Da San Leone fino a Porto Empedocle un mare di veleni e sostanze tossiche - QdS

Da San Leone fino a Porto Empedocle un mare di veleni e sostanze tossiche

Calogero Conigliaro

Da San Leone fino a Porto Empedocle un mare di veleni e sostanze tossiche

venerdì 04 Aprile 2014

Le analisi dei prelievi effettuati dall’Arpa hanno rilevato la presenza di metalli pesanti, fosfati e pesticidi

Agrigento – Che qualcosa non quadrasse nelle acque di San Leone lo si era compreso da tempo, tant’è che la Procura della Repubblica di Agrigento aveva aperto un’inchiesta sui pennelli a mare la scorsa estate, ma quello certificato dall’Arpa con la nave Galatea è certamente un fatto che neppure i più pessimisti prevedevano. Infatti i 6 prelievi effettuati il 13 dicembre scorso, tra le acque di superficie e di profondità, tra la spiaggia agrigentina e lo scalo marittimo di Porto Empedocle, una volta analizzati hanno provato la presenza di sostanze e veleni, l’azoto ammoniacale e l’azoto nitroso, in tutti i prelievi, specie in quello del molo di San Leone, elementi che di norma non si dovrebbero trovare. Stessa cosa per il fosforo totale e gli ortofosfati, soprattutto nei prelievi fatti nei pressi di Porto Empedocle.
Nei campioni analizzati si riscontra la presenza di alcuni metalli pesanti e, in particolare, nei prelievi di Porto Empedocle anche la presenza del pesticida Tolclofos Metile. Riscontrato anche un grosso quantitativo di coliformi fecali e streptococchi fecali nel prelievo fatto nel mare antistante la pubblica sicurezza nella spiaggia delle Dune. Ad aver dato l’allarme al seguito di un costante monitoraggio del litorale agrigentino sono stati i volontari dell’associazione ambientalista Mareamico che adesso non nascondono la loro preoccupazione per lo stato di salute del mare.
 
“Dalla relazione dell’Arpa si evince che il mare è gravemente malato – ha spiegato al QdS Claudio Lombardo, presidente di Mareamico – ed è definito a rischio di non raggiungimento, entro il 2015, dei parametri richiesti dall’apposita direttiva europea. Secondo noi il fatto più grave è rappresentato dall’aver riscontrato inquinamento nel prelievo definito bianco, effettuato a circa 4,5 km dalle spiagge, che ci dimostra come le correnti trasportino gli inquinanti ovunque riuscendo a distruggere tutto! Le nostre considerazioni sono le seguenti: la politica delle condotte sottomarine, i cosiddetti pennelli, è fallita. Vanno eliminati immediatamente tutti quelli esistenti e non vanno più autorizzati i nuovi, perché sono sistemi che non ci danno alcuna garanzia di sicurezza e controllo. è recente la notizia che nelle nostre fognature qualche criminale ha versato dell’olio esausto e solo per un fortuito caso, questa volta, non è finito in mare attraverso i pennelli. Perciò presenteremo una proposta al parlamento siciliano di iniziativa popolare, per cancellare questo sistema incivile”.
Una realtà che ha già costretto gli agrigentini a spostarsi nella scorsa estate in lontane spiagge del nostro litorale, soprattutto in quelle di Realmonte, e che minano seriamente l’offerta turistica alle porte della bella stagione. Fra l’altro i prelievi sono stati effettuati in periodo invernale, quando la località balneare ha molti residenti in meno, quindi il tutto fa presagire il peggio, se non fosse per l’ottimismo manifestato dal sindaco di Agrigento, per il quale il sistema dei pennelli a mare è ormai arrivato al capolinea, grazie ai finanziamenti giunti per la realizzazione dell’impianto di sollevamento delle acque di Villaggio Peruzzo.
“Innanzi tutto questa situazione ha come responsabile il gestore privato che è Girgenti Acque – ha spiegato il sindaco Marco Zambuto –. Quanto al problema strutturale, dopo più di 30 anni abbiamo recuperato i finanziamenti per i depuratori, lavori che sono già in iniziati in questi giorni. Le acque reflue della zona a mare finiranno quindi nel depuratore di Sant’Anna, grazie a un’apposita condotta che si sta realizzando. Agrigento per molto tempo è stato un Comune sotto infrazione da parte dell’ Ue, proprio per l’assenza di depuratore di queste acque, che terminavano a mare. Il problema sarà risolto all’inizio dell’estate, mentre sull’esito delle analisi vogliamo chiarezza, perché si è intaccata la sicurezza dei cittadini”.
Che il problema sarà completamente risolto all’inizio dell’estate è però un fatto tutt’altro che realistico, da Mareamico come dal comitato degli operatori commerciali di San Leone fanno infatti sapere che solo una parte delle acque sarà depurata a Sant’Anna, mentre per la zona est le acque continueranno a essere smaltite dai pennelli a mare. Intanto per la città c’è almeno una buona notizia: è arrivato dal Dipartimento regionale per le acque e i rifiuti il finanziamento per la rete fognaria per la zona nord, notizie che fanno ben sperare per la tutela dell’ambiente.

Necessari interventi per oltre 7 milioni di euro

Agrigento – Sono stati pubblicati i decreti di finanziamento per due opere indispensabili per la città capoluogo. Una prima somma ammonta a un milione e 631 mila euro, per la realizzazione della bretella di adduzione dei reflui di San Leone dall’impianto di sollevamento di Villaggio Peruzzo all’impianto di depurazione di Sant’Anna. Un altro finanziamento di 3 milioni e 486 mila euro circa riguarda, invece, la realizzazione della rete fognaria della zona nord di Agrigento. Tuttavia per coprire l’intero importo delle opere da costruire sarà necessario che Girgenti Acque garantisca un anticipo di quasi 700 mila euro per la condotta di Villaggio Peruzzo, mentre sarà necessario un altro milione e 494 mila euro circa per la rete fognaria della zona nord. Infatti complessivamente l’opera del Villaggio Peruzzo costerà 2 milioni e 333 mila euro, mentre il secondo appalto ammonterà a 4 milioni e 980 mila euro. Intanto, per i lavori cominciati, si sono verificati dei disagi, causati da un semaforo che ha spesso rallentato il traffico della popolosa frazione agrigentina. Da Girgenti Acque arrivano però rassicurazioni sul fatto che i lavori procederanno speditamente, visto che i tempi per attivare la condotta dovrebbero aggirarsi intorno il 31 maggio: in quella data potremmo quindi vedere finalmente disattivati una parte dei disastrosi pennelli a mare, intanto però gli operatori commerciali di San Leone sono sul piede di guerra, e vogliono citare per danni il Comune di Agrigento per aver permesso l’attuale disastro ambientale, che ha visto il divieto di balneazione per tutta la scorsa estate, col conseguente crollo dei fatturati per i locali lungo la costa.

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