La Crimea sceglie Mosca: la furia di Ue e Stati Uniti - QdS

La Crimea sceglie Mosca: la furia di Ue e Stati Uniti

redazione

La Crimea sceglie Mosca: la furia di Ue e Stati Uniti

martedì 18 Marzo 2014

Annessione alla Russia, quasi il 97% della popolazione ha votato Sì

KIEV – Alta tensione fra Ucraina e Crimea dopo il referendum che ha visto vincere con il 96,77% il sì all’annessione alla Russia. Una consultazione dichiarata illegale dall’Occidente, mentre il presidente russo Putin ripete anche a Obama che è valida e che Mosca la rispetterà. Il Parlamento della penisola sul Mar Nero ha proclamato l’indipendenza chiedendo a Mosca di essere ammessi nella Federazione con lo status di Repubblica, così come all’Onu è stato chiesto il riconoscimento di stato indipendente.
Nazionalizzati tutti i beni dell’Ucraina, il cui presidente intanto ha firmato la ‘mobilitazione parziale’. L’Europa sta per annunciare sanzioni alla Russia.
La moneta ufficiale della Repubblica di Crimea è il rublo: lo ha deciso il Parlamento di Simferopoli, sancendo il distacco dall’Ucraina. Le forze dell’ordine e gli apparati dello stato resteranno in carica fino all’adozione della nuova costituzione. Lo annuncia la Rada di Simferopoli.
I militari ucraini resteranno in Crimea nonostante il referendum per l’annessione della penisola alla Russia. Lo ha annunciato il ministro della Difesa ucraino Igor Teniukh.
Sono 21 le persone inserite nella lista delle “misure restrittive” decise dall’Unione europea contro “alcuni politici e alcuni militari” di Russia e Crimea. Lo riportano fonti diplomatiche europee, specificando che delle 21 personalità, 13 sono russe, 8 della Crimea. Saranno i leader europei nel vertice a prendere la decisione sull’eventuale annullamento del vertice G8 in programma a Sochi a giugno. Lo riferiscono fonti diplomatiche europee. L’ultimo presidente sovietico, e premio Nobel per la pace, Mikhail Gorbaciov, plaude al referendum in Crimea dove “il popolo ha deciso di correggere un errore” del passato e si schiera contro le sanzioni occidentali.
“Per dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio ed esse devono essere appoggiate dall’Onu”, ha dichiarato alle agenzie russe. “L’espressione della volontà del popolo della Crimea, e anche la sua possibile annessione nella Federazione Russa come regione, non possono servire da motivo per le sanzioni”, ha sottolineato Gorbaciov.

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