Rischiano di tornare le Province, solo ora Crocetta ha fretta - QdS

Rischiano di tornare le Province, solo ora Crocetta ha fretta

redazione

Rischiano di tornare le Province, solo ora Crocetta ha fretta

lunedì 20 Gennaio 2014

Il Governo si è ridotto all'ultimo minuto per presentare all'Ars il Ddl che dovrà trasformare gli Enti intermedi in liberi Consorzi dei Comuni. Ma non tira una bella aria nella maggioranza: domani vertice ad alta tensione in casa Pd

Nell’incontro che avverrà domani con il gruppo del Partito Democratico all’Ars e mercoledì con la coalizione, il presidente Crocetta ha annunciato l’intenzione di porre come esigenza prioritaria quella di portare immediatamente in aula il ddl elaborato dalla commissione Affari istituzionali sui liberi Consorzi e già emendato dal Governo. Il tempo stringe: l’Assemblea regionale ha tempo fino al 15 febbraio per approvare il testo, viceversa saranno convocati i comizi elettorali e in primavera si tornerà al voto con le vecchie Province. In altre parole, tornerebbero gli organismi consultivi, ad oggi commissariati. Ricordiamo che il Governo ha avuto circa 9 mesi di tempo, da aprile – da quando la legge regionale 7/2013 ha stabilito l’iter per la trasformazione degli Enti intermedi in Consorzi – per elaborare un testo da presentare al Parlamento siculo. 
 
"La Sicilia ha detto Crocetta – deve diventare una Regione modello, eliminando sprechi e strutture inutili senza cedere a campanilismi, attuando così lo Statuto siciliano. La Regione Siciliana – aggiunge il governatore – è sulla buona strada, sta tagliando sprechi e attuando riforme attraverso il lavoro congiunto del Governo e del Parlamento. Interrompere tale lavoro significherebbe non cogliere l’attuale fase della storia che ci chiede un profondo cambiamento". " Sono convinto – conclude il presidente – che nella politica siciliana prevarrà quel senso di responsabilità collettivo, che chiede a tutti noi di fare solo il nostro dovere".
 
Ma intanto il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo, ha fatto sapere che il principale partito della maggioranza non ha intenzione di partecipare al vertice convocato dal presidente per mercoledì. Sale la tensione alla vigilia della riunione dei democratici.

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