Un leghista in Sicilia - QdS

Un leghista in Sicilia

redazione

Un leghista in Sicilia

lunedì 27 Gennaio 2014

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, nel catanese per un incontro sulla sanità, a tutto tondo su Renzi, elezioni europee e Rosario Crocetta. Di quest'ultimo dice: "Mi sembra che abbia fatto tutto fuorché la rivoluzione"

Un leghista in Sicilia, per di più all’ombra del Vulcano. Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, si è recato oggi a Viagrande per un incontro su sanità privata e oncologia. Naturalmente nell’occasione l’esponente del Carroccio ha commentato la situazione politica italiana e sicilina.
 
Sul patto Renzi-Berlusconi. “E’ indegno un Parlamento che mette in discussione il futuro economico degli italiani in base alla legge elettorale. È un dibattito di cui non fotte niente ad alcuno – ha dichiarato Salvini con il solito fare poco ortodosso che contraddistingue i lumbard – interno al Pd e a Forza Italia. Pd e FI smettano di litigare perché il problema degli italiani non è la legge elettorale ma la crisi economica. E quindi Renzi sia un po’ più serio anche da questo punto di vista”.
 
La Lega Nord sbarca (ma in realtà è un ritorno) in Sicilia. Alle prossime elezioni europee, annuncia il deputato leghista, “il simbolo della Lega Nord sarà presente in tutta Italia, isole comprese, a partire dalla Sicilia”.
“Questa Europa che ammazza commercio e agricoltura non ci piace. Noi – ha aggiunto – crediamo che un’altra Europa sia possibile: senza euro, con monete nazionali sulle quale possiamo decidere noi. Saremo presenti in tutta Italia nel nome dell’autonomia”.
 
Su Rosario Crocetta. “L’autonomia va anche ben gestita. Capisco le difficoltà economiche, ma sembrava che Crocetta dovesse fare la rivoluzione, invece mi sembra che abbia fatto tutto fuorché la rivoluzione, e anzi le cose siano messe peggio di prima”.
“Non vengo ad insegnare alcunché in casa altrui – ha continuato Salvini – ma penso che la Sicilia meriti di più e di meglio. Quindi la sfida della Lega, presente alle elezioni europee anche nell’isola, è una sfida nel nome dell’autonomia vera e non di quella che compra i voti regalando stipendi che non servono”.
 
Sui siciliani. “La Lega non è così brutta come la dipingono e i siciliani non sono mai stati dei nemici”, lo sono, invece, “il malaffare e la mala gestione. Probabilmente a Milano – ha osservato – ci sono più siciliani che milanesi, ne incontrerò di più tornano a casa che qui…”.
 

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