Sesso per superare l'esame, condannato Elio Rossitto ex docente dell'Università di Catania - QdS

Sesso per superare l’esame, condannato Elio Rossitto ex docente dell’Università di Catania

redazione

Sesso per superare l’esame, condannato Elio Rossitto ex docente dell’Università di Catania

lunedì 24 Febbraio 2014

Due anni e sei mesi di reclusione per tentata concussione e violenza sessuale è la sentenza. L'ex professore dovrà pagare anche 5 mila euro a ciascuna delle parti offese

Due anni e sei mesi di reclusione, pena sospesa, e un risarcimento di 5mila euro ciascuno per le cinque parti offese. E’ la sentenza, emessa con l’accesso al rito del patteggiamento, dal Gup Giuliana Sammartino che chiude l’inchiesta sull’ex docente di Economia politica all’università di Catania, Elio Rossitto, per tentata concussione e violenza sessuale.
 
Il professore nell’ottobre del 2009 era stato denunciato da due studentesse che lo accusarono di aver chiesto loro prestazioni sessuali in cambio del superamento dell’esame. Il processo era stato incardinato davanti la quarta sezione penale del Tribunale etneo che ha però poi ritenuto legittima un’eccezione presentata dalla difesa, su una mancata notifica in sede di indagini preliminari e rinviato gli atti alla Procura.
 
I sostituti procuratori Marisa Scavo e Lina Trovato hanno chiesto, dopo avere interrogato Rossitto, nuovamente il suo rinvio a giudizio. La Procura ha condiviso la richiesta di patteggiamento, presentata dai legali dell’imputato, il professore Angelo Pennisi e l’avvocato Attilio Floresta, che è stata accettata dal Gip. Nell’udienza di oggi era stata ammessa come parte civile anche l’associazione Thamaia. Della vicenda si occupò anche la trasmissione Le Iene di Italia 1 che aveva ripreso il professore in un albergo assieme a una studentessa che aveva rifiutato le avances in cambio dell’ ‘aiuto’ negli studi.
 
La disponibilità di un risarcimento danni è stata presentata in sede di patteggiamento dal professore Rossitto, i cui legali avevano presentato anche una proposta di transazione alle cinque ragazze che erano parti lese nel procedimento. Secondo quanto si è appreso, due di loro avrebbero accettato, le altre avrebbero rifiutato e stanno valutando l’ipotesi di ricorrere in sede civile.

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