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Catania – Uffici giudiziari, l’accordo c’è ora servono “appena” 40 mln €

Melania Tanteri

Catania – Uffici giudiziari, l’accordo c’è ora servono “appena” 40 mln €

mercoledì 12 Marzo 2014

Alla fine resteranno tre sedi, abbattutti i costosi affitti. In vendita l’ex Palazzo delle Poste in viale Africa. Sarà usata l’area dell’ex ospedale Ascoli Tomaselli: forse bisognerà demolire tutto

CATANIA – Sono passati gli anni e i progetti, ma finalmente Catania avrà la sede dove poter ospitare gli uffici giudiziari. L’accordo, di cui si parlava da mesi, è stato infatti raggiunto e ratificato dai rappresentanti dell’amministrazione comunale insieme a quelli dell’amministrazione regionale, lunedì. “Un impegno che avevo preso con il sindaco di Catania e con la Procura e che onoriamo, perchè io sono abituato a onorarli gli impegni”. – ha affermato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, annunciando a Librino la sottoscrizione dell’accordo per realizzare la Cittadella della Giustizia nelle strutture che ospitavano l’ospedale Ascoli Tomaselli in via Passo Gravina.
Un traguardo storico, quello raggiunto a Palazzo degli Elefanti, alla presenza oltre che del sindaco Enzo Bianco e del presidente Crocetta, dell’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino e dai vertici della Magistratura etnea, il presidente della Corte d’appello Alfio Scuto, il sostituto procuratore generale Domenico Platania, il presidente del Tribunale Bruno Di Marco, il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, che dovrebbe mettere fine a quello che, negli ultimi decenni, ha rappresentato un enorme problema per gli operatori della Giustizia, che non hanno mai fatto mistero della necessità di trovare al più presto una soluzione alla penuria di locali idonei.
Prima della firma del documento si è svolto un incontro al quale erano presenti anche il segretario generale della Regione Patrizia Monterosso, il procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro, l’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando, il dirigente generale dell’assessorato della Salute Salvatore Sammartano, l’ingegnere capo del Genio civile di Catania Gabriele Ragusa, il commissario straordinario dell’Azienda Garibaldi di Catania Angelo Pellicanò.
“Questa è una pagina storica per Catania – ha commentato il primo cittadino etneo. La città da tempo immemorabile non ha un luogo in cui ospitare tutti i propri uffici giudiziari – ha continuato – e oggi il Comune è entrato nell’operazione Ascoli Tomaselli, dando il suo beneplacito anche dal punto di vista urbanistico”. Con l’accordo appena siglato, infatti, gli uffici giudiziari saranno dislocati soltanto in tre strutture: due immediatamente collegate, il Palazzo di Giustizia di piazza Verga e la Pretura di via Crispi, e l’altra, proprio la Cittadella della Giustizia che nascerà nell’ex ospedale.
“E così finalmente – ha proseguito Bianco – risolveremo sia la questione finanziaria, con i tanti uffici dispersi in vari immobili dai fitti alti, sia quella della funzionalità”.
La soluzione trovata, giudicata la migliore rispetto a quelle sul piatto (si parlava di realizzare la Cittadella della Giustizia costruendola ex novo a Librino o all’interno della caserma Sommaruga in via di dismissione), pone però il problema di cosa fare dell’ex Palazzo delle Poste di viale Africa, acquistato alla fine degli anni Novanta proprio per ospitare gli uffici giudiziari. Nel tempo, però, l’edificio ha subito un lento e inesorabile degrado per cui non è sembrato più conveniente rimetterlo in piedi. L’enorme edificio, infatti, verrà con molta probabilità rimesso sul mercato. “Sarà ceduto dal Comune di Catania, probabilmente alla Cassa Depositi e Prestiti – hanno comunicato i rappresentanti dell’amministrazione comunale – e il ricavato sarà impegnato proprio per la ristrutturazione dell’Ascoli Tomaselli”.
L’ex ospedale ha infatti bisogno di una profonda ristrutturazione, non solo per adeguare i locali per la nuova destinazione, ma anche dal punto di vista sismico. Il presidente della Regione Crocetta e l’assessore Borsellino hanno annunciato l’immediata partenza del progetto con uno stanziamento di 10 milioni di euro, mentre gli altri 30 milioni indispensabili per completare la struttura deriveranno da fondi comunitari che la Regione si è impegnata a reperire. Ancora da stabilire se ristrutturare gli edifici esistenti, rendendoli anche antisismici, o se abbattere tutto per ricostruire, opzione quest’ultima che potrebbe rivelarsi più vantaggiosa anche sotto il profilo economico.

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