Tutti contro l'eolico off-shore - QdS

Tutti contro l’eolico off-shore

redazione

Tutti contro l’eolico off-shore

domenica 30 Marzo 2014

L'eolico ha già avuto il suo momento d'oro. In Sicilia l'espansione è coincisa con gli anni del governatorato di Totò Cuffaro, poi la caduta in disgrazia e adesso pare che nessuno voglia più sentirne parlare. Anche se si tratta di impianti off-shore.
 

L’eolico off-shore in Italia è ancora un miraggio, ma già si pensa a difendersi dall’assalto delle pale sul mare. Secondo gli ultimi dati dell’Ewea, European Wind Energy, in Italia non esiste ancora un solo parco eolico installato a diverse miglia dalle coste. I progetti ci sono, ma hanno sempre vita difficile per la burocrazia e la forte opposizioni delle comunità locali spesso spalleggiate dalle amministrazioni. È il caso del progetto da 136 MW nel golfo di Gela con turbine da 3,5 MW, del Mediterranean Wind Offshore (gruppo Termomeccanica).
 
L’interrogazione al ministeroLo Stato italiano vìola le sue stesse leggi”. È duro l’affondo che la parlamentare del Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati Azzurra Cancelleri rivolge al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Oggetto di un atto parlamentare è il realizzando parco eolico offshore tra la costa nissena e quella agrigentina, esattamente nella costa compresa tra Macchitella (Comune di Gela) e Punta due Rocche (Comune di Butera).
 
I numeri L’opera in progetto – per la quale la deputata nissena Azzurra Cancelleri interroga il Ministero – consiste in un impianto eolico a mare localizzato ad una distanza di circa 2,0 miglia marine dalla costa, che interessa una superficie pari a 9,5 chilometri quadrati e prevede l’installazione di 38 aerogeneratori che saranno allineati rispetto alla direzione prevalente del vento secondo una maglia di 460×800 e la realizzazione di una sottostazione elettrica a terra; il parco eolico offshore infatti contrariamente a quanto previsto in fase iniziale non prevede più la sotto stazione elettrica offshore ma sulla spiaggia. La potenza complessiva installata dell’impianto nella sua configurazione finale è di circa 136,8 MWE.
 
La richiesta Nell’interrogazione la parlamentare nissena interroga inoltre il Ministero: “Se non ritenga giusto che ci si debba attenere all’articolo 12 del decreto-legge 42 del 2004 e se non si intenda provvedere ad inserire una variazione della distanza dalla costa, attualmente approvata a 2 miglia, di almeno 20 miglia, così da non deturpare il territorio marino ed agevolare lo sviluppo nel settore turistico già indebolito dall’attuale crisi”.
 
La contrarietà del Pd “La realizzazione di tre parchi eolici off-shore a largo dell’area compresa tra Gela ed Agrigento – ha dichiarato Giuseppe Arancio, parlamentare Pd – comprometterebbe in modo irreversibile le aspettative di sviluppo economico legate alla profonda vocazione turistica del territorio interessato. Un danno di notevole entità ad un tratto di costa inserito nel piano regionale paesistico". Al contrario, secondo Arancio, bisogna puntare sulla “vocazione turistica del territorio, il pregio ambientale e storico archeologico della zona oltre alle numerose iniziative imprenditoriali, dalla ricettività alla pesca e le prospettive occupazionali da esse derivanti, non possono essere compromesse dalla costruzione del parco eolico contro la cui realizzazione si è formato già un coordinamento di comuni, in rappresentanza di oltre 70 mila cittadini che vivono in un tratto costiero tra i più pregevoli della Sicilia che verrebbe totalmente deturpato”.

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