Startup in Italia (e in Sicilia), ecco qualche numero - QdS

Startup in Italia (e in Sicilia), ecco qualche numero

redazione

Startup in Italia (e in Sicilia), ecco qualche numero

giovedì 20 Marzo 2014

A un anno dall'istituzione del Registro speciale, gestito dalle Camere di commercio, le iscrizioni di imprese innovative appaiono incoraggianti. Ma è già alto il divario tra il Nord e il Sud del Paese

Tempo di bilanci anche per le startup. A un anno dall’istituzione del Registro speciale delle imprese, gestito dalle Camere di Commercio, il numero delle società innovative iscritte appare incoraggiante. Certo, lo diciamo subito, i dati che seguono non sono del tutto esaustivi della galassia imprenditoriale scoppiata nell’ultimo triennio. Non è affatto detto che le aziende si iscrivano al Registro speciale, ciononostante il report di Infocamere appare quantomai indicativo del fenomeno e della sua distribuzione tra le varie regioni italiane.
 
Al 17 marzo scorso, per essere più precisi, le società – costituende o già costituite da non oltre 48 mesi – aventi come obiettivo sociale esclusivo o prevalente “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico” hanno toccato quota 1.792.  
 
Purtroppo va registrato ancora una volta un notevole gap tra il Nord e il Sud del Paese: fattori culturali, qualità delle infrastrutture e dei servizi hanno di certo giocato un ruolo fondamentale nel segnare il diverso passo.
 
A trainare la dinamica, infatti, è la Lombardia con 355 unità. Alle spalle valori elevati presentano l’Emilia-Romagna (202) e il Lazio (187). Sul fronte opposto si incontrano invece Valle d’Aosta, Basilicata e Molise rispettivamente con 6, 9 e 10 soggetti accreditati.
 
Tra le regioni meridionali è la Campania, con le sue 83 unità registrate, quella con l’insieme più numeroso, seguita da Puglia (76) e Sicilia (63). La metà precisa delle imprese innovative italiane (896) sono concentrate in quattro regioni, tutte del Centro-Nord: Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Veneto.
 
La provincia più attiva è quella di Milano con 236 startup registrate, segue Roma con 167 poi Torino e Trento rispettivamente con 115 e 73 unità. Quasi nessun territorio è orfano di un’azienda innovativa: 99 province su 105 vedono la presenza di almeno una startup.
 
La distribuzione dei dati per forma giuridica mostra come gli startupper nella stragrande maggioranza scelgano prevalentemente la forma giuridica della società a responsabilità limitata (lo hanno fatto in 1.729 casi pari al 96% del totale). Modesto il contributo fornito dalle società per azioni e dalle cooperative rispettivamente con 33 e 27 casi che rappresentano l’1,8 e l’1,5% del totale.
 
Oltre il 30% del totale di aziende “innovative” iscritte in questi ultimi dodici mesi è dato dalle attività legate alla produzione di software e la consulenza informatica, dove al 17 marzo si contano 546 imprese. Molto vivace appare anche il comparto della “Ricerca e sviluppo” (312 unità, 17,4%).
 

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