Conti correnti, bollo fisso addio sotto i 17 mila euro di giacenze - QdS

Conti correnti, bollo fisso addio sotto i 17 mila euro di giacenze

Michele Giuliano

Conti correnti, bollo fisso addio sotto i 17 mila euro di giacenze

venerdì 17 Gennaio 2014

Introdotto un bollo dello 0,2% proporzionale alle somme investite

CATANIA – Dal 2014 non ci sarà più il bollo fisso di 34,20 euro sui conti correnti e sul conto titoli. Lo prevede un emendamento a firma di Marco Causi, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera: “Ne beneficeranno tutti i correntisti con giacenze medie sotto i 17 mila euro e la misura sarà pagata da correntisti tra i 250 mila e i 500 mila euro” ha spiegato il parlamentare. Soddisfatta Banca Etica secondo cui viene ripristinata l’equità: tutti i risparmiatori pagheranno un bollo proporzionale al volume delle somme investite (la misura è fissata nello 0,2 per cento).
 
“Siamo grati – si legge in una nota del presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri – ai molti deputati che hanno ascoltato la voce dei soci di Banca Etica e delle Associazioni dei consumatori che da più di due anni si sono mobilitati per chiedere l’abolizione di quella soglia minima fissata in 34,20 che era particolarmente esosa per i piccoli risparmiatori che vedevano così i loro investimenti erosi da un’imposta regressiva. Ora auspichiamo che questa importante correzione superi anche il vaglio dell’Aula”.
 
Da tempo da più parti era stato chiesto alla Camera dei Deputati di modificare la Legge di Stabilità nella parte che imponeva, a fronte di un bollo dell’1,5 per mille sui depositi e gli investimenti bancari, la soglia fissa per l’appunto di 34,20 euro e determinando a grandi e piccoli risparmiatori la stessa quota percentuale di imposizione.
 
Proprio Banca Etica aveva chiesto in alternativa a tale imposta almeno che i piccolissimi azionisti con investimenti fino a mille euro fossero esentati dal pagamento di questa esorbitante soglia fissa. Addirittura fu posto il problema che questa soglia minima fosse incostituzionale in quanto regressiva.
 
Chi ad esempio aveva un investimento di mille euro si trovava a pagare un bollo pari al 34 per mille, contro l’1,5 richiesto agli investitori più facoltosi che depositano somme superiori ai 17 mila euro. Un vero paradosso che adesso è stato cancellato. Aveva preso posizione in merito anche Altroconsumo che aveva definito l’imposta di bollo “penalizzante per i piccoli risparmiatori”.
 
L’associazione scrisse al Presidente del Consiglio Letta, al ministro dell’Economia Saccomanni e ai capigruppo della Camera per chiedere l’abolizione del balzello. Effettivamente il sistema tributario deve essere impostato sulla progressività, come è scritto nella Costituzione (art. 53): maggiori somme investite, tasse proporzionali agli importi. Non è stato così con l’attuale imposta di bollo.

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