Il territorio viaggia su un binario morto: collegamenti ferroviari in profonda crisi - QdS

Il territorio viaggia su un binario morto: collegamenti ferroviari in profonda crisi

Calogero Conigliaro

Il territorio viaggia su un binario morto: collegamenti ferroviari in profonda crisi

venerdì 03 Gennaio 2014

Le potenzialità di una zona dal grande appeal turistico inespresse a causa di servizi non all’altezza

AGRIGENTO – Qualche settimana fa è giunto nell’agrigentino per una visita istituzionale il ministro per i Beni culturali Massimo Bray, che su invito del giornalista Felice Cavallaro ha percorso quella che potrebbe diventare “La strada degli scrittori”, ossia la Ss 640 che passa da Racalmuto, paese natale di Leonardo Sciascia, da Agrigento, dove nacque Luigi Pirandello, arrivando sino a Porto Empedocle, città di Andrea Camilleri. Un percorso turistico-culturale ipotizzato a lungo che potrebbe far immergere i visitatori tra la cultura e la bellezza di questa parte di Sicilia.
Ma proprio mentre si pensa a questo progetto, suona quantomeno insolito sentir parlare della progressiva interruzione della ferrovia Agrigento-Porto Empedocle, la Ferrovia del Kaos, che partendo dalla vicina casa di Camilleri passa sino al vallone tanto caro a Luigi Pirandello, attraversando la mitica Valle dei Templi con fermata al Tempio di Vulcano. E parlando di collegamenti ferroviari il cui futuro appare assai incerto, bisogna anche ricordare le pastoie burocratiche in cui si è pesantemente arenato il progetto per la metropolitana di superficie che avrebbe dovuto attraversare i centri di Aragona, Agrigento e Porto Empedocle. La spesa per il progetto è lievitata e una parte del finanziamento è stata intaccata da una rendicontazione maggiore, facendo così ritardare il secondo lotto di collegamento tra Aragona e Porto Empedocle.
Questa lenta agonia della rete ferroviaria locale stride con il recente lavoro portato avanti da alcune associazioni di volontari, prima fra tutte la Ferrovie Kaos, che sulla stazione empedoclina sono pesantemente intervenuti con un grande lavoro di pulizia, trasformando la struttura in un Museo delle ferrovie con risultati importanti e l’organizzazione di treni speciali in occasione della Sagra del Mandorlo in fiore o di alcune manifestazioni destinate alle scolaresche. Peccato che poi tutto si sia dovuto fermare a causa di uno smottamento di terreno cui si è aggiunta anche la mancata manutenzione di una parte dei binari invasa dalle sterpaglie. Così, quelle iniziative che miravano a valorizzare la zona hanno subito un temuto e deciso rallentamento.
“La linea – ha spigato Pietro Fattori, presidente dell’associazione Ferrovie Kaos – è chiusa dal 2012 a causa di una frana di fango La nostra attività, realizzata da quindici soci tutti volontari, ha portato parecchi turisti nella Stazione museo. In particolare, in occasione della manifestazione ‘Stazione aperta’ abbiamo registrato oltre mille visite”.
“Dal 2010 a oggi – ha aggiunto – abbiamo organizzato anche treni straordinari per Agrigento e nel 2012 abbiamo ricevuto dei vagoni storici provenienti da Palermo con trecento persone, il tutto con un certo successo mediatico”.
“Il nostro sogno – ha concluso – è quello di realizzare, in futuro, un treno che partendo dalla fondazione Sciascia a Racalmuto giunga nella Valle dei Templi con fermata presso il Tempio di Vulcano e poi prosegua sino alla galleria Kaos, sotto la tomba di Luigi Pirandello, con la Stazione Museo come capolinea. Un progetto che mira ad associare cultura e turismo grazie l’utilizzo delle ferrovie”.
Un’iniziativa ambiziosa che però necessita il coinvolgimento delle istituzioni, ingolosite anche dalle possibilità di crescita economiche a essa legate. Porto Empedocle, per esempio, ha visto negli ultimi anni l’arrivo di numerose piccole e medie navi da crociera e considerando la vicinanza della stazione con lo scalo portuale c’è già chi immagina una connessione dei due servizi per scopi turistici.
“Il nostro Comune – ha detto il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto – continua a insistere da tempo sulla questione con l’assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti e sulle ferrovie. In particolare è stata spedita una mia nota, in qualità di sindaco e deputato all’Ars a Rete ferroviaria italiana e alla Fondazione Ferrovie dello Stato in cui si sottolinea come la nostra amministrazione abbia cercato di valorizzare l’area supportata dalle associazioni culturali locali”.
Ma ovviamente questo non basta se da parte degli Enti responsabili manca la volontà di investire su questo genere di progetto attraverso l’adeguata cura delle tratte ferroviarie interessate.
“Occorrono interventi – ha aggiunto Firetto – sulla tratta Agrigento bassa-Porto Empedocle, nell’attesa della velocizzazione della tratta Palermo-Agrigento. Speriamo che queste manutenzioni possano essere fatte in breve tempo, anche perché tra poco tempo sarà celebrato il Mandorlo in fiore, che ha visto da 13 anni a questa parte treni speciali che hanno collegato la nostra città con il capoluogo agrigentino”.
E le rimostranze del Comune di Porto Empedocle sembrano aver prodotto gli effetti sperati: dalle stanze dell’Ente filtra un timido ottimismo e si parla di una prossima manutenzione straordinaria della tratta ferroviaria in oggetto per liberare i binari e renderli nuovamente percorribili.
Potrebbe essere il primo passa nel definitivo e tanto atteso rilancio della linea ferroviaria della provincia.
 

Sì agli interventi ma non in tempi brevi

AGRIGENTO – Anche i sindacati stanno monitorando la situazione legata alle ferrovie agrigentina, sia per la sospensione della linea tra il capoluogo e Porto Empedocle che per il ritardo nella realizzazione della metropolitana di superficie. “Abbiamo avuto due frane – ha spiegato Angelo Bellanca della Cgil – che hanno interrotto la linea, ma recentemente qualcosa si è mosso. Roma finalmente è intervenuta sul direttore del Compartimento della Manutenzione in Sicilia, anche se nonostante la volontà di ripristino, appare difficile che il tutto possa risolversi prima della prossima Sagra del Mandorlo in fiore. Per l’intervento ci vorranno diversi mesi: sarà infatti necessaria una perizia e poi una gara d’appalto. Oltre agli smottamenti, inoltre, serviranno interventi su armamenti, traverse e binari”.
“Siamo moderatamente ottimisti, anche perché, per quanto concerne la situazione generale, non abbiamo dovuto fare i conti con i tagli alle tratte avvenuti nel recente nel passato”.
Speranze che cozzano però con una realtà complessiva delle ferrovie in Sicilia, dove l’alta velocità presente in quasi tutta Italia resta un sogno utopistico. Gli Eurostar continuano a sembrare lontani anni luce, così come un sistema di collegamenti diretti sostitutivi, combinato tra aeroporti e ferrovie, che altrove funziona alla perfezione, riuscendo a fare la fortuna di parti del mondo in cui le bellezze naturalistiche, storiche, architettoniche, artistiche e culturali, sono molto meno diffuse rispetto alla nostra Sicilia.

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