Una soluzione drastica che secondo la Spallitta risolverebbe i problemi di una zona del capoluogo da troppo tempo abbandonata al proprio destino, afflitta da un evidente degrado architettonico e da una microcriminalità che nel corso degli anni ha assunto contorni sempre più preoccupanti.
Prima di inviare ruspe e mezzi di demolizione vari per farli marciare sullo Zen, il Comune potrebbe però pensare a un serio progetto di recupero e valorizzazione. Impossibile, viste le attuali condizioni finanziarie degli Enti locali italiani, che questo possa avvenire soltanto con fondi pubblici. Pertanto Palazzo delle Aquile dovrebbe trovare il fondamentale aiuto di soggetti privati disposti a investire in tale progetto.
Lo spunto potrebbe essere dato da quanto già è presente nel quartiere: lo scorso anno, infatti, lì è sorto un grande centro commerciale che ogni giorno conduce in quella parte della città moltissime persone. E proprio sull’aiuto di aziende, commercianti e artigiani il Comune potrebbe far leva al fine di far rivivere finalmente lo Zen.
Nuovi imprenditori, per esempio, potrebbero essere invogliati ad acquistare e riqualificare le botteghe della zona se Palazzo delle Aquile offrisse loro agevolazioni per quanto riguarda i tributi locali (dall’occupazione del suolo pubblico al costo del servizio per lo smaltimento dei rifiuti).
Il cambiamento sarebbe epocale: da area degradata a zona commerciale, ovviamente con il fondamentale supporto degli uomini della Polizia municipale, che dovrebbero assicurare controlli serrati e una presenza costante per garantire massima sicurezza.
Il Comune dovrebbe anche accollarsi il compito di rintracciare altri soggetti (Fondazioni, per esempio) disposti a investire nella zona tramite appositi interventi di riqualificazione facendosi un po’ di pubblicità. Verde pubblico e arredi di vario tipo potrebbero sorgere in tutto il quartiere, trasformandolo in un’area da vivere e non, come adesso, in un luogo da cui stare alla larga.
Questo il nostro suggerimento al sindaco Leoluca Orlando, il quale si appresta a entrare nella fase più difficile del proprio mandato elettorale: una fase in cui dovrà dimostrare di aver guadagnato quella fiducia accordatagli dai palermitani in cabina elettorale in occasione delle scorse elezioni e in cui dovranno essere date ai cittadini le risposte che attendono da tempo.