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Messina – Risanamento, un’altra sprecopoli. 15 milioni di euro persi per via dei ritardi

Francesco Torre

Messina – Risanamento, un’altra sprecopoli. 15 milioni di euro persi per via dei ritardi

sabato 26 Settembre 2009

Abitazioni popolari, tempi morti e adeguamento dei prezzi hanno fatto lievitare tutti i costi. Quattro anni fa progetti per 33 mln €, oggi per le stesse opere ne servono 48

MESSINA – “15 milioni di euro che si sarebbero potuti risparmiare o impiegare per costruire case, alloggi, abitazioni per chi da anni aspetta un tetto e rimettere così in moto anche l’edilizia pubblica, dare lavoro e sostenere l’economia”. Il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, carte alla mano, tira le somme dei ritardi nella realizzazione dei progetti di edilizia pubblica per il risanamento, e punta il dito contro il Comune e l’Assessorato regionale: “Una spesa iniziale inferiore a 33 milioni di euro che nell’arco di due bienni è aumentata del 50%, passando a oltre 48 milioni. Denaro col quale si sarebbero potuti costruire centinaia di alloggi”.
Lo scandalo nel settore risanamento non riguarda solo il mancato sbaraccamento, la presenza di costruzioni fatiscenti alcune addirittura risalenti al periodo post-terremoto, ma anche lo spreco di denaro pubblico a seguito dei ritardi nella presentazione dei progetti e nella trasmissione dei finanziamenti. Qualche esempio? La costruzione di 60 alloggi in Fondo De Pasquale, approvata dallo IACP il 10 ottobre del 2006, aveva inizialmente un costo di 8 milioni 755 mila, adesso aggiornato, dopo anni di vana attesa, a 11 milioni 400 mila. I 65 alloggi in zona Santo Bordonaro, andando ancora più indietro nel tempo, approvati in data 2 maggio 2002 e ancora in attesa di vedere la luce, sarebbero costati 5 milioni 719 mila euro se costruiti in tempo, e non gli attuali 12 milioni.
“Con l’approvazione dell’adeguamento prezzi dei progetti di risanamento per 231 alloggi e dei parchi del Volano e di Bisconte, il commissario Santoro ha mantenuto l’impegno assunto al momento della sua nomina”, osserva Oceano, “ma ha anche messo in evidenza un altro dato: la responsabilità dei ritardi nella realizzazione dello sbaraccamento e nella costruzione degli alloggi popolari non è dello IACP nei tempi di predisposizione dei progetti, che sono stati completati già negli scorsi anni – vedi tabella –, ma in alcuni casi dei ritardi da parte del Comune e più spesso per i gravi ritardi nel finanziamento da parte dell’Assessorato Regionale. Adesso il nuovo Assessore, il messinese Beninati, comunica l’imminente approvazione dei decreti di finanziamento. Ma quanto avrebbe risparmiato la Regione se i progetti fossero stati finanziati tempestivamente?”
 


Il mercato. Nessuna polemica ma c’è anche chi ci specula
 
Messina – La Cgil denuncia sprechi ma non per questo intende attizzare delle polemiche feroci quanto inutili con le istituzioni. “Per il bene di questa città sarebbe meglio evitare polemiche, accelerare le procedure, realizzare rapidamente gli alloggi progettati, completare l’iter per i progetti di rione Taormina, Santa Lucia, Santo Bordonaro, Zafferia e Viale Giostra (altri 200 alloggi) e commissionare rapidamente altri progetti all’Istituto Autonomo Case Popolari per completare il risanamento”sostiene infatti il Segretario Oceano, “anche perché le polemiche non realizzano alcuno di questi obiettivi, a meno che non servano a far passare l’idea che gli alloggi popolari non si possono costruire ed è meglio acquistarli sul mercato. Magari da quegli stessi imprenditori che con probabili complicità all’interno di Palazzo Zanca hanno devastato dal punto di vista urbanistico Messina e il suo territorio”. Ma questo è un altro discorso…

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