Cade la domanda di salgemma, il tempo mite fa male ad Italkali - QdS

Cade la domanda di salgemma, il tempo mite fa male ad Italkali

redazione

Cade la domanda di salgemma, il tempo mite fa male ad Italkali

giovedì 13 Febbraio 2014

La società partecipata della Regione con l’attivo più consistente alle prese con il cambio climatico. Drastica riduzione della domanda di sale per proteggere le strade dal ghiaccio

PORTO EMPEDOCLE (AG) – Una strana stagione che per gli esperti del meteo ha di fatto mantenuto temperature e condizione atmosferiche come se si fosse ancora in autunno, con il risultato che di piogge ce ne sono state abbondanza e di gelo ben poco. Così, tra i danni all’economia fatti dal maltempo c’è da aggiungersi pure una drastica riduzione della domanda di salgemma per lo scongelamento delle strade prodotto dall’Italkali, la società partecipata della Regione nel campo minerario.
I numeri parlano chiari sulla miniera di Realmonte, nel mese di gennaio del 2013 gli imbarchi dal porto empedoclino da dove l’oro bianco di Sicilia viene commercializzato via nave, furono 118 mila tonnellate, mentre lo scorso gennaio le tonnellate imbarcate erano state 41 mila, una netta riduzione di vendite pari a due terzi. Peccato la brusca frenata visto che nel 2013 si era tornati ad ottenere cifre di grande rilievo come 846 mila tonnellate contro le 575 mila del 2012.
“È un fatto ciclico – ha spiegato il direttore della miniera Italkali di Realmonte Calogero Schembri – ci sono annate che vedono una richiesta superiore altre meno. Il nostro minerale non è utilizzato per scopi alimentari, ma per combattere il freddo o meglio il ghiaccio che si crea sulle strade rendendole intransitabili e quindi quando arriva un inverno particolare, come questo dove si ha molta pioggia e poca neve gli acquisti calano. Comunque negli ultimi anni la produzione è andata bene in particolare nel 2011, abbiamo superato il milione di tonnellate estratte, ottenendo un bilancio ampiamente in attivo, il tutto in un periodo di crisi per molti altri settori dell’economia dell’isola”. L’Italkali anche nel 2013 è stata una delle poche partecipate della Regione siciliana ad avere avuto fatturati interessanti riuscendo a pagare i propri dipendenti, senza chiedere aiuto alle casse pubbliche. Risultati certamente positivi che hanno ribaltato la difficile situazione venutasi a creare nel 2007 l’anno horribilis, quando in tutto l’anno ci fu una commercializzazione di appena 189 mila tonnellate.
Altro aspetto preoccupante della tiepida stagione è quella della riduzioni delle operazioni di imbarco nello scalo empedoclino che dipende in buona parte dai traffici del salgemma. Le banchine commerciali del porto in questa stagione tornato quindi ad essere vuote con le ovvie conseguenze per i camionisti ed i lavoratori portuali. La speranza dell’amministrazione comunale è quella della rivalorizzazione del porto tramite i traffici crocieristici che dalla prossima primavera per la prima volta vedranno la cittadina come punto di imbarco e sbarco per i passeggeri delle navi della Costa Crociera. Attualmente nel porto empedoclino oltre al salgemma sono presenti soltanto imbarchi di pet coke proveniente dalle raffinerie di Gela, è stato questo materiale per nulla salubre a dare una boccata d’ossigeno ai locali operatori portuali della ditta Ormess.
Adesso la speranza per l’Italkali è quella che il resto dell’inverno sia abbastanza freddo, soprattutto in Nord Europa visto il fatto che gran parte della produzione è per l’esportazione. In Italia le previsioni per febbraio danno addirittura un aumento delle temperature ed alta pressione notizia poco piacevole per l’orso polare dell’economia siciliana.

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