Finanziaria con l'acqua alla gola - QdS

Finanziaria con l’acqua alla gola

Antonio Leo

Finanziaria con l’acqua alla gola

venerdì 10 Gennaio 2014

Live. Tensioni continue, ma il governo non vuole arretrare di un millimetro. Il presidente: "Ce la faremo" / Mannaia sui Consorzi di bonifica, da 11 a 2: addio a decine di posti di sottogoverno. Per Crocetta è un risultato "storico" / L'opposizione sfida il governatore: "Abolire l'Esa per vera rivoluzione" / Segui la diretta in streaming

19:00 – Consorzi di bonifica, il Pd esulta. "La norma che riforma i Consorzi di Bonifica è stata fortemente voluta dal Pd: un passo importante che fa parte di un percorso più ampio di sostegno all’agricoltura siciliana, che deve essere messa nelle condizioni di cogliere a pieno le opportunità offerte da Expo 2015". Lo dicono il presidente del gruppo Pd Baldo Gucciardi e il parlamentare regionale Giovanni Panepinto, a proposito dell’approvazione degli articoli 13 e 14 della Legge di Stabilità regionale in discussione all’Ars.
 
Soddisfazione anche da un altro deputato democratico, Anthony Barbagallo, per le garanzie previste a tutela dei lavoratori degli Enti. "In questo momento di crisi, la tutela del lavoro deve essere una priorità. Sono soddisfatto per l’approvazione dell’emendamento che ho presentato all’articolo 13 della Finanziaria sulla riforma dei Consorzi di Bonifica, che prevede la garanzia delle coperture occupazionali per tutti i lavoratori: non solo quelli di ruolo ma anche quelli a tempo determinato, gli stagionali e i precari". 
 
18:32 – Ioppolo (Lista Musumeci): Chiusura dei Consorzi di bonifica è iniqua. Ferma presa di posizione del deputato regionale Gino Ioppolo (Lista Musumeci) contro la chiusura dei Consorzi di Bonifica e la creazione di due mega – Consorzi, uno per la Sicilia orientale ed un altro per la Sicilia occidentale.
 
"Il gruppo di cui faccio parte non è contrario alle riforme, tutt’altro – ha detto Ioppolo – ma è chiaro che non possiamo accettare di votare provvedimenti così iniqui ed ingiusti". "Ancora una volta – aggiunge – abbiamo assistito all’ennesimo colpo di mano da parte del governo Crocetta con un blitz in aula. È davvero grave che una norma di settore così importante venga approvata in tutta fretta senza passare attraverso una serie di approfondimenti".
 
"La suddivisione in due mega aree per altrettanti Consorzi di bonifica non ha senso – aggiunge Ioppolo – per territori che sono allo stesso tempo troppo ampi ma soprattutto non omogenei fra loro e rischia per ciò di aumentare i problemi degli agricoltori anziché risolverli".
 
17:44 – Il tempo si assottiglia, ma Crocetta ostenta sicurezza: “Ce la faremo”. A Palazzo dei Normanni il clima è sempre più teso, con l’aula costretta a fermarsi spesso e volentieri a causa delle tensioni tra i banchi dei deputati.
 
“Siamo in forte ritardo nell’iter di approvazione della legge finanziaria e lo spettacolo che stiamo dando in Aula, con continui stop and go, rischia di bloccare i pagamenti della pubblica amministrazione previsti a gennaio”. Lo afferma Marco Forzese, presidente dei Democratici riformisti per la Sicilia e deputato regionale.
 
“C’è da chiedersi – aggiunge – se atteso il clima politico non sarebbe stato meglio varare l’esercizio provvisorio per due mesi. Va rilevato che anche nella coalizione Crocetta emergono distanze su diversi articoli della legge di stabilità”. Forzese auspica un nuovo incontro tra i principali gruppi politici, che includa pure Nello Musumeci.
 
Crocetta, però, vuole andare avanti. E non arretra di un passo la linea Maginot che ha segnato il suo governo in Aula. “Qualcuno dice – afferma il governatore – che i tempi sono stretti: approviamo le norme su precari ed enti locali e chiudiamola qua. Ma il governo non si fa innervosire: ci sono norme importanti come quelle sui diritti delle coppie di fatto e della società partecipate, ce la faremo”.
 
Intanto, a sala d’Ercole, l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, in perfetta sintonia con il governatore, replicava a muso duro al deputato del Pdl-Fi, Marco Falcone, che chiedeva di togliere alcune norme dalla finanziaria. “Dobbiamo procedere bene e in fretta – ha detto Bianchi – troppe volte sento dire ‘dobbiamo sbrigarci’ ma in realtà si tratta di tatticismi. La finanziaria è un processo complessivo, gli articoli che abbiamo proposto per noi sono tutti fondamentali. Sarà l’aula a decidere se approvarli o meno”. Si prosegue ad oltranza, dunque.
 
