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Catania – Strade invase dai gazebo abusivi ma per le regole c’è da attendere

Melania Tanteri

Catania – Strade invase dai gazebo abusivi ma per le regole c’è da attendere

mercoledì 22 Gennaio 2014

Strutture precarie, insicure e brutte dominano ovunque. Al momento ci sono solo “linee guida”. Salotto buono della città privo di decoro. I commercianti: non si perda tempo

CATANIA – Non bisogna perdere tempo e dare regole certe e condivise che riportino il centro al decoro che si addice al “salotto buono della città”. In attesa di veder normata l’occupazione del suolo pubblico in tutta la città, che a tratti sembra priva della dovuta regolamentazione, si continua a discutere dei dehors, i gazebo allestiti all’esterno dagli esercenti che operano nel centro storico cittadino.
 
Dopo la richiesta della responsabile del circolo Pd, Adele Palazzo, è la Confcommercio cittadina a tornare sull’argomento, illustrando la propria proposta di regolamento, presentata alle passate amministrazioni comunali ma mai adottato, una sorta di strada segnata dagli operatori, che possa agevolare la direzione comunale Attività produttive, a redigere il Regolamento dell’amministrazione che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale.
“Non siamo affezionati alle nostre idee – ha affermato Francesco Sorbello, funzionario di Confcommercio Catania, ieri mattina nel corso di un incontro con i giornalisti – il regolamento può ancora essere discusso e rivisto ma senza perdere altro tempo. Le nostre proposte – ha proseguito – possono essere arricchite col contributo di tutti purché lo strumento fondamentale per normare un settore importante come questo, venga adottato dal Comune in tempi brevissimi”.
La richiesta dei commercianti è che vengano emanate regole uguali per tutti: strutture leggere, prospicienti il tratto di facciata interessato dall’attività commerciale stessa con larghezza pari alla larghezza dei locali interni dell’attività direttamente prospicienti la facciata; costruiti nel rispetto di tutte le regole e norme vigenti sui materiali, sulle lavorazioni e sugli impianti che devono essere tenuti in perfette condizioni di manutenzione in modo da garantire un ottimo risultato estetico, la sicurezza e l’incolumità delle persone; gli elementi che costituiscono i dehors devono avere un impatto ambientale minimo, non devono arrecare danno alla visibilità degli esercizi commerciali e devono garantire dall’esterno la visibilità dell’interno dell’area delimitata dall’arredo.
 
Ma Confcommercio chiede soprattutto velocità. Insomma che non si perda altro, prezioso, tempo. A preoccupare i commercianti è infatti la tempistica, ma l’assessore alle Attività produttive, Angela Mazzola, interpellata qualche settimana fa nel corso di un incontro al Palazzo della Cultura, aveva evidenziato come, in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio comunale dello strumento, si sarebbe proceduto all’emanazione di alcune linee guida. In ogni caso, ieri mattina, proprio l’assessore ha illustrato alla giunta comunale il regolamento sul quale la Direzione Attività produttive stava lavorando da tempo, per studiare regole che potessero rispondere alle esigenze di tutti, dei residenti da una parte e dei commercianti dall’altra. “Vogliamo – ha spiegato la delegata del sindaco Bianco – un sistema che possa dare decoro alla città, ma soprattutto ripristinare la legalità in un settore strategico per l’economia della città”.
Un’esigenza che non appartiene solo al centro storico, ma all’intera città dove numerose strade sono occupate da chioschi o botteghe più o meno improvvisate (e autorizzate). “Il regolamento dei dehors – ha concluso il presidente regionale e provinciale di Fipe Confcommercio, Dario Pistorio – non riguarda solo il centro storico, ma tutta la città, compreso il comprensorio di San Giovanni Li Cuti e il lungomare”.

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