Suicidio extravergine, il New York Times condanna l'olio adulterato - QdS

Suicidio extravergine, il New York Times condanna l’olio adulterato

Rosario Battiato

Suicidio extravergine, il New York Times condanna l’olio adulterato

giovedì 30 Gennaio 2014

Un’infografica del prestigioso quotidiano Usa svela le truffe del made in Italy. In Sicilia è un fattore aggregante per gli itinerari enogastronomici

Anche un’eccellenza tipica del territorio, marchio di garanzia e fattore attrattivo per itinerari turistici, potrebbe essere in pericolo. L’allarme è stato lanciato dal più autorevole quotidiano del globo, il New York Times che ha attaccato l’olio italiano in una infografica animata dal titolo “Extra virgin suicide, the adulteration of italian olive oil”. Il lavoro di Nicholas Blechman, art director del New York Times Book Review, non contiene un’approfondita ricerca della contraffazione del made in Italy, ma riporta il meccanismo che sta alla base delle numerose truffe che riguardano il comparto olivicolo-oleario italiano.
 
Nella prima pagina dell’infografica animata del NYT non c’è un teschio, ma un’oliva con due ossa incrociate. L’attacco è preciso: “suicidio extra vergine”. Non ci sono numeri e cifre delle frodi, ma per realizzare questo racconto in slide il giornalista americano ha utilizzato il materiale presente sul blog “La verità nell’olio di oliva” di Tom Mueller (http://www.truthinoliveoil.com).
 
L’autore freelance presenterà il prossimo 29 gennaio alla Camera il libro “Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio di oliva”. Le accuse riportano che grande parte dell’olio italiano venduto come prodotto rigorosamente Made in Italy in realtà deriva da olive di altri paesi (Spagna, Marocco e Tunisia). Le olive già pressate vengono poi spedite in Italia e sbarcano al porto di Napoli (unica città menzionata nell’infografica) per essere contrabbandate e successivamente tagliate nelle raffinerie. Questo estratto viene ulteriormente mischiato con altri olî e trattato col beta-carotene per modificarne il sapore.
 
Ricadute commerciali? Potrebbero pure esserci nel mercato americano per uno degli ingredienti principali della dieta mediterranea che negli States è sempre legata alla qualità della buona cucina italiana. Ma non è soltanto una questione di alimentazione, perché l’olio è ormai soggetto imprescindibile anche nella costruzione dei percorsi enogastronomici, fattori essenziali per la sopravvivenza e lo sviluppo del turismo sostenibile, comparto che continua a far registrare risultati e grandi prospettive di sviluppo. Sono diversi gli eventi sul territorio siciliano, specialmente in estate, che accomunano assaggi di olî tipici e le visite al patrimonio isolano. Una figuraccia internazionale che speriamo non abbia ricadute sulle numerose e perfettamente in regola aziende siciliane.30

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