La burocrazia uccide le imprese più della crisi - QdS

La burocrazia uccide le imprese più della crisi

Gianluca Di Maita

La burocrazia uccide le imprese più della crisi

giovedì 10 Aprile 2014

Cgia: le aziende dello Stivale devono sostenere un carico fiscale del 65,8% sui profitti, contro una media europea del 44,3%. Il Belpaese conta ben 1.185 giorni per risolvere dispute commerciali, nell’Unione ne occorrono 622

PALERMO – La burocrazia costa ad ogni impresa mediamente 7.000 € l’anno. Questo il calcolo fatto dall’ufficio studi Cgia di Mestre, nell’ambito di un’analisi volta a vedere quali sono gli Stati Europei dov’è più facile fare impresa. Al primo posto vi è la Finlandia, seguita dall’Irlanda e dalla Germania. Il nostro Paese si colloca al quindicesimo posto in Europa, al sessantacinquesimo nel mondo. Ma sono i rapporti con la Pubblica amministrazione che fanno impallidire. Secondo il Cgia di Mestre l’Italia è il Paese meno efficiente dell’area euro, solo Malta e Grecia fanno peggio di noi. Un problema che incide anche sulla classifica degli Ide: gli investimenti diretti esteri. Proprio a causa delle falle burocratiche del nostre sistema e degli innumerevoli ostacoli, da anni denunciati, l’Italia attrae sempre meno investitori esteri. Solo la Grecia presenta un’attrattività inferiore.
Per quanto riguarda i numeri dell’inefficienza della nostra Pubblica Amministrazione, saltano all’occhio per esempio i 234 giorni calcolati per avere tutti permessi volti all’apertura di un capannone industriale, ben 33 giorni in più rispetto alla media Ue. Nell’Unione Europea fanno peggio di noi solo la Slovacchia e Cipro (rispettivamente 286 e 677 giorni).
L’Italia è fanalino di coda del continente anche per quanto riguarda il costo complessivo che un imprenditore deve sostenere per avviare l’impresa da zero: il 14,2% del reddito pro-capite. Sono 124 invece i giorni necessari per ottenere un allacciamento alla rete elettrica, mentre nel resto dell’Ue in media i giorni necessari sono 102. Per quanto riguarda il pagamento delle imposte poi, le imprese devono impiegare 269 ore all’anno, vale a dire ben 33 giorni lavorativi. Solo i portoghesi impiegano di più, ben 275 ore, pari a 34 giorni lavorativi. Il carico fiscale, che poi è quello che più spaventa gli investitori, costituisce un record europeo: il ben 65,8% sui profitti commerciali di una impresa, contro la media Ue del 44,3%.
Un altro problema, che riguarda soprattutto la nostra Regione e la sua posizione strategica nel Mediterraneo, è la situazione logistica scadente. Per completare le procedure di esportazione sono necessari in media 19 giorni, nessuno nel resto d’Europa ci impiega così tanto. Per esportare un container occorrono 1.195 dollari, nel resto del continente ne necessitano 1.044. Se i costi legati all’export non fanno sorridere, quelli relativi all’import non sono più sereni. Per completare le procedure di importazione, in Italia ci si impiegano in media 18 giorni. Importare un container costa sui 1.145 dollari, nel resto d’Europa invece sui 1.101 dollari. In una disputa commerciale sono necessari 1.185 giorni per ottenere una risoluzione. Solo in Slovenia e in Grecia la situazione è più̀ critica della nostra. La media Ue è di 622 giorni. Il costo di una risoluzione in ambito commerciale è pari al 23,1% del valore della merce non pagata. In Ue è del 19,2%.
 

 
Bortolussi (Cgia): “Necessario rendere la Pa meno costosa e più efficiente”
 
La burocrazia costa in totale 31 miliardi di euro l’anno. “Tali costi penalizzano di più le piccolissime imprese rispetto alle aziende di dimensioni maggiori” così il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, il quale continua “Ricordo ad esempio, che il 74% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo: pertanto la gestione degli adempimenti burocratici viene svolta direttamente dal piccolo imprenditore, che, in alternative si deve rivolgere ad un libero professionista o ad una Associazione. Si chiaro, parte della burocrazie è ineliminabile, utile ed indispensabile, tuttavia è necessario avviare una riforma della nostra Pubblica amministrazione per renderla più snella, più efficiente e meno costosa”.

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