Scuola Buscaino Campo: amianto e vandali l’hanno trasformata in un edificio fantasma - QdS

Scuola Buscaino Campo: amianto e vandali l’hanno trasformata in un edificio fantasma

Vincenza Grimaudo

Scuola Buscaino Campo: amianto e vandali l’hanno trasformata in un edificio fantasma

venerdì 07 Febbraio 2014

La chiusura nell’aprile del 2013: da allora la struttura è stata abbandonata al proprio destino

TRAPANI – Doveva essere una chiusura temporanea, tanto che si prospettava come già dopo qualche mese tutto si sarebbe potuto appianare. Invece, a distanza di quasi un anno, nulla è cambiato e la desolazione e il degrado hanno preso il sopravvento. Protagonista della storia è la scuola Buscaino Campo, chiusa esattamente dall’aprile 2013 su ordinanza del sindaco Vito Damiano e su input dell’Asp di Trapani perché fu trovato amianto nel linoleum della pavimentazione. Gli alunni sono stati trasferiti, fra mille disagi, in altre sedi mentre il plesso rimane ancora oggi inutilizzato, con tutti i problemi che ne derivano.
Tra le questioni più urgenti c’è quella legata ai continui raid vandalici che stanno martoriando la struttura, che sommati al degrado del tempo stanno dando vita a un mix devastante per un’immensa struttura pubblica che, giorno dopo giorno, rischia di divenire un immenso edificio fantasma nel cuore della via Cristoforo Colombo.
La questione è tornata di recente alla ribalta dopo l’intervento dell’ex sindaco e attuale deputato regionale Mimmo Fazio, che oggi ricopre anche la carica di consigliere comunale nel capoluogo. L’ex primo cittadino (lo è stato per dieci anni fino al maggio del 2012), ha inviato un esposto-denuncia per chiedere un accertamento sulla vicenda della scuola Buscaino Campo e verificare se vi siano eventuali responsabilità da parte dell’amministrazione comunale di Trapani. Il documento è stato inviato alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica, all’assessorato regionale per le Autonomie locali e alla Prefettura di Trapani.
La questione, come accennato, è venuta a galla con l’ordinanza sindacale – la numero 56 del 12 aprile 2013 sulla base degli articoli 50 e 54 del Decreto legislativo 267/2000 – con cui è stata disposta la chiusura in via precauzionale del plesso scolastico. Fortunatamente l’accertamento di fibre di amianto aereo-disperse ha dato esito negativo.
Se da una parte l’ex sindaco Fazio ha giudicato l’ordinanza di chiusura come ampiamente motivata, nell’esposto ha tuttavia lamentato “la successiva inattività del Comune di Trapani, che non ha provveduto ad alcun tipo di intervento sul plesso scolastico”. L’immobile necessitava di un intervento di ripristino al fine di assicurarne la piena funzionalità, ma secondo Fazio “l’amministrazione comunale ha invece deciso di mantenerne la chiusura senza provvedere a un minimo di vigilanza e custodia, poiché all’intervento diretto ha preferito inserire la ristrutturazione della scuola nel Piano triennale delle opere pubbliche e chiedere un finanziamento alla Regione Sicilia, ancora non pervenuto”.
“Il risultato – ha aggiunto l’ex primo cittadino – è sotto gli occhi di tutti. La scuola, priva di vigilanza, è stata pesantemente vandalizzata: vetri rotti nela maggior parte della finestre, accessi forzati, infissi danneggiati, pannellature dei tetti divelte, suppellettili scolastiche vandalizzate e abbandonate all’aperto. È stata persino forzata la porta dei locali tecnici”.
Evidenti i danni, che ancora non sono stati quantificati (qualcuno parla già di centinaia di migliaia di euro). “Queste le ragioni – si legge nell’esposto-denuncia di Mimmo Fazio – che sollecitano la verifica di eventuali ipotesi di responsabilità di qualsivoglia natura, amministrative, contabili o penali, per le evidenti omissioni che palesemente hanno condotto al deperimento del bene pubblico”.
Nel documento vengono dettagliatamente riportati i danni evidenziati nel corso del sopralluogo effettuato dall’ex sindaco del capoluogo: oltre alle finestre rotte ci sono infissi danneggiati, l’ampia porta a vetri d’ingresso è stata completamente distrutta, la porta dell’uscita di emergenza del piano superiore è aperta e con il vetro rotto, la vetrata e la porta d’accesso posteriori sono state ridotte in frantumi, gran parte della pannellatura del contro soffitto è stata strappata dalla sua sede, e ancora fili e cavi elettrici che correvano tra la pannellatura e il contro soffitto sono stati strappati e sono ora miseramente pencolanti, per non parlare dell’attrezzatura della palestra (materassi, materassini, una cavallina da salto, alcune cattedre) che è stata trascinata nel cortile esterno edabbandonata. La porta del locale tecnico, inoltre, è aperta ed è possibile un pieno accesso ai quadri degli impianti di riscaldamento e, dall’esterno, è possibile ancora vedere che vi sono arredi, taluni danneggiati, altri che possono ancora essere portati via agevolmente.
Quindi un immobile che può ancora essere potenzialmente soggetto ad altre incursioni vandaliche, anche perché dispone di attrezzature e impianti tutto sommato nuovi e oltretutto agevolmente asportabili dal momento che non esiste un presidio di controllo in zona.
La situazione insomma, già grave, potrebbe addirittura degenerare.

Damiano: “Fatto il possibile in attesa di appositi fondi”

TRAPANI – Il sindaco Vito Damiano non ha gradito l’attacco del suo oramai ex alleato politico Mimmo Fazio ed è passato subito al contrattacco: “La chiusura di aprile – ha spiegato – è stata una decisione inevitabile per la gravità della situazione riscontrata. Vi erano fattori di pericolo pubblico per la salute dei cittadini. Questo provvedimento non può in alcun modo essere relazionato agli atti vandalici che hanno reso inutilizzabile l’edificio. Vorrei ricordare che io stesso ho denunciato agli organi competenti il vandalismo in questa scuola”.
Le condizioni del plesso sono state oggetto di ripetuti interventi di sollecito, durante i lavori del Consiglio comunale, da parte di diversi consiglieri; inoltre è agli atti dell’amministrazione un dettagliato verbale, redatto in occasione di un sopralluogo ispettivo da parte della competente Commissione consiliare permanente.
Il sindaco, proprio per questo, sostiene di essere al corrente di tutto e di avere fatto ciò che era nei suoi poteri. L’Asp ha disposto per la struttura una bonifica secondo criteri e procedure previste dal decreto legislativo 81/08 e in ragione di ciò il sindaco sostiene di non essere stato con le mani in mano: “Abbiamo fatto richieste di ammissione a specifici finanziamenti regionali, non ancora definite, che potrebbero consentire quegli interventi di recupero. Le scarse risorse comunali non ci hanno consentito di intervenire nell’immediatezza”.

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