Aumenta l’imposta di bollo sulle somme vincolate nel conto deposito - QdS

Aumenta l’imposta di bollo sulle somme vincolate nel conto deposito

Jessica Marzella

Aumenta l’imposta di bollo sulle somme vincolate nel conto deposito

mercoledì 25 Dicembre 2013

Prima l’ex governo Monti, poi la Legge di Stabilità: a partire da gennaio sarà inevitabile l’aumento dell’imposta di bollo sui conti deposito

Gli italiani amano investire i loro risparmi in tutta sicurezza: ecco perché, spesso, dopo aver confrontato tutte le migliori offerte decidono di aprire un conto deposito vantaggioso, strumento bancario che vince la palma di prodotto preferito dai consumatori italiani per investire i propri sudati risparmi.
 
I conti deposito, infatti, sono prodotti ad alto rendimento, ma sicuri:è possibile aprirne uno presso gli istitui che lo propongono all’interno della propria offerta, come Banca Mediolanum, Deutsche Bank o presso una banca online come Fineco o CheBanca!. Ricordiamo che ogni conto deposito è garantito dal Fonto Interbancario di Tutela dei Depositi.
 
Da gennaio, tuttavia, l’unico motivo per cui gli italiani continueranno a scegliere un conto deposito sarà la sicurezza: il guadagno sulle somme depositate o vincolate, infatti, sarà notevolmente inferiore agli scorsi anni, perché i tassi d’interesse sono diminuiti ma soprattutto perché è aumentata l’imposta di bollo applicata su questi prodotti bancari.
 
Una volta che la Legge di Stabilità è stata definitivamente approvata in Senato (cosa avvenuta lunedì scorso), l’imposta di bollo sulle somme depositate su un conto deposito è aumentata allo 0,20%. Un iter già avviato dall’ex governo Monti, che aveva aumentato questa tassa dallo 0,10% allo 0,15% della somma vincolata. Sarà invece eliminato l’importo minimo da pagare di 34,20 euro. Un provvedimento, però, che non potrà essere attuato da tutti gli istituti di credito.
 
Anche le banche che, prima dell’aumento dell’imposta, esentavano i propri clienti dal pagamento, hanno il diritto di cambiare le condizioni applicate ai conti deposito. In tal caso però, l’istituto di credito ha il dovere di comunicare questa variazione ai clienti, che avranno 60 giorni di tempo per decidere se accettare le nuove condizioni o chiudere il conto.
 
Se decide di chiudere il conto deposito, il cliente avrà diritto di rescindere il contratto senza penalità o spese di chiusura e di ottenere l’applicazione di tutte le condizioni stipulate nel contratto stesso. Per quanto riguarda i tassi di interesse, invece, anche in questo caso si è verificata una contrazione: se fino allo scorso anno era possibile aprire un conto deposito con un tasso netto fino al 3%, attualmente i tassi applicati sulle somme vincolate si aggirano tra l’1,4% e l’1,8%, con una notevole riduzione dei guadagni finali.

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