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Messina – La fine di uno “stipendificio”, l’Ente Porto ha i giorni contati

Francesco Torre

Messina – La fine di uno “stipendificio”, l’Ente Porto ha i giorni contati

giovedì 24 Settembre 2009

Si apre il dibattito sulla gestione dei beni. Intanto il presidente Madaudo “si leva qualche sassolino”. L’assessore Venturi ha annunciato lo scioglimento. L’approvazione in giunta

Messina – “L’Ente autonomo portuale di Messina è soltanto uno stipendificio. In un momento di forte crisi economica e finanziaria, il Governo regionale non può permettersi di sprecare il denaro pubblico mantenendo enti improduttivi utili solo alle clientele politiche. La Sicilia ha bisogno di scelte coraggiose, anche impopolari”.
Con questa nota dai toni forti e decisi l’assessore all’Industria del governo Lombardo, Marco Venturi, ha annunciato nei giorni scorsi un atto di cui si era sostanzialmente in attesa da mesi, ovvero lo scioglimento dell’Ente Porto di Messina. Per rendere il procedimento effettivo ora manca solo l’approvazione della delibera da parte della Giunta, ma l’ente presieduto dal rag. Rosario Madaudo ha ormai i giorni contati. E mentre si aprono gli scenari su come e da chi verranno gestiti tutti i beni immobili e le aree di pertinenza del suddetto Ente Porto, il suo Presidente coglie l’occasione delle affermazioni dell’ass. Venturi per rispondere a tono, e togliersi finanche qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi, come il Presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, da tempo conduce una vera e propria battaglia per l’annientamento dell’istituzione deputata alla realizzazione del Punto Franco.
“Il dott. Lo Bello e Lei sapete», scrive Madaudo, “che l’attuale CdA dell’Ente è forse l’unico che ha presentato il proprio bilancio in attivo, avviando l’Ente stesso verso la piena autonomia economica, tanto che la stessa Regione (non il Suo Assessorato ovviamente) lo ha escluso dall’elenco degli Enti onerati alla Tesoreria Unica, ponendolo, conseguentemente, tra gli Enti Pubblici Economici? Il dott. Lo Bello e Lei sapete – continua Madaudo – che questo Consiglio di Amministrazione ha avviato la procedura necessaria per ridurre il proprio numero da 14 a 5 componenti e razionalizzato il lavoro interno, in modo tale che, con un esiguo numero di unità lavorative (non un solo dipendente), è riuscito a svolgere un’attività consistente? Il dott. Lo Bello e Lei sapete – conclude il Presidente dell’Ente Porto – che l’E.A.P.M. è divenuto un Ente inutile, uno stipendificio e scandalo per l’intera comunità nazionale (affermazioni gratuite e infondate che Le sono state attribuite), solo dopo che esso si è opposto allo smantellamento dell’assetto industriale della Zona Falcata di Messina e dopo l’azione vincente dell’Ente stesso per evitare l’appropriazione, da parte dell’Autorità Portuale, della Stazione di Degassificazione?”.
 

 
Bilanci. I risultati nell’ultimo periodo
 
MESSINA – Come sempre, il Presidente Madaudo punta il dito sulla futura speculazione edilizia della Zona Falcata, inattuabile senza la soppressione dell’Ente Porto. Ma oltre a far ciò, cita i risultati raggiunti durante la sua presidenza: “L’Ente si è fatto riconsegnare lo stabilimento della Stazione di Degassificazione, sottraendolo alle pretese illegittime ed ingiustificate dello Stato attraverso l’Autorità Portuale; è riuscito ad ottenere l’impegno che lo stesso stabilimento industriale fosse bonificato per la successiva riqualificazione, affinché fosse consegnato alla città quale fonte produttiva ed occupazionale; si è impegnato, con i dovuti accertamenti e malgrado l’ostruzionismo dell’Autorità Portuale Messinese, a far rispettare gli impegni contrattuali e verso la città, assunti dalla società privata che gestisce il Bacino di Carenaggio (il secondo d’Italia), realizzato dall’E.A.P.M.; ha preso contatti a livello internazionale, per il possibile insediamento di imprese nel Punto Franco di Messina, ricevendo consensi da Organismi ed Associazioni di ogni parte del mondo”.

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