Ars, tagli alla spesa? Manco per sogno, ecco le colf - QdS

Ars, tagli alla spesa? Manco per sogno, ecco le colf

redazione

Ars, tagli alla spesa? Manco per sogno, ecco le colf

venerdì 03 Gennaio 2014

La norma che ha ridotto il budget per i collaboratori ha previsto un regime transitorio, fino al 2017, per i contratti vigenti al 31 dicembre. E' scattata così la corsa per evitare di perdere il contributo di 3.180 euro. 
 
 
 

PALERMO – Di tagli alla spesa i deputati regionali proprio non voglio sentire. L’ultima trovata, per aggirare i vincoli della legge sulla spending review, approvato dal Parlamento siciliano lo scorso 18 dicembre, è quella di portare a Palazzo dei Normanni delle “colf”. Preparatevi perché dal 2014 le stanze del potere palermitano potrebbero essere invase da un esercito di uomini e donne armati di mocio, strofinacci e secchiello per “lustrare” i pavimenti a ogni passo del loro onorevole benefattore. Una sorta di curling in salsa autonomistica. Da qualche giorno, infatti, a Palazzo dei Normanni ci sono deputati con “colf”, portaborse inquadrati col contratto da collaboratori domestici.
A innescare la corsa all’assunzione dell’ultim’ora – che stando a quanto rivela l’Ansa non ha risparmiato neppure i Cinquestelle – è stata la norma che ha ridotto i budget per i collaboratori amministrativi ma ha previsto un regime transitorio, fino al 2017, per i contratti vigenti al 31 dicembre 2013. Così per evitare di perdere 3.180 euro, alcuni deputati hanno assunto prima del 31 dicembre nuovi collaboratori, garantendosi in questo modo il contributo per altri tre anni. Il numero esatto di questi nuovi assunti ancora non c’è. La scelta di adottare il contratto dei “domestici”, spiega il deputato dell’Udc e avvocato Alice Anselmo, serve a scongiurare problemi giuridici.
“Solo le imprese e gli enti possono assumere – ha detto la parlamentare al Giornale di Sicilia – ma il contratto delle colf è l’unico che prevede la tipologia utilizzabile da una persona fisica, qual è un deputato: si tratta genericamente di servizi alla persona e all’interno del contratto da colf è prevista anche una categoria di servizi amministrativi. Per questo motivo io e molti altri colleghi abbiamo scelto questa soluzione”.
Nelle ultime due settimane dell’anno, a Palazzo dei Normanni c’è stato un via vai di nuovi “portaborse”, questo sebbene il Parlamento abbia già un bacino di 85 persone cosiddette “stabilizzate”, alcuni con vent’anni di precariato alle spalle, da cui i gruppi parlamentari possono attingere per dotarsi di particolari figure. 

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