Influenza: non c’è da preoccuparsi - QdS

Influenza: non c’è da preoccuparsi

Lucia Russo

Influenza: non c’è da preoccuparsi

martedì 29 Settembre 2009

Situazione sotto controllo in Sicilia, grazie ad un monitoraggio attivato dall’Osservatorio epidemiologico già da maggio. Nell’Isola segnalati 324 casi di cui 72 confermati in laboratorio e 30 i pazienti ricoverati

PALERMO – Stop all’allarmismo. Non c’è motivo di preoccuparsi per il nuovo virus influenzale, monitorato dall’assessorato regionale alla Sanità in Sicilia già da maggio scorso.
Sono 324 i casi segnalati, fino ad ora, in Sicilia. Settantadue quelli confermati in laboratorio e trenta i pazienti ricoverati. Dopo la morte a Messina di una donna di 46 anni, primo caso in Italia imputabile alla nuova influenza A/H1N1, anche in Sicilia però è cresciuta l’apprensione.
Secondo Maria Antonietta Bullara, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e dell’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Sanità, “non c’è però da preoccuparsi. Si tratta di un’influenza come tante altre stagionali che, a volte, mietono più vittime”.
L’assessorato regionale alla Sanità  fa il punto sulla strategia messa in atto dalla Regione per affrontare la pandemia.
“La Sicilia – dice Maria Antonietta Bullara – è pronta e molto all’erta. Abbiamo cominciato ad occuparci della pandemia già a maggio scorso, dopo la segnalazione dei primi casi. L’assessore Massimo Russo ha istituito il comitato regionale per la pandemia ed è stato esitato il piano regionale pandemico, con le linee generali per tutte le aziende sanitarie e ospedaliere e le linee guida per ricreare in ogni azienda territoriale unità di crisi analoghe a quelle già istituite a livello regionale”.
“L’influenza – spiega la dottoressa Bullara – può tranquillamente essere curata a casa, con le dovute attenzioni e in stretto contatto con i medici di base. Solo i casi piu’ gravi vanno affrontati con il ricovero in ospedale. Abbiamo intenzione di emanare linee guida intraospedaliere per segnare il percorso dei pazienti, dall’arrivo al pronto soccorso fino al reparto in cui avverrà il ricovero”.
Alla Sicilia sono destinate 710.000 dosi di vaccino e il primo ciclo di vaccinazioni comincerà già a ottobre e riguarderà, come accade da sempre, il personale sanitario, quello di pubblica sicurezza e dei servizi di pubblica utilità. “Per i soggetti con patologie – conclude il dirigente dell’assessorato – provvederanno le nostre strutture sanitarie. C’è anche un’ipotesi di collaborazione con i medici di medicina generale, ovviamente su base volontaria, se vorranno partecipare alle attività di vaccinazione”.
Sta per essere diffuso anche uno specifico piano di intervento in materia di donazione di sangure, sulla base delle linee guida nazionali, che privilegia il potenziamento di richiami programmati e distribuiti nel tempo a cura dei servizi trasfusionali, in collaborazione con le associazioni di volontariato. 
Infine i referenti aziendali delle unità operative “Educazione alla Salute”, in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione, i responsabili della comunicazione e degli Urp, sono investiti dell’elaborazione dei piani di comunicazione e di eventuale materiale divulgativo, d’intesa con la Regione. L’obiettivo è soprattutto quello di fare in modo di garantire un’informazione uniforme per tutti i cittadini siciliani.

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