Il premier incaricato va a caccia di ministri - QdS

Il premier incaricato va a caccia di ministri

Oriana Sipala

Il premier incaricato va a caccia di ministri

mercoledì 19 Febbraio 2014

Il M5S deciderà se incontrare o meno Renzi attraverso un referendum online

ROMA – Consultazioni a raffica per il premier incaricato, Matteo Renzi, in vista della formazione del nuovo governo. La delegazione di Centro democratico è stata la prima a incontrare ieri il presidente del Consiglio incaricato con il leader Bruno Tabacci, Pino Pisicchio e Nello Formisano. Il giro di consultazioni si concluderà oggi con i due maggiori partiti, Pd e Fi. Il Movimento 5 Stelle, invece, farà decidere gli iscritti con un referendum online sul modo in cui i deputati a cinque stelle dovranno comportarsi a proposito di tali consultazioni. “L’assemblea dei portavoce del Movimento 5 stelle in Parlamento sta discutendo se andare da Renzie per le consultazioni. Ci sono posizioni differenti”, hanno spiegato Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog. Intanto, alle 13.30 di ieri, i pentastellati di Camera e Senato si erano riuniti per decidere se incontrare o meno Matteo Renzi, ma al momento essi non figurano nel calendario delle consultazioni.
Il segretario del Pd è arrivato a piedi, da solo, e una volta varcato uno dei portoni laterali di Montecitorio è stato scortato dai commessi. Subito il premier incaricato ha iniziato a cercare Graziano Delrio, il quale poco prima aveva assicurato che “entro il fine settimana” Renzi riuscirà a formare il governo. “Il lavoro procede bene, siamo tranquilli”, ha poi aggiunto.
La Svp sembra favorevole a un governo Renzi, purché si garantisca una maggiore autonomia del territorio tirolese. “Noi vogliamo il rafforzamento dell’autonomia – afferma infatti la Svp al termine delle consultazioni con Renzi – e in questa ottica siamo disposti a assumerci più responsabilità”. Tutti i diversi rappresentanti hanno sottolineato come da parte del segretario vi sia stata disponibilità a “confermare gli accordi presi in precedenza” e in alcuni casi anche a integrarli, ha concluso il presidente delle Autonomie al Senato Karl Zeller.
Non sembra invece favorevole al nuovo rimpasto Giorgia Meloni, di Fdi: “Abbiamo ribadito la nostra protesta per il metodo che vede il terzo governo passare sopra la testa degli italiani – afferma la Meloni – e che appare distante anche dall’idea che Renzi ha dato di sé”. Il partito, continua il leader di Fdi, farà comunque “un’opposizione responsabile”. “Fdi – prosegue – valuterà il merito dei provvedimenti. Noi siamo interessati al tema delle riforme”. Per quanto riguarda la legge elettorale Meloni sottolinea come Renzi abbia spiegato che la responsabilità della mancata introduzione delle preferenze sia di Forza Italia. Spazio poi anche per i Marò: Fdi poco prima di lasciare la sala ha infatti mostrato alcuni manifesti nei quali si chiede di salvare i due fucilieri.
Dal Psi fiducia verso l’impegno del premier: “Renzi ha riconfermato la scaletta, con partenza immediata della legge elettorale e delle riforme costituzionali a febbraio”, ha affermato il segretario del Psi Riccardo Nencini, al termine delle consultazioni con il futuro premier, sottolineando che per la formazione dell’esecutivo i “tempi sono quelli di una velocità ponderata”. “Abbiamo chiesto – dice poi – un cronoprogramma e di conoscere con certezza la maggioranza che sosterrà il governo”.

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