci, dei Nebrodi o di Belpasso, presenta alcune difficoltà risalenti al 2010 che, al momento, assorbe non poche attenzioni, sottraendole a questioni altrettanto importanti”.
Il piano delle cave ha creato difficoltà?
“Il Piano delle cave è stato approvato nel 2010, senza aver incluso lo studio d’incidenza che costituisce un elemento fondamentale. Il Piano è stato realizzato per evitare un’infrazione comunitaria, ma il provvedimento era viziato dall’assenza di questo studio d’incidenza. Infatti, senza quest’ultimo, la pianificazione ambientale e strategica è nulla, così che il piano delle cave non è valido e tutte le autorizzazioni concesse vanno revocate. Perciò, il dipartimento è impegnato con l’Ufficio legislativo e legale della Regione per affrontare questo problema che riguarda tutto il Governo regionale”.
Quali sono le linee di attività in materia energetica?
“Una delle linee di attività molto inflazionata è stata quella della costruzione di grossi impianti per la produzione di energia rinnovabile, quali quella eolica o quella fotovoltaica. Gli impianti superiori al megawatt e quelli eolici superiori ai 60 kilowatt di potenza sono sottoposti all’autorizzazione regionale, mentre, al di sotto di questi limiti, gli impianti sono autorizzati dai comuni, pur essendo anch’essi impianti rispettabili”.
Le infrastrutture energetiche sono in grado di assorbire l’energia erogata dalle fonti rinnovabili?
“Le infrastrutture sono altra leva su cui si è lavorato poco. Così, l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili è aumentata nel tempo, ma la sua produzione non ha sostituito quella fornita dalle fonti energetiche tradizionali, perché le infrastrutture operative non sono adeguate a ricevere tale energia. Sia l’Enel sia Terna, così, obbligano i produttori a far lavorare gli impianti al di sotto della loro potenzialità, calmierando la produzione. Tali difficoltà sono dovute alla disposizione della rete dell’alta tensione che è presente nella Sicilia orientale, dove già esistevano le centrali ad alta tensione e le raffinerie, mentre il resto della Sicilia possiede reti in media o in bassa tensione. Esiste un piano dello sviluppo di Terna in corso che prevede una rete che copra il territorio da Chiaramonte Gulfi a Ciminna e da questa fino a Paceco. In questo modo, l’energia prodotta potrà essere convogliata senza i limiti attuali, mentre un altro aspetto non meno importante che riguarda l’inquinamento elettrico. I cavi piccoli che sono in uso nel resto della Sicilia disperdono notevoli quantità di energia, inquinando l’ambiente, mentre quelli grossi permettono di ridurre tale dispersione di sotto dei limiti previsti dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Finora, con Terna ed Enel stiamo cercando di migliorare la rete di media o bassa intensità, attraverso centraline di controllo intelligente. Queste centraline permettono di trasferire telematicamente l’energia da una cabina all’altra, bilanciando la rete. Non a caso, stiamo facendo un progetto di efficentamento, definito Smart Greed, che porterà proprio all’ammodernamento delle cabine fino a quando le reti ad alta tensione saranno pronte”.
 
La rete del gas è maggiormente efficiente rispetto a quella delle infrastrutture energetiche?
“La Sicilia possiede una bella rete di metanizzazione del gas, da dove passa l’80% del gas importato dal Maghreb verso il continente. In questo momento, il dipartimento sta finanziando il completamento di alcune reti metanifere nel territorio, così che tutti i comuni siciliani siano coperti da questa rete. Così, oltre alla diminuzione dell’emissione di CO2, questa rete porta un notevole indotto, perché richiede opere di adeguamento delle case che crea un indotto di sistema che aiuta le imprese e razionalizza il consumo di energia. Il dipartimento dispone di un avviso di 79 milioni di euro che è tornato dalla Corte dei Conti per finanziare 18 reti metanifere nei comuni sotto i 30 mila abitanti secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria. In questi giorni, stiamo cercando di recuperare alcuni finanziamenti derivanti dall’Apq Energia scaduti che ammontano a 40 milioni di euro sugli 80 iniziali per aiutare altri 20 comuni”.
Avete altri progetti in corso sul metano?
“Con la Federmetano, il dipartimento sta affrontando la creazione di metano liquido che hanno il grande vantaggio nelle isole minori per convertire la produzione di energia elettrica con quella a metano attraverso la modifica degli impianti esistenti. Questa sarebbe una possibilità notevole per zone molto tutelate dal punto di vista del paesaggio, cosa che rende difficile la diffusione delle energie rinnovabili, riuscendo a diminuire anche i costi dell’energia”.
 
Di quale altra questione vi state occupando al Dipartimento?
“Una delle questioni è di far ripartire le conferenze dei servizi, la cui norma di riferimento nazionale è il decreto legislativo 387 del 2003. Esistono 1.400 richieste di autorizzazione fin dal 2006, perciò, a giugno, in collaborazione con l’assessore Marino, abbiamo semplificato le procedure di molto. I soggetti che avevano presentato le domande, sono stati invitati a manifestare l’interesse a volere ancora istruita la pratica di autorizzazione entro il termine di 30 giorni. Così su 1.400 richieste solo 352 erano ancora positive, così abbiamo calendarizzato nuovamente le conferenze di servizio, il cui compito è di valutare positivamente o negativamente l’accoglimento della richiesta di autorizzazione. Tale valutazione dipende dalla sovrapposizione di pareri rilasciati da 26 enti coinvolti che può decidere anche a maggioranza, mentre l’Assessorato ha solo il compito di istruire la pratica. Tuttavia, le incertezze che hanno caratterizzato le politiche sulle energie rinnovabili negli ultimi anni hanno comportato una paralisi delle conferenze di servizio, il cui silenzio ha comportato 320 ricorsi che hanno provocato 1 milione e mezzo di euro di spese legali per la Regione”.
È riuscito ad attivare questo cambio di rotta?
“Ancora no, poiché vi sono state una mozione dell’Ars e una disposizione della Giunta regionale su richiesta del Presidente Crocetta, che hanno bloccato i provvedimenti. Perciò, si sta disciplinando la materia, introducendo le aree idonee e non idonee del territorio regionale, dove verosimilmente una richiesta di autorizzazione può avere esito positivo o negativo. Dopo, il presidente della Regione dovrebbe approvarle, permettendo la ripresa delle conferenze di servizio”.
 

 
Curriculum Maurizio Pirillo
 
Nato nel 1962, si è laureato in Economia e Commercio a Palermo nel 1987. È stato dirigente presso l’assessorato al Bilancio regionale dal 1989 al 1998, ricoprendo vari incarichi. Dal 2003 al 2004, resta consulente della Provincia come esperto in programmazione economica, mentre dal 2005 al 2009 è dirigente generale dell’area interdipartimentale informatica. Dopo essere stato a capo di gabinetto dell’assessore dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità nel 2012, è divenuto dirigente generale di quest’ultimo l’11 aprile 2013.

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