Scuola, da zero a 2.500 euro per l'abilitazione dei docenti precari - QdS

Scuola, da zero a 2.500 euro per l’abilitazione dei docenti precari

redazione

Scuola, da zero a 2.500 euro per l’abilitazione dei docenti precari

mercoledì 22 Gennaio 2014

Questa la cifra media che secondo l'Anief dovranno pagare gli aspiranti professori: nel 2000 i costi erano totalmente a carico dello Stato. E intanto, a pochi giorni dall'inizio ufficiale, molte Università non hanno ancora attivato i corsi

Mancano pochi giorni all’avvio ufficiale dei percorsi abilitanti speciali, riservati a circa 67 mila docenti precari con almeno tre annualità di supplenze già svolte: sabato 24 gennaio, alle ore 9, l’esordio sarà affidato all’Università di Genova, dove verrà presentato il percorso formativo che entro la prossima estate permetterà ai corsisti di acquisire l’abilitazione all’insegnamento, una certificazione che alla luce delle attuali norme sul reclutamento rimane sulla “carta” fondamentale per l’assunzione in ruolo.
 
“Ma quella che doveva essere un’opportunità formativa – denuncia l’Anief, Associazione professionale sindacale – si sta rivelando un percorso ad ostacoli di cui ancora non si conosce l’uscita. Prima di tutto perché per la prima volta chi conseguirà l’abilitazione non ha alcuna garanzia sulla sua spendibilità: il titolo servirà, infatti, solo per l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto nelle scuole. In secondo luogo perché solo da pochi giorni si è saputo che per svolgere i corsi abilitanti, di cui fino all’anno 2000 lo Stato si era fatto totalmente carico, i docenti precari dovranno pagare in media 2.500 euro: una quota che non può essere considerata, come sostiene l’amministrazione, una mera copertura delle spese organizzative”.
 
“I problemi che attanagliano l’avvio dei corsi – prosegue il sindacato – sono davvero tanti. Basti pensare che mentre il Ministero ha dato disposizioni di avviarli entro la fine del 2013, ad oggi la maggior parte degli atenei non ha ancora dato la propria disponibilità alla loro attivazione. E tra chi l’ha fatto, non sono pochi quelli che non hanno nemmeno pubblicato il programma delle lezioni da svolgere o la lista definitiva degli ammessi ai corsi. E in quelle Università che invece l’hanno fatto, mancano diverse classi di concorso. In altre materie, come italiano o matematica, particolarmente ‘affollate’, una parte degli interessati dovrà attendere almeno un altro anno”.
 
“Inoltre nell’ambito della Crui, la Conferenza dei rettori delle Università italiane, gli Atenei avevano concordato una posizione comune: non attivare i corsi di abilitazione per la scuola primaria e la scuola dell’infanzia. Nel corso di questi ultimi giorni però alcune Università si sono distinte in modo positivo attivando questi corsi”.
 
“Ci appelliamo al ministro Carrozza – afferma il presidente di Anief-Confedir, Marcello Pacifico – perché intervenga al più presto”.
 

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