 
 
17:20 – Mannaia sui Conzorsi di bonifica, da 11 a 2. Crocetta: riforma storica. Con un blitz a sorpresa il governo Crocetta, con l’appoggio dei Cinquestelle artefice dell’unificazione degli emendamenti, è riuscito a fare passare in aula la riforma dei Consorzi di bonifica, che passano da 11 a 2, con la soppressione di decine di posti di sottogoverno. La norma, contenuta nella legge di stabilità, è stata contestata da pezzi dell’opposizione, soprattutto del Mpa-Pds. "È un grande successo, da vent’anni si parlava di questa riforma", dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
 
16:46 – Urla e strepiti in Parlamento. Ardizzone richiama i deputati alla “responsabilità”. A tratti le urla sono così forti che il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, è costretto di tanto in tanto a sospendere la seduta. Non è un gran bello spettacolo quello che i deputati stanno offrendo ai cittadini che li osservano in diretta streaming.
 
“La piazza di fronte il Parlamento non è gremita, ma i siciliani ci osservano: sapevamo tutti di trovarci in una situazione di emergenza, ritardare l’approvazione della manovra significa ritardare il pagamento di stipendi e forniture”. Ardizzone, dopo l’ennesima bagarre durante i lavori d’aula sospesi più volte su un emendamento del Governo che prevede la riforma dei Consorzi di bonifica con la riduzione da 11 a 2, ha strigliato i deputati regionali.
 
La manovra economica, in teoria, si sarebbe dovuta approvare entro il 31 dicembre. Avviando una tempistica inusuale, Governo e Parlamento hanno deciso di incardinare bilancio e legge di stabilità prima del 31 dicembre lasciando aperta la sessione dei lavori parlamentari. Di fatto, l’approvazione della manovra nei primi giorni di gennaio non provoca conseguenze, ma superare la “soglia” del 10 gennaio può determinare un ritardo preoccupante, anche dal punto di vista istituzionale.
 
“Il bilancio è arrivato in ritardo per questioni oggettive – ha aggiunto Ardizzone in aula – avevamo assunto l’impegno di approvare la manovra nel tempo più breve possibile anche in relazione alla proroga dei precari: adesso serve responsabilità”.
 
 
 
16:10 – L’opposizione sfida Crocetta: “Abolire Esa per vera rivoluzione”. “Sul nostro emendamento di soppressione dell’Ente di sviluppo agricolo vogliamo verificare l’attendibilità del governo sulla reale volontà di fare le riforme in Sicilia”. Così si sono espressi nei loro interventi d’aula sia il relatore di minoranza alla finanziaria Marco Falcone che Nino D’Asero, capogruppo del Ncd, rispettivamente primo e secondo firmatari dell’emendamento di soppressione dell’ente di sviluppo agricolo.
 
“Le opposizioni oggi danno seguito alle richieste poste all’attenzione del presidente Crocetta nei riguardi della finanziaria – hanno detto Falcone e D’Asero – e chiedono che anche sull’Esa il Governo regionale sia consequenziale con quanto proclamato da mesi e dimostri il necessario coraggio, dando seguito alla tanto proclamata rivoluzione”.
 
 
 
15:20 – Il tempo stringe, per ogni gruppo solo cinque minuti. Tempi stretti e un rigido ruolino di marcia per l’esame della legge di stabilità. Lo ha deciso la Presidenza dell’Ars dopo che in conferenza dei capigruppo maggioranza e opposizione non hanno trovato l’intesa sulla prosecuzione dei lavori parlamentari.
 
Ogni gruppo avrà 5 minuti, più un minuto per ogni deputato per intervenire su ogni articolo. Le opposizioni avevano chiesto al governo di stralciare dalla finanziaria metà delle norme mantenendo quelle cardine tra cui precari e Comuni, in modo da accelerare la discussione in aula, ma il Governo e la maggioranza hanno difeso il testo, così che la Presidenza dell’Ars, avvalendosi delle proprie prerogative previste dal regolamento, ha contingentato i tempi. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, quindi ha riaperto la seduta parlamentare.
 
 
12:22 – Crocetta: ancora troppe spese inutili. "Abbiamo tante spese inutili del passato in capo a tanti dipartimenti della Regione. Impegni dormienti che ingessano il bilancio. Ho intenzione di liberare il bilancio da questi incagli, possiamo già recuperare 150 milioni di euro per incrementare il fondo a copertura dei residui attivi. Preparerò un piano e lo porterò al commissario dello Stato e alla Corte dei conti". Lo dice il governatore Rosario Crocetta a Palazzo dei Normanni, impegnato nella conferenza dei capigruppo prima della ripresa in aula dell’esame della legge di stabilità.
 
12:10 Responsabilità, niente inciuci. "Con le opposizioni si è aperto un confronto come avevo auspicato, e l’aspetto importante è che non abbiamo fatto inciuci". Lo dice il governatore Rosario Crocetta commentando i lavori parlamentari sulla legge di stabilità e le prime norme approvate in aula.
 
