Ipcc e ambientalisti: sversamenti di petrolio, assenza di depuratori e incidenti stanno devastando l’area. A rischio la ricchezza dell’Isola. Nazioni Unite: ogni km2 di aree marine (5 sono in Sicilia) vale 10mila euro
PALERMO – Una risorsa di sostenibilità e fonte di un giro d’affari da miliardi di euro all’anno che continua a essere minacciata da pale eoliche, trivelle, ricerche, petroliere, incidenti, scarichi illegali e non controllati. Dinamiche estese su tutta l’area mediterranea e che, nel giro di qualche decennio e con l’ausilio di altre pratiche negative come la cementificazione delle coste, potrebbero produrre effetti nefasti accelerando l’erosione costiera, aumentando il numero degli incendi e agevolando la crescita dei consumi energetici dovuta al cambiamento del clima.
Senza azioni adeguate per la protezione e il ripristino ambientale, il destino del mare nostrum è segnato con buona pace di chi vorrebbe farne un tesoro per potenziare il turismo sostenibile e altre pratiche energetiche verdi. Anche se non tutti la pensano così.