Frane e alluvioni costano alla Sicilia 400 mln l’anno. Per ogni mld stanziato in prevenzione, 2,5 mld spesi per riparare danni. Su 424 lavori solo 175 ultimati, un terzo dei fondi stanziati su un totale di 600 mln
PALERMO – La Sicilia è brutalmente ferita dal rischio idrogeologico. Lo dicono le vittime degli ultimi anni e i danni distribuiti su tutto il territorio. Il rischio è ormai mappato e confermato dal ministero dell’Ambiente e dalla Protezione civile, eppure gli investimenti per la messa in sicurezza procedono ancora a passo d’uomo, sacrificando la sicurezza dei siciliani e lo sviluppo dell’occupazione tra le maglie della burocrazia. Una spinta decisiva sembra arrivare dai recenti interventi delle più alte cariche dello Stato e anche dalla promessa di nuovi fondi e dalla maggiore mobilità nella spesa. Per la Sicilia sarebbe una necessità visto che dal 2009 al 2012 il dissesto ha causato danni per circa 400 milioni di euro all’anno, coinvolgendo le infrastrutture già carenti sul territorio isolano. Il 2014 potrebbe essere l’anno della svolta perché soltanto la prevenzione può salvarci dal dissesto.