Auto a T. Imerese, spuntano gli asiatici. Sperando che non sia l'ultima bufala - QdS

Auto a T. Imerese, spuntano gli asiatici. Sperando che non sia l’ultima bufala

redazione

Auto a T. Imerese, spuntano gli asiatici. Sperando che non sia l’ultima bufala

mercoledì 05 Marzo 2014

All'orizzonte un produttore orientale: pronto un piano da 900 milioni € per costruire auto elettriche. Si parla di Mitsubishi e Nissan. La Fiat aveva promesso di cedere lo stabilimento a un euro

Qualcosa potrebbe sbloccarsi a Termini Imerese. Negli ultimi tempi, specialmente l’estate scorsa, si sono rincorse le voci di possibili investitori pronti a rimettere in piedi lo stabilimento automobilistico palermitano. Adesso emergono nuovi dettagli sulle trattative, che riconducono l’identikit dell’investitore a un produttore di auto asiatico interessato al dossier Fiat di Termini Imerese, con un piano da 900 milioni di euro per costruire vetture elettriche.
 
A confermarlo è Stefania Amato, emissario delle società Career Counseling e Protrade, che stamattina ha consegnato una lettera d’intenti all’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri e al presidente della commissione dell’Assemblea siciliana, Bruno Marziano (Pd). L’incontro è avvenuto negli uffici della presidenza della commissione parlamentare, a Palazzo dei Normanni.
È il terzo colloquio tra il governo della Regione e i consulenti delle due società, specializzate in impiantistica e risorse umane, che hanno avviato un’operazione di scouting.
 
“Posso dire che al momento ci sono due aziende disponibili a investire, una di queste è un produttore asiatico di auto – ha detto la consulente delle due società – Il nome lo faremo quando si entrerà nel dettaglio dopo aver preso visione degli impianti”. Si parla della Mitsubishi.
 
“Ci stiamo mettendo a disposizione – dice l’assessore Vancheri – informerò il sottosegretario De Vincenti di questa lettera d’intenti. È ovvio che qualunque proposta debba essere valutata nel tavolo aperto al ministero dello Sviluppo”. “Ci siamo rivolti alla Regione perché la fabbrica è qui e perché i padroni di casa sono gli operai”, ha spiegato la consulente delle due società di scouting.
 
“Nel 2009 la Fiat ha dato la disponibilità a cedere lo stabilimento a un euro se si fosse fatto avanti un investitore credibile – ha aggiunto Stefania Amato – Il nostro interlocutore dopo questi passaggi fatti in Sicilia sarà il ministero dello Sviluppo, questo è chiaro”.
L’assessore Vancheri ha chiarito che spetta a Invitalia, braccio operativo del ministero, l’accesso agli impianti di Termini Imerese per la visita nell’area industriale e per valutare la funzionalità della piattaforma.
 
La lettera d’intenti formalizzata dalle società di scouting è stata inviata proprio nel giorno in cui il premier Renzi si trova in Sicilia, a Siracusa. “Non è un caso – ha affermato il presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, Marziano – Sono convinto che il premier Renzi seguirà con molta attenzione la vicenda di Termini Imerese”.
 
Oltre alla Mitsubishi si fa anche il nome della Nissan come possibile partner industriale nell’operazione di rilancio della Fiat di Termini Imerese. Ma, per adesso, si tratta solo di voci che filtrano da ambienti politici siciliani. A questo punto non resta che incrociare le dita per rivedere il polo industriale di Termini, finalmente, rinascere.
 

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