Formazione: ancora non c’è traccia dell’Albo unico degli operatori - QdS

Formazione: ancora non c’è traccia dell’Albo unico degli operatori

Michele Giuliano

Formazione: ancora non c’è traccia dell’Albo unico degli operatori

giovedì 16 Gennaio 2014

Il Sinalp diffida il governo regionale per i ritardi legati al varo dell’elenco aggiornato dei dipendenti. Calpestato l’articolo 14 della Legge n. 24/1976 che ne prevede l’istituzione

PALERMO – La guerra infinita della Formazione. Così potrebbe essere ribattezzata l’attuale stagione che si sta vivendo nel settore in Sicilia. I batti e ribatti tra Regione, sindacati, enti e dipendenti a suon di carta bollata non sembrano finire mai. Ora si apre un nuovo contenzioso e che questa volta riguarda una diffida “per comportamento omissivo” nei confronti dell’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra e del dirigente generale del Dipartimento Anna Rosa Corsello.
La contestazione riguarda la mancata pubblicazione, ad oggi, dell’albo unico degli operatori della formazione siciliana, una sorta di elenco in cui si “schedano” tutti i lavoratori degli enti accreditati con il relativo profilo professionale, mansioni e livello di inquadramento, oltre a tutta una serie di dati inerenti l’anno di assunzione. Addirittura il Sinalp, la confederazione sindacale nazionale autonoma dei lavoratori e dei pensionati, ha depositato la costituzione in mora e l’intimazione ad adempiere entro dieci giorni affinchè si dia seguito alla pubblicazione dell’albo definitivo sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Gurs).
 
L’albo infatti è contemplato dall’articolo 14 della legge regionale numero 24 del 6 marzo 1976. Un albo che, a dire il vero, era stato dimenticato da una decina d’anni dai precedenti governi e che solo adesso è stato rispolverato per essere aggiornato.
“La mancata pubblicazione in Gurs – ha sottolineato Mario Mirabile, coordinatore regionale Interventi formativi del Sinalp – ha certamente comportato un danno a quegli operatori aventi diritto e un ingiusto vantaggio ad altri soggetti ivi inseriti e comunque sprovvisti dei requisiti richiesti, come accaduto per il reclutamento degli operatori degli Sportelli multifunzionali attraverso il bando Spartacus”.
Nella nota di diffida il Sinalp ha richiamato l’atto amministrativo emanato dall’amministrazione regionale che ad oggi risulta monco della pubblicazione in Gazzetta. Si tratta del decreto assessoriale numero 38/Gab dell’11 ottobre 2013 a firma congiunta della Scilabra e della Corsello che all’articolo 3 hanno subordinato l’approvazione definitiva dell’albo e la relativa pubblicazione in Gurs al completamento delle procedure di verifica della veridicità dei dati auto dichiarati ai fini dell’utile inserimento. Controlli e verifiche che avrebbero dovuto concludersi entro trenta giorni dalla pubblicazione sul sito istituzionale. Secondo quanto previsto dall’articolo 7 del citato decreto assessoriale numero 38, è stato pubblicato l’Albo sul sito web istituzionale dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale.
“Ad oggi tutti gli operatori del settore – ha rimarcato Mirabile – hanno avuto modo di constatare lo stato permanentemente omissivo da imputare all’assessore Scilabra e alla dottoressa Corsello in ordine a tali specifiche e tassative disposizioni. Per altro verso, poiché la responsabilità dell’aggiornamento e pubblicazione in Gazzetta dell’Albo ricade sull’assessore pro tempore non si comprende la sua assoluta inerzia nei confronti di eventuali inadempimenti del dirigente generale”.
 


L’approfondimento. La Regione conosce i profili dei lavoratori da tre mesi
 
Sono praticamente passati tre mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione dei profili di ogni dipendente ed ancora la Regione non ha pubblicato l’albo unico aggiornato in gazzetta ufficiale. Per questi ed altri motivi è cominciato anche una dura forma di protesta come quella dei lavoratori dell’ente di formazione storico dell’Anfe. Da Enna ad Agrigento, passando per il trapanese, le sedi sono state occupate da un presidio permanente. Gli operatori della formazione chiedono una “vera riforma” che riordini il settore, incentivi l’esodo, e restituisca dignità e ruolo sociale ai lavoratori del comparto. L’albo comprende circa 7.300 lavoratori del sistema della formazione professionale (tra sportelli multifunzionali, interventi formativi ed obbligo formativo), anche se non tutti a tempo pieno (36 ore). Sull’albo opererà l’effetto della legge regionale di garanzia, per cui tutti i lavoratori avranno assicurata la continuità occupazionale e retributiva. L’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, ha sostenuto nel corso di un incontro avuto con i sindacati che non ci saranno problemi per il futuro alla luce anche delle risorse finanziarie disponibili.

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