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Messina – Zona Falcata, un’eterna questione. L’accordo attende l’ok da Palermo

Francesco Torre

Messina – Zona Falcata, un’eterna questione. L’accordo attende l’ok da Palermo

venerdì 20 Dicembre 2013

Già varata la mozione all’Ars per sopprimere l’Ente Porto. In stand-by anche il Piano regolatore portuale. Ben 75 mln € da investire. De Simone (Autorità portuale): “Aspettiamo Crocetta”

Messina – Il Governo regionale è d’accordo, l’Ars è d’accordo, l’amministrazione comunale è d’accordo, la stampa dei poteri forti è d’accordo e figuriamoci se le lobby del cemento non sono d’accordo: l’Ente Porto va soppresso e le aree della Zona Falcata vanno assegnate tout-court all’Autorità Portuale che vi potrà investire somme ingenti, pari addirittura a 75 mln di euro. Ma se sono tutti d’accordo, perché non si prendono decisioni definitive? La questione era emersa anche in occasione del forum allargato “Messina Riparte” organizzato dal Quotidiano di Sicilia il 27 novembre.
L’accelerazione impressa al rilancio dei processi di sviluppo che il Piano Regolatore Portuale prevede per la Zona Falcata, dovuta all’avvento di un nuovo presidente dell’Authority, Antonino De Simone, e di un nuovo sindaco, Renato Accorinti, fortemente dialogante con il Presidente della Regione Rosario Crocetta, a metà dello scorso mese di ottobre ha prodotto l’approvazione all’Ars di una mozione volta alla soppressione dell’Ente Porto e alla conseguente assegnazione delle aree all’Autorità Portuale.
 
L’hanno votata tutti i gruppi politici tranne il Movimento 5 Stelle (che comunque chiede solo maggiore partecipazione popolare nella redazione del Piano Regolatore Portuale), e anche sulla base di questo successo l’Autorità Portuale ha presentato a Palermo ormai quasi un mese fa una bozza di accordo per provare finalmente a smuovere le acque, a non rimanere totalmente impantanati in attesa che finisca la decennale battaglia giudiziaria sulla competenza delle aree.
Ma che fine ha fatto questa bozza? C’è davvero la possibilità di una svolta? L’abbiamo chiesto al diretto interessato, il presidente dell’Autorità Portuale. “Siamo ancora in attesa di sapere dal Presidente della Regione Crocetta che intenzioni ci sono in merito all’approvazione della nostra bozza di accordo”, ci informa De Simone senza sbilanciarsi sull’esito della procedura. Per l’ente che rappresenta, il nulla osta sul documento è di vitale importanza, in quanto consentirebbe di “superare temporaneamente, in attesa dei giudizi definitivi della magistratura sulla competenza delle aree, l’attuale empasse, e di investire programmando le attività previste nel Piano Regolatore Portuale, di cui si chiede contestualmente alla Regione l’approvazione in via definitiva”. Quasi impossibile, però, ormai presumere che tale scelta venga effettuata prima del prossimo anno.

Il Punto Franco. Un patrimonio strategico per la Regione

Messina – Nato nel secondo dopoguerra per realizzare il Punto Franco, l’Ente Porto non ha mai raggiunto tale obiettivo ma ha sempre rappresentato il baluardo tramite cui la Regione siciliana ha imposto la sua autorità su una zona decisiva per lo sviluppo della città come la Falcata. Finito poi nell’occhio del ciclone per alcune inchieste giornalistiche che ne denunciavano gli enormi sprechi, l’Ente ha condotto in questi ultimi anni, anche e soprattutto per volontà dell’ex Presidente e poi Commissario Rosario Madaudo, una battaglia legale con l’Autorità Portuale per la titolarità delle aree, vincendo peraltro quasi tutte le cause in corso. La sua soppressione, oggi, è nell’ordine delle cose, ma certo si dovranno trovare delle forme compensative a vantaggio della Regione, che altrimenti si ritroverebbe “scippata” dallo Stato di parte del proprio patrimonio strategico.

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