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Catania – La burocrazia affossa le imprese. Confindustria apre uno sportello

Catania – La burocrazia affossa le imprese. Confindustria apre uno sportello

martedì 22 Settembre 2009

Iniziativa dell’associazione degli industriali per far emergere i casi di cattiva amministrazione. Una “unità di crisi” già operativa in città per segnalare abusi e ritardi degli uffici

CATANIA – Si chiama “Addio Burocrazia” ed è una vera e propria “unità di crisi”.
L’iniziativa nata dai Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia, raccoglierà le segnalazioni di casi di malaburocrazia da parte delle aziende siciliane, e agirà per accertare la responsabilità dei singoli burocrati e dipendenti pubblici inefficienti che con il loro comportamento superficiale (ritardi ingiustificati, omissioni, abusi di potere), causano oggettivi danni alle imprese e non solo di natura economica: pagamenti per opere e forniture svolte, tempi di rilascio per autorizzazioni, concessioni, certificati e agevolazioni di legge.
E così come Confindustria Sicilia ha promosso azioni di denuncia alle richieste di pizzo, così ora sosterrà le imprese che notificheranno casi di malaburocrazia.
L’iniziativa a Catania, è stata presentata da Silvio Ontario, vice presidente vicario dei Giovani industriali di Catania, Fabio Costantino vice presidente regionale dei Giovani, insieme a Domenico Bonaccorsi di Reburdone, presidente Confindustria Catania.
Le imprese potranno segnalare i casi di malaburocrazia, inviando una mail circostanziata, all’indirizzo: addioburocrazia@confindustriasicilia.it. “Circostanziata” è il termine imperativo per evitare di fare “burocrazia” su “burocrazia”.
Nella mail bisognerà descrivere in modo sintetico il fatto accaduto, indicando il nome dell’amministratore o del funzionario pubblico responsabile del procedimento, riportando i dati anagrafici e i riferimenti dell’azienda.
A Catania il front office è già operativo presso la sede dell’associazione degli industriali (Viale Vittorio Veneto, 109). Accoglierà le segnalazioni che unitamente alle altre pervenute dalle altre sedi provinciali di Confindustria, saranno trasmesse ad un collegio legale che avvierà le azioni ritenute utili alla “riparazione” del diritto leso, fino all’eventuale rimozione del responsabile e richiesta di risarcimento del danno subito.
“I casi di malaburocrazia – spiega Fabio Costantino – vanno denunciati perché sono un freno alla produttività. Attribuiremo un rating alle banche in base ai tempi di erogazione del credito, redigendo una sorta di “lista nera” da rendere pubblica, così da evidenziare i nomi degli istituti di credito che negano i finanziamenti, non applicano la moratoria sui mutui e cambiano le condizioni contrattuali in corso d’opera”. 
 

 
Enti e tempi. 92 giorni l’anno “dedicati” alle scartoffie
 
CATANIA – Confindustria si costituirà parte civile, sostenendo i reiterati comportamenti che deteriorano il diritto di libero esercizio delle attività imprenditoriali.
“Sono ben 92 i giorni che una piccola-media impresa impiega annualmente, per avviare le pratiche burocratiche. Se si considera che in un anno i giorni lavorativi sono mediamente 220, si può avvertire la gravità della situazione”. Con quest’attacco, Silvio Ontario fa capire lo stato di fatto in cui le imprese operano. E continua. “Le lungaggini amministrative incidono sul Pil del 3% annuo; un riflesso che costa all’Italia, 40 miliardi di euro”.
In alcune città, l’Inps impiega oltre 50 giorni per rilasciare il Durc (attestazione dell’assolvimento da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali). A ciò si aggiunga il libero arbitrio di sindaci o amministratori che decidono l’ordine di priorità di protocollo delle fatture presentate.

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