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Enna – Ato e discarica, i due grandi nodi

Cinzia Nicita

Enna – Ato e discarica, i due grandi nodi

sabato 29 Marzo 2014

Il sito di Cozzo Vuturo è chiuso da due anni, ma si potrebbero usare due vasche per l’abbancamento. Gestione rifiuti, si ricomincia dopo le dimissioni del collegio di EnnaEuno

ENNA – Si è recentemente svolta presso il dipartimento regionale rifiuti una riunione tecnica volta a discutere delle problematiche legate alla discarica di Cozzo Vuturo, ubicata a cinque km dalla città capoluogo, chiusa ormai da due anni.
Ad essere presenti all’incontro sono stati, fra gli altri, il commissario straordinario della Provincia, Salvatore Caccamo; il sindaco di Enna Paolo Garofalo; i commissari straordinari Eugenio Amato e Daniela Siino; i commissari liquidatori Giovanni Interlicchia e Michele Sutera; l’assessore comunale ai Lavori pubblici Francesco Nasonte; alcuni rappresentanti dell’Arpa provinciale e dell’ azienda sanitaria locale.
È bene ricordare come da due anni i venti Comuni sono costretti a depositare i loro rifiuti in discariche ubicate fuori provincia con costi piuttosto onerosi che non possono essere più supportati dalle magre casse comunali.
Nello specifico si è discusso della possibilità di utilizzare la vasca B1 della vecchia discarica e del completamento della vasca B2 della nuova discarica che consentirebbe un paio d’anni di tranquillità nell’abbancamento dei rifiuti stessi.
Questa riunione è stata comunque l’ultima alla quale ha preso parte il collegio di liquidazione di EnnaEuno dal momento che lo stesso ha rassegnato le proprie dimissioni.
Nel commentare il proprio operato i componenti del collegio hanno voluto evidenziare che la propria condotta gestionale è stata improntata ad una filosofia che privilegiasse il fare al dire, l’essere all’apparire e comunque finalizzata all’interesse della stessa e, per essa, nell’interesse dei soci.
“La nascita – hanno detto Giovanni Interlicchia e Michele Sutera – della nuova Srr, la conclusione della fase di gestione dei rifiuti e l’attivazione piena della fase di liquidazione della società d’ambito, avrebbe portato inesorabilmente al “redde rationem” che, di fatto, ha messo in oggettiva difficoltà tutti i sindaci, nessuno escluso. E, secondo un vezzo comune a tutti i mortali, si è cercato di trovare nell’attuale collegio di liquidazione il capro espiatorio, quasi che ad esso si appartenessero tutte le responsabilità operative e gestionali del passato, nonché la “genesi” della società d’ambito e non solo.
“È opportuno ricordare che questo collegio ha approvato tutti i bilanci fino al 31 dicembre 2012 e che, pertanto, se i soci si fossero limitati semplicemente ad adempiere al proprio dovere, si sarebbe potuto procedere alla loro approvazione in assemblea, con conseguente velocizzazione della liquidazione. Sarebbe stata l’occasione per ricostituire la massa attiva al fine di provvedere a come far fronte alla massa passiva.
“Considerato che la politica che ha determinato la nostra elezione è stata soppiantata da politica altra dalla quale siamo in totale distonia, nell’esprimere la nostra gratitudine alla prima, riteniamo di potere finalmente gridare la nostra stanchezza per cui, senza indugio, rimettiamo irrevocabilmente il nostro mandato dimettendoci con effetto immediato”.
Le dimissioni presentate dai due commissari liquidatori hanno agevolato la nomina dei due nuovi commissari, che sono Antonino Di Mauro e Mario Bosco.

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