Sicilia, nuovi fondi alimentano le fila delle società di consulenza - QdS

Sicilia, nuovi fondi alimentano le fila delle società di consulenza

Gianluca Di Maita

Sicilia, nuovi fondi alimentano le fila delle società di consulenza

venerdì 13 Dicembre 2013

Il Sud cresce, ma ancora poco con il 19,2% di Management consulting contro il 40% del Nord-Ovest. Osservatorio Assoconsult: il settore trainante è il terziario con il 51% del fatturato

PALERMO – In Italia solo da alcuni anni il fenomeno del Management consulting (Attività professionale di consulenza manageriale alle imprese), è monitorato grazie all’osservatorio Assonconsult.
Dall’ultima indagine 2012-2013 ne esce fuori un settore abbastanza frammentato: 18.000 imprese, di cui l’85% opera con meno di 3 addetti. Solo 35 società, rappresentanti lo 0,2% del totale, hanno più di 50 addetti. Non stupisce inoltre che questo piccolissimo numero detenga il 45% del fatturato del settore (in totale più di 3 miliardi di euro).
Per quanto riguarda la localizzazione delle società, queste sono per lo più presenti nel Nord-Ovest (il 40%), a causa della storica vocazione industriale di questo territorio.
Tuttavia qualcosa negli ultimi anni si è mossa pure nel Sud e in Sicilia. Dal 2010 la presenza di finanziamenti indirizzati alle Isole e al Mezzogiorno ha portato alla sempre più frequente apertura di nuove società di consulenza, ad un tasso molto maggiore di quanto avvenga nelle altre zone. A fare da apripista di questo nuovo settore, è proprio la Sicilia, seguita da Abruzzo e Calabria. Stando comunque all’attuale ripartizione delle società, il Sud e le Isole, ospitano il 19,2% delle imprese di consulenza italiane.
 
È bene però sottolineare come l’analisi in questione, prenda in considerazione la sede legale delle imprese e con un ragionamento abbastanza realistico, possiamo affermare che molte aziende meridionali preferiscono molte volte affidarsi a società di consulenza settentrionali, che già da anni sono sul mercato. La localizzazione della sede sociale diventa infatti decisiva per le micro e piccole società di consulenza, le quali operano prevalentemente sul mercato locale. Aspetto questo che invece non tocca assolutamente le medie e grandi società di consulenza, le quali invece operano sull’intero mercato nazionale.
In ogni caso, il trend di crescita che si riscontra nel Mezzogiorno è incoraggiante e andrà verificato nei prossimi anni, quando questo si consoliderà in un radicamento sul territorio delle nuove realtà.
Per quanto concerne la committenza, è il settore terziario a far da padrone. Sebbene in calo dello 0,9%, tiene meglio rispetto agli altri settori e detiene il 51% del fatturato. In caduta libera invece il comparto manifatturiero, con una quotata percentuale sul fatturato inferiore al 37%. Continua a scendere pure il fatturato relativo al settore pubblico (-1,1%), ma lievemente meno della media del mercato e contestualmente il suo apporto percentuale al totale del fatturato è in leggero aumento, attestandosi al 12,4%.
A fronte di una generalizzata riduzione del fatturato, si è verificato invece un aumento degli addetti del settore (+2,3%). Questo risultato si spiega con il fatto che il minore fatturato è fondamentalmente dovuto ad una riduzione dei prezzi. Per quanto riguarda quest’ultimi, nel 2012 si registra una richiesta medie per giornata di consulenza, di 700 euro. Un prezzo più basso rispetto agli standard europei, che ha inoltre subito un ulteriore calo del 4% rispetto al 2011. Il calo dei prezzi ha riguardato specialmente le micro e piccole società di consulenza, spesso costrette a fare i conti con un mercato spietato. Tuttavia pure le grandi società hanno in media ritoccato al ribasso le loro tariffe. È bene infatti ricordate che il settore del Management consulting, risente ampiamente del clima generale delle imprese italiane, legando la propria storia a quella delle aziende.

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