12:00 – Capigruppo in "Conclave". Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha convocato i capigruppo prima della ripresa dei lavori parlamentari sulla legge di stabilità. La seduta dovrebbe iniziare a momenti.
 
11:30 – Il racconto della giornata di ieri. Fino a ieri sera sono stati approvati soltanto otto articoli della Legge di stabilità siciliana. Per lo più tagli, necessari così come ha più precisato l’assessore all’Economia Luca Bianchi, ma anche qualche regalo. Un colpo al cerchio e uno alla botte, così come insegnava la tradizione democristiana.
 
Ha fatto discutere e molto la norma in base alla quale vengono diminuite le royalties per le estrazioni petrolifere. Sono ridotte dal 20 al 13%, un favore che ha fatto gridare i grillini allo scandalo: “Così viene svenduto il territorio”.
 
Altri doni sono arrivati per gli Enti locali, con le Province che hanno ricevuto ben 20 milioni di euro per pagare il personale e assicurare alcuni servizi essenziali. Ancora la Regione ha ottenuto dall’Ars il via libera per accendere un mutuo da 90 milioni di euro, soldi che saranno destinati per finanziare le spese per investimenti di Comuni e Enti provinciali (alla faccia della soppressione e della trasformazione in liberi Consorzi dei Comuni).
 
Ma qualche lacrima – non così tante per la verità – sgorga tra gli articoli approvati nella giornata di ieri all’Aula. 
 
La scure dell’Assemblea regionale si è abbattuta con veemenza su ben 100 milioni di euro destinati alla spesa di beni e servizi: il grosso (70 milioni di euro) riguarda il settore farmaceutico, mentre il resto verrà recuperato da altri comparti. Le risorse comunque rimarranno all’interno del fondo sanitario e saranno destinate all’assistenza socio-sanitaria.
 
Un altro corposo risparmio si ricaverà dal blocco al salario accessorio del personale degli Enti regionali. In particolare i dirigenti e i dipendenti del settore non potranno percepire uno stipendio extra superiore al 15% di quello corrisposto ai regionali. Tra gli Enti coinvolti troviamo il Consorzio autostrade, le Camere di Commercio e gli Enti parco.
 
Applausi, invece, per la norma che taglia 58 posti nella sanità tra coordinatori e amministrativi. I risparmi serviranno per finanziare le attività sportive dei disabili e delle persone affette da autismo.
 
Ancora sono stati tagliati 60 milioni di euro da alcuni capitoli del bilancio per aumentare il fondo a copertura dei residui attivi, crediti difficili da esigere accumulati negli anni passati ma sui quali il governo Crocetta continua a subire pressioni dal commissario dello Stato e dalla Corte dei Conti. L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, e il suo staff hanno lavorato l’intera giornata per recuperare le somme che si andranno ad aggiungere ai 40 milioni già appostati nel fondo residui attivi, che sale così a 100 milioni. Ma potrebbe non bastare. Questi nuovi tagli alla spesa si sommano a quelli già attuati dal governo, pari a 300 milioni di euro, necessari a coprire la norma per la proroga dei 24 mila precari degli enti locali. Inoltre, il Governo è stato costretto ad accantonare una spesa pari a 550 milioni di euro a garanzia di entrate oggetto di trattativa da parte della Regione con lo Stato sulla cessione di quote di patto di stabilità, fino al 30 giugno.
 
Da ultimo il Parlamento siculo ha approvato la norma sui forestali contenuta nella legge di stabilità. Il testo finale è stato rivisto dopo un confronto con le organizzazioni sindacali (che restano critiche). Al comparto vengono destinati 180 milioni di euro, con un taglio di 50 milioni rispetto all’anno scorso. Bloccati per due anni gli aumenti contrattuali, aboliti i limiti di età, via libera al turnover – partendo dalle fasce più deboli – e restrizioni sui rimborsi chilometrici ai forestali per raggiungere il posto di lavoro (la distanza non può essere superiore ai 15 km).
Passa anche un subemendamento del Pd per la vendita del legno dei boschi a scopi energetici.
 
“Avere mantenuto il turn-over e avere abolito i limiti di età per la fuoriuscita dal comparto degli antincendio sono alcune delle misure per le quali il Pd si è battuto dall’inizio, e che sono state inserite nell’articolo 12 della finanziaria. Anche l’accoglimento delle nostre proposte per rendere produttivi i boschi attraverso la vendita della legna ai fini della produzione energetica, nell’ambito del Patto dei Sindaci sull’Energia, è un risultato importante”, dicono il presidente del gruppo Pd Baldo Gucciardi e i parlamentari regionali Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto.
 
Tra qualche minuto dovrebbe riprendere la sessione dei lavori. Inizia un’altra maratona a Palazzo dei Normanni.
 